Una Kawasaki GPZ900R dell'intatto carattere sportivo
La GPZ900R, prodotta dal 1984 al 2003, è una delle Kawasaki che godono ancora della maggiore reputazione da parte degli amanti del genere youngtimer e che ricevono ancora grandi attenzioni da parte dei preparatori giapponesi.
Un successo che si deve a un progetto avanzato per i tempi (è stata ad esempio la prima quattro cilindri in linea con catena di distribuzione laterale), a prestazioni eccellenti (118 cavalli e 240 orari quando arrivò quasi quarant'anni fa erano da riferimento assoluto) e a un'immagine che ha beneficiato anche del traino del film di grande successo Top Gun.
Questa special è stata realizzata dalla giapponese Motor Kids Yanagisawa, che ne ha enfatizzato la personalità sportiva ma senza stravolgere la moto più del dovuto e soprattutto conservando un buon legame con le moto degli anni Ottanta.
La colorazione nera è stata completata da grafiche in bianco e in alluminio lucido, le ruote a tre razze sono delle Marchesini dal disegno tipico di quel periodo anche nelle competizioni. Soprattutto grazie ai canali da 3,5 e 5,5 pollici, e alla misura da 17, possono montare pneumatici Dunlop radiali 120/70 e 180/55 che hanno incrementato la resa su strada.
Per ospitare il nuovo cerchio posteriore è stato necessario modificare il forcellone, che è stato rifatto e rinforzato con una capriata inferiore che però non irrigidito troppo la struttura, dato l'impiego stradale della moto.
L'impianto frenante è stato sostituito montando all'avantreno dischi Sunstar da 320 mm, pinze Brembo a quattro pistoncini e pompa Nissin radiale.
Per le sospensioni la scelta è caduta su molle e idraulica Ohlins per la forcella prelevata da una Yamaha XJR1300, e su un collaudato mono posteriore sempre Ohlins.
Il motore è rimasto quello di serie (con i suoi 908 cc), ma i carburatori sono stati sostituiti da quattro FCR da 37 mm a valvola piatta, mentre lo scarico è una combinazione di collettori Nitro Racing e silenziatore Yoshimura che è stata scelta per la sonorità oltre che per il guadagno di una manciata di cavalli.
Di conseguenza è stato montato un radiatore maggiorato per il liquido di raffreddamento che ha consentito di eliminare il radiatore dell'olio e permesso l'impiego di collettori di scarico dalla forma più opportuna. Da ultimo è stato adottato un comando rapido dell'acceleratore.
Infine, per guadagnare maggiore luce a terra in curva, sono state sostituite le pedane con una coppia di Phase racing.
fonte Webike.net
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JoeHenderson, Poggio Renatico (FE)veramente molto bella, e sicuramente 1 giudizio non dettato da nostalgia. Anzi bellissima, con linea armoniosa sportiva ed elegante.
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Superbike 74, Bergamo (BG)Veramente ben fatta.