Yamaha MT-09. Ripercorriamo la storia: nel 2017 si aggiorna, ma nel 2021 cambia radicalmente [VIDEO]
Dopo il primo episodio della nostra serie dedicata a una delle naked più amate dai motociclisti, la Yamaha MT-09, torniamo a immergerci a capofitto in questo fantastico mondo giapponese, con la moto che forse tira fuori il lato più selvaggio di ognuno di noi appassionati facendo però un salto indietro prima di tre, e poi di quattro anni!
La MT-09 non ha mai infatti smesso di evolversi: nel 2017 si aggiorna pesantemente, ma nel 2021 si rivoluziona raggiungendo una maturità tecnica importante.
Correva il 2017, avanti tutta!
Avevo 17 anni e la vidi di notte, con quei cerchi giallo fluo quei fari a LED, ne rimasi subito colpito.
Esteticamente la MT-09 nel 2017 fa un grande step: cambia il faro, elemento caratterizzante nel design, modificati i fianchetti, sella più piatta e un posteriore ancora più snello. Il risultato? Una moto ancora più aggressiva.
Si aggiorna anche la strumentazione, più leggibile e che lascia ancora più campo visivo al pilota - per concentrarsi bene sulla strada - dato che questa MT-09 si rivelerà ancora più bella da guidare. A provarla fu il nostro Edoardo Licciardello, rimase colpito dalla caratteristica agilità che regala tutta la famiglia MT, ma con il 2017 la 09 fece un importante salto nella ciclistica, adottando una forcella a steli rovesciati completamente regolabile.
Il motore è Euro 4, sprigiona 115 CV a 10.000 giri/min e 87,5 Nm di coppia massima a 8.500 giri/m, una vera bomba a mano data la sua erogazione, che venne un po' addolcita rispetto al modello precedente. Lato elettronico troviamo due mappe motore e tre impostazioni del traction control, compreso il totale disinserimento.
Una ricetta esplosiva quella della MT-09, sempre emozionante alla guida dato il peso contenuto: 193 kg in ordine di marcia.
E nel 2021… cambia radicalmente
Arriva il 2021 e Yamaha rivede in tutto e per tutto il progetto MT-09, invariate solo le pinze freno e i dischi, ma continuando a sposare il concetto di fun bike e soprattutto di Dark Side of Japan!
Si enfatizza ancor di più il concetto di moto essenziale, le sovrastrutture sono limitate al minimo indispensabile e molte parti meccaniche sono completamente in vista. Anche il gruppo ottico anteriore diventa ancor più minimalista e tutto appare razionalità allo stato puro.
Il tre cilindri CP3 diventa Euro 5 e cresce di cilindrata grazie a 42 cc in più, arrivando a 889 cc con un incremento di potenza limitato a +3%, 119 cv (87.5 kW), ma un + 6% per quanto riguarda la coppia, che raggiunge i 9.3 kgm (9.3 Nm), a 7.000 giri, quindi ad un regime inferiore di 1.400 giri rispetto a prima.
I consumi dichiarati calano di circa il 10%. Nel cuore del CP3 sono cambiati i pistoni, l'albero motore è stato "appesantito" nella massa inerziale del 15%, per renderlo più morbido nella risposta del gas.
Anche il telaio è inedito, e grazie ad un accurato lavoro di progettazione è più leggero di 2,3 kg, pur migliorando la rigidità laterale del 50%. Il cannotto di sterzo è stato abbassato di 30 mm, mentre il motore è ora alloggiato in posizione più verticale (+5°). Il telaietto posteriore è ora in alluminio e non più in acciaio, ed è più leggero di 1,5 kg, così come il forcellone, anch'esso dello stesso materiale, che diventa simmetrico e cala di peso di 250 gr.
La forcella KYB da 41 mm ha steli più corti di 39 mm pur mantenendo la stessa corsa utile, 130 mm, e prevede la regolazione idraulica separata per compressione ed estensione.Il mono è invece dotato di due regolazioni, precarico molla ed estensione, e può contare su un nuovo leveraggio dalle dimensioni più compatte.
L'impianto frenante, come scritto sopra, è in parte condiviso con il modello precedente. In parte perché, se le pinze Nissin a quattro pistoncini e i dischi da 298 mm sono identici, la pompa, sempre Nissin, è ora radiale. Al posteriore troviamo invece un disco da 245 mm con pinza a due pistoncini. L'ABS è stato sviluppato con Bosch ed è un attualissimo 9.1 MP con funzionalità Cornering.
L'adozione della piattaforma IMU ha permesso di affinare e arricchire i controlli dinamici della MT-09, la funzione Cornering per l'ABS, il controllo di trazione più preciso e il controllo anche dello slittamento laterale in curva, fanno fare un passo avanti alla dinamica e soprattutto alla sicurezza. Non manca il Lift Control System, che evita le perdite di contatto dell'avantreno durante le accelerazioni più violente, mentre sono disponibili 3 Riding Mode, 2 con parametri predefiniti del TC, Lift e del SCS (slittamento laterale), più uno personalizzabile. Sono invece 4 i D-Modes, le modalità di risposta del motore, più o meno pronte e una della quali, dedicata ai fondi a bassa aderenza, che limita la potenza.
Tutti questi parametri si possono visualizzare sulla nuova strumentazione TFT da 3.5" e le regolazioni si effettuano attraverso dei pulsanti sui blocchetti elettrici.
Insomma una vera e propria rivoluzione, ma senza stravolgere il concetto iniziale che ha fatto la fortuna di questa fun bike!
Tenetevi pronti
La nostra serie di video non finsce qui, questo è stato solamente il secondo dei tre episodi.
Come ben sapete sono uscite la MT-09 2024 e la MT-09 SP, che si evolvono ulteriormente, e noi siamo volati a Lanzarote per testarla. Oltre a tenervi pronti alla prova, che uscira a brevissimo sul nostro sito, sul nostro canale YouTube e sui nostri social, dovete prepararvi perché uno tra i nostri fortunati lettori avrà la possibilità di toccare con mano (oppure qualcosa di più, chissà...) la nuova MT-09 2024.
Seguiteci!
-
europa.decorazioni_5162666263Continui aggiustamenti Yamaha ormai da decenni con soli 2 motori CP2 e CP3, ormai da anni non lancia nulla di nuovo, progetti e telai inadeguati ................. prezzi percentualmente aumentati più di tutti, si mira solo al business economico evidenza di mancanza di alcuna passionalità
-
Murad Reis, Roma (RM)Mi ripeto, un continuo aggiustamento per correggere un grande motore inserito in un progetto.. sbagliato. La versione 2021 era pure brutta come il peccato. Meglio tardi che mai, comunque