Vendite moto in Europa: +24% a giugno. Il 2020 meno critico del previsto
Dopo aver visto l'andamento delle vendite in Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito (cinque mercati che rappresentano da soli l'80% degli acquisti europei di moto e scooter) facciamo un primo bilancio a livello continentale.
Secondo i numeri diffusi da MotorCyclesData, gli oltre 50 cc in tutta Europa a giugno hanno segnato un +24,2% grazie a 209.500 unità vendute.
Il contributo più importante è arrivato dalla Germania (+48,6%), poi da Italia (+37%), Francia (+36%), Regno Unito (+14,8%) e Spagna (+13%), ma tutti i paesi hanno visto crescere le proprie vendite rispetto a giugno 2019 a eccezione di Grecia, Finlandia e Croazia.
Sei mesi fra alti e bassi
Il primo semestre 2020, sempre a livello europeo, mette così a segno 721.000 immatricolazioni, che valgono un calo del 14,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Una perdita causata dai lockdown di marzo e aprile ma contenuta dalle buone prestazioni registrate a gennaio (+11%) e febbraio (+7,5%), prima che iniziasse la pandemia.
La Germania, con 110.836 unità vendute, fa eccezione con il suo differenziale di +5,5%. In termini di volumi è seconda l'Italia (106.864) che accusa però un -23% equamente distribuito fra moto e scooter. Seguono la Francia (86.179 unità e un -15,8%), il Regno Unito (-25,7% e 44.206 immatricolazioni) e la Spagna con un -26%.
Marca leader a giugno è stata Honda (+27,9%) con 30.100 unità vendute, seguita da Piaggio (+20,6%) con 23.700 unità e Yamaha (+37,7%).
L'andamento delle vendite di maggio, e soprattutto l'accelerazione di giugno oltre ai risultati della prima metà di luglio, fanno prevedere agli analisti una chiusura di 2020 meno negativa del previsto, con il mercato motociclistico continentale che potrebbe chiudere con un calo del 4-5% facendo vedere la luce alla fine del tunnel.
Se così fosse, e se non interverranno altri imprevisti scossoni esterni, il 2021 potrebbe riportare il mercato a volumi superiori rispetto al 2019.