Yamaha Yard Built Skullmonkee
Il Bike Shed di Parigi, salone organizzato dall’omonimo moto club al Carreau du Temple e riservato alle special è stato il teatro per il disvelo dell’ultima proposta del progetto Yamaha Yard Built. Si tratta della XJR1300 “Skullmonkee” realizzata dai danesi Wrenchmonkees, prima di una (annunciata) lunga serie di proposte che nel corso del 2015 vedranno la quattro cilindri ad aria della Casa di Iwata declinata secondo stili diversi. Unico fattore comune: l’assenza di interventi troppo radicali. Una curiosità: il nostro Antonio Privitera aveva visto la Skullmonkee in anteprima, durante il suo viaggio in Danimarca alla scoperta dei due vulcanici customizer scandinavi.
La scelta di Wrenchmonkees per inaugurare la serie di Yard Built basate sulla XJR 2015 non casuale: è stato lo stesso Shun Miyazawa, Product Manager di Yamaha, a sottolineare come il modello 2015 della quadricilindrica di Iwata debba molto in termini di ispirazione al lavoro dei customizers danesi.
La trasformazione si affida in ugual misura alla scelta di componenti aftermarket e alla realizzazione artigianale di altri dettagli. Nella prima categoria ricadono pedane e semimanubri LSL in alluminio nero con manopole Biltwell, la strumentazione MMB su faro anteriore WM Custom, ma soprattutto la revisione della ciclistica, che può ora contare su ammortizzatori Öhlins STX 36, impianto frenante Beringer ed ammortizzatore di sterzo LSL Titan.
Realizzati da Wrenchmonkees invece le piastre di sterzo in alluminio ricavate dal pieno (in perfetto stile “Monkeefist”), i coperchi motore, il supporto per le luci posteriori a LED, lo scarico 4 in 2 con marmitte in acciaio Wrenchmonkees/Spark e la verniciatura nero lucido con logo Skullmonkee sul serbatoio.
Chi volesse una replica può ordinare il kit Skullmonkee direttamente sul sito web Wrenchmonkees.