Triumph Rocket 3GT e Rocket 3R: 2.500 cc e due versioni
Ed eccola, finalmente. Parliamo della Triumph Rocket 3 2500, che la Casa di Hinckley ha svelato direttamente in casa - presentazione statica, per quella dinamica bisognerà attendere metà novembre - per farci toccare con mano una moto dai contenuti davvero interessanti. E, ve lo anticipiamo, con un livello di finiture davvero straordinario, che avevamo intuito già dalle immagini trapelate in rete relative alla versione GT.
Preceduta curiosamente dalla Rocket III TFC, debutta quindi la nuova Triumph Rocket 3 da 2.500 cc che si sdoppia in ben due versioni per scontrarsi direttamente con la rivale d’elezione - l’unica power cruiser in effetti in grado di tenerle testa, ovvero Ducati Diavel e XDiavel. in sostanza, un listino che, contando anche la TFC sopra citata, vede tre possibili scelte per gli appassionati.
La base è naturalmente comune, con il propulsore tricilindrico longitudinale a 12 valvole con trasmissione cardanica, che in questo modello 2020 (naturalmente omologato Euro-5) lievita nella cilindrata fino al valore record di 2.458 cc. La potenza massima sale così a 165 cv, mentre la coppia massima raggiunge il mostruoso valore di 221 Nm.
La ciclistica conta su un telaio monotrave in alluminio con motore stressato e forcellone monobraccio nello stesso materiale, al cui interno naturalmente ruota l’albero di trasmissione. Da notare come il peso a secco cali di ben 40 kg, a vantaggio della dinamica di guida - il valore assoluto non viene dichiarato, ma contando una massa di 320 kg per la Rocket 3 da 2.300 cc, i conti si fanno rapidamente.
Spettacolare il livello di finiture, con verniciature brillantissime (c’è davvero poca plastica) e un sistema di apertura delle pedane passeggero (guardate il video!) a cui mancano solo le onde ginevrine per essere degno dell’alta orologeria svizzera. Molto bello anche il doppio gruppo ottico anteriore, naturalmente full-LED e dotato di luci diurne.
Il comparto sospensioni conta su una forcella rovesciata Showa con steli da 47 mm a perno arretrato e su un monoammortizzatore, sempre Showa, con serbatoio separato e comando remoto per il precarico, entrambe pluriregolabili. Impianto frenante allo stato dell’arte con pinza Brembo Stylema monoblocco e pompa radiale RCS, come ormai di consuetudine sui modelli Triumph.
Veniamo all’elettronica, di altissimo livello. La dotazione prevede naturalmente un comando acceleratore Ride-by-wire e la piattaforma inerziale, che consente quindi l’arrivo di tutte le moderne soluzioni di assistenza pilota, che può gestirle attraverso uno spettacolare cruscotto TFT.
CI sono il controllo di trazione, l’ABS Cornering, e quattro riding mode (di cui uno personalizzabile) così come i sensori pressione pneumatici TPMS e il quickshifter sia in innesto che in scalata, oltre al sistema di assistenza per la partenza in salita, cruise control e accensione keyless.
Veniamo quindi alle differenze fra i due modelli. La Triumph Rocket 3 R è quella più sportiva, con pedane in posizione più normalmente arretrata, manubrio un po’ più basso, unghietta protettiva minimalista sopra la strumentazione e cerchi (con pneumatico posteriore monstre da 240 millimetri di sezione per 16”) verniciati. Più americana la Rocket 3 GT, con un parabrezza degno di tale nome, schienalino per il passeggero, sella comfort ribassata, pedane avanzate e cerchi con lavorazione di macchina che lasciano le razze di colore naturale.
Per i prezzi è necessario attendere ancora qualche settimana. La disponibilità, invece, sarà a inizio 2020. Appuntamento a EICMA per vederla dal vivo.
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Misterita, Legnano (MI)mha.... mi piace un sacco.. ma dalle caratteristiche, a parte parcheggiarla in salotto e stare a guardarla tutto il giorno, non ne vedo un altro utilizzo, quantomeno per come concepisco io la moto, veramente bella se non l'avessero fatta avrei vissuto meglio ;-)
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Sam761, Fabriano (AN)Davvero bel giocattolo