Yamaha XV 950 Yard Built Pure Sports
Yard Built: ovvero come customizzare un modello di serie senza un budget da rapina del secolo, ma con qualche buona idea e possibilmente tanta originalità, creando un risultato che possa essere ispirazione per altri e, possibilmente, diventare la base di un kit per chi di quel risultato si è perdutamente innamorato.
Nel novembre scorso Yamaha aveva presentato ad EICMA 2013 tre Yard Built già basati sulla gamma Sport Classic: Deus Ex Machina con la XJR1300 ‘Eau Rouge’, i danesi Wrenchmonkees con la la nuova SR400 GibbonSlap, e infine la SR400 B.S.R. di produzione giapponese.
Stavolta tocca a LowRide esibirsi nell'esercizio. Il filo conduttore, evidentemente, è quello di valorizzare la parte "sport" della Sport Classic XV 950, creando una Café Racer - perdonateci se usiamo il termine per una moto che riprende gli anni 80 - in cui la moto originale è praticamente irriconoscibile, nonostante le modifiche alla fine siano relativamente poche, e non stravolgano la sostanza tecnica.
L'ispirazione - o meglio, i contributi nella sostanza - affonda le radici nella FZ750 del 1985, sportiva stradale di grande significato per Yamaha: su di lei debuttarono le teste a cinque valvole per cilindro nonché lo schema tecnico Genesis con cilindri marcatamente inclinati in avanti per definire condotti d'aspirazione praticamente rettilinei ed ottimizzare il riempimento delle camere di scoppio. La stessa dicitura Pure Sports, che ha adornato diversi altri modelli Yamaha fino all'inizio degli anni 90, nasce proprio sulla FZ750 e costituisce il nome perfetto per questa realizzazione.
La XV950 è stata quindi ripensata da Oberdan Bezzi, che ha plasmato le forme di semicarenatura, codino e puntale nati per la FZ 750 per adattarla alla bobber Yamaha in maniera da definire una trasformazione facilmente implementabile e soprattutto reversibile in qualunque momento. Fondamentale è stata quindi la partecipazione di Andrea Radaelli, di Radikal Chopper (già vincitore ad EICMA Custom 2013 e Motor Bike Expo 2014) che ha dato i giusti input a Simone Lecca (Metal Bike) per la creazione dei pezzi in lamiera d'alluminio battuta a mano. Telaietti tubolari in acciaio fungono da rinforzi e allo stesso tempo da attacchi, integrandosi con i punti d'attacco sul telaio.
La posizione di guida conta sulle pedane originali - tutto sommato non troppo customeggianti e quindi non agli antipodi rispetto a quelle, rilassate, della FZ750 - ma sposta il carico sull'avantreno grazie ai semimanubri regolabili. La sella, realzizata artigianalmente in cuoio, alza il pilota di circa 120mm, mentre l'assetto resta completamente di serie fino agli pneumatici. Unica concessione al feeling, estetico e sonoro, è lo scarico due-in-uno HP Corse Hydroform, con terminale trapezioidale più compatto e leggero.
La livrea è a opera di Kaos Design e riprende perfettamente la colorazione della prima FZ750, con uno sfondo argentato e grafiche rosso/nere. Rizoma, non c'è quasi bisogno di dirlo, specchietti ed indicatori di direzione. Non abbiamo ancora indicazioni su una produzione di un kit - se foste interessati, fatelo sapere a Yamaha e potreste avere fortuna...
A me piace molto
Non male...