Vaccino a domicilio? Arriva in moto!
Alla galleria delle figure memorabili che questa pandemia ci ha fatto conoscere ed apprezzare (l’infermiera esausta di Sanremo con il volto segnato dalla mascherina, gli operatori sanitari instancabili, gli uomini del Pronto Soccorso costretti a turni massacranti), se ne aggiunge un’altra dai caratteri quasi mitologici: il medico di Ostia che in sella alla sua BMW corre a vaccinare a domicilio le categorie più deboli, quelli che non possono uscire di casa, i soggetti a più forte rischio contagio.
Si chiama Marcello Pili, è un medico di base del servizio sanitario nazionale, diventato ormai un personaggio per aver scelto di svolgere il suo ruolo in moto, opportunamente attrezzata per trasportare in sicurezza le preziose fiale con il vaccino anti-Covid.
Da diversi mesi, Marcello ritira le dosi e parte per il suo giro: grazie alla rapidità assicurata dalla moto, il numero delle vaccinazioni compiute appare quasi prodigioso, visto che il record è di ben 185 iniezioni in un sol giorno, con l’obiettivo di arrivare a diverse migliaia nel corso dell’intera campagna vaccinale.
Rapido, preciso ed efficiente: non siamo ai livelli dell’hub della Nuvola all’EUR, ma poco ci manca.
"Andare in moto mi è sempre piaciuto - ci ha detto Marcello -: appartengo a quella generazione che ha fatto in tempo a conoscere ed apprezzare le 125 sportive, velocissime ed oggi forse improponibili, ma il cui fascino ti entra nel Dna e non ti lascia più. Dopo aver posseduto alcune Honda, come VFR ed Hornet, sono approdato alle moto tedesche: uso per il mio lavoro una BMW R1250GS HP, nel cui top case ho inserito la borsa termica per conservare al fresco le fiale, ma mi piace anche molto l’altra GS di famiglia, la Urban".
Altri veicoli in garage?
Una doppia concessione agli scooter, ovviamente Piaggio: una Vespa PX 150 ed una 50 Special, che mi ricorda i tempi belli della gioventù.
Un medico che arriva in moto: che effetto fa ai pazienti?
Senz’altro genero sorpresa, ma mi sono accorto che è anche utile per abbattere diffidenze e scetticismo: è così più facile spiegare l’utilità di un vaccino a chi magari ha ancora dubbi. E mi piace pensare che l’aver convinto alcuni no-vax a fare l’iniezione sia avvenuto proprio grazie alla moto.
In pochi giorni, la tua storia ha fatto il giro dei giornali e delle televisioni: ti piacerebbe che il tuo esempio venisse seguito da altri colleghi medici?
Tutto è nato in maniera spontanea, senza un progetto a tavolino: mi sento motociclista e per me è normale usare la moto per svolgere il mestiere che amo. Detto questo, mi sono accorto che la moto suscita un'istintva simpatia: per le trasmissioni televisive, per esempio, era essenziale far vedere che arrivavo su due ruote dai pazienti da vaccinare. Allora, se questo servisse a rendere ancor più rapido ed efficace l'opera nella quale siamo impegnati, dove sarebbe il problema? Non ho mica l'esclusiva: se altri volessero imitarmi, ne sarei soltanto contento.
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Danilo Pallastrelli - PC, Lugagnano Val d'Arda (PC)Grande Marcello! Questi sono gli Italiani importanti!!!!