Benelli Leoncino 800 Trail TEST. Insospettabilmente sportiva
15.000 moto vendute, con una crescita del 20% rispetto a un 2021 già da record; quote di mercato del 33% nel segmento 125, e del 36% nella fascia 300/500 cc. Questi gli ambiziosi - ma raggiungibili - obiettivi di Benelli per l’anno in corso. Un anno che è iniziato sotto i migliori auspici, se è vero com’è vero che in circa un mese la Leoncino 800 ha già fatto registrare circa 250 immatricolazioni (con una netta preferenza per la colorazione verde, tanto per dire…) e che per la versione Trail ci si aspetta ancora di più, visti i gusti espressi dal pubblico…
Gusti che premiano Benelli, soprattutto negli ultimi anni. A 17 anni di distanza dall’acquisizione da parte di QJ, la Casa pesarese è uno dei nomi di primissimo piano del panorama nazionale e non solo. I numeri di vendita sono sotto gli occhi di tutti, e l’arrivo della Leoncino top di gamma - per non parlare della TRK 800 - non possono che rafforzare la posizione di Benelli.
Presentata a EICMA 2019, la Leoncino 800 nelle due versioni standard e Trail ha tardato qualche stagione ad arrivare a causa della pandemia legata al Covid-19 che ha bloccato il mondo. Ritardo rientrato in questo 2022, con una ri-presentazione alla scorsa edizione di EICMA e l’arrivo nelle concessionarie della prima versione di Leoncino 800 (di cui potete leggere qui la prova) a inizio aprile.
Ecco perché Benelli non ha perso tempo nell’invitarci a provare la nuova Leoncino 800 Trail sulle meravigliose strade dell’Umbria. Ecco com’è andata.
Com’è fatta?
Disegnata da Stefano Casanova e progettata presso la sede di Pesaro, anche se prodotta in Cina, la Leoncino 800 Trail si può considerare sorella… gemella eterozigote della Leoncino 800, con poche, mirate differenze per valorizzarne la vocazione verso il fuoristrada leggero sia in termini di look che di sostanza.
In buona parte, quindi, la piattaforma che tanto ha convinto sulla Leoncino 800 viene mantenuta, con un propulsore bicilindrico parallelo e una ciclistica incentrata su un telaio in acciaio altoresistenziale a schema misto tubi/piastre/scatolato.
Iniziamo dal propulsore, unità bicilindrica frontemarcia con distribuzione plurivalvole bialbero a camme in testa omologato Euro5 da 752 cc (alesaggio e corsa 88 x 62 mm) con fasatura scoppi a 270° oggetto di un costante sviluppo partito con la naked 752. Nella fattispecie, rispetto alla prima declinazione della piattaforma 800, il bicilindrico Benelli è stato affinato nell’erogazione, nei consumi e nella risposta all’acceleratore grazie a una profonda revisione dei comparti di aspirazione e scarico, che sulla Trail ha passaggio alto e doppia uscita con taglio a fetta di salame invece dell’unità bassa della Leoncino “standard”, dettaglio che addolcisce ulteriormente l’erogazione (senza variare il valore di punta) grazie a una maggior lunghezza del tratto centrale.
La potenza massima si attesta a 76 cavalli/56 kW a 8.500 giri, il valore di picco per la coppia è invece di 68 Nm a 6.500. I consumi sono dichiarati in 4,9 litri per 100 km, che con un serbatoio da 15 litri (di cui tre di riserva) si traducono in poco meno di 300 km di autonomia.
Ciclistica
La base è il già citato traliccio in tubi d’acciaio altoresistenziale con piastre nello stesso materiale e forcellone scatolato, con misure pensate per una maggior agilità rispetto alla declinazione naked della 752, pensata per un altro uso e altre velocità. La scelta di affidarsi sulla Trail a sospensioni ad escursione leggermente più elevata (140 mm invece di 130, con una forcella allungata di 44 mm e un mono dall’interasse cresciuto di 5 mm) determina naturalmente una diversa distribuzione dei pesi rispetto alla Leoncino standard, con una luce a terra che passa da 162 a 191 mm, e un’interasse che si allunga da 1.460 a 1.480 mm. L’altezza sella cresce di 29 mm, passando da 805 a 834.
Sospensioni e freni sono gli stessi della Leoncino, con unità marchiate Benelli (anche se visivamente i secondi, con dischi a margherita da 320 mm e pinze a quattro pistoncini gestiti da ABS a doppio canale, ricordano prodotti italiani di elevata qualità…) con forcella a steli rovesciati da 50 mm non regolabile e monoammortizzatore senza leveraggi progressivi regolabile invece nel precarico molla.
I cerchi passano dall’accoppiata in lega da 17” a unità a raggi calzanti pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR nelle misure 120/70-19” e 170/60-17”. Il peso a secco si attesta a 217 kg, che si traducono in un valore in ordine di marcia di 234 kg.
Elettronica e finiture
Capitolo particolarmente breve, perché alla voce “elettronica” si trova solo un pregiato cruscotto TFT da 5”, chiaro e leggibile, ma bisogna registrare la totale assenza di riding mode, assistenza pilota o anche solo un controllo di trazione. Pur apprezzando la scelta di non appesantire la quotazione della Leoncino Trail con gadget poco utili su un mezzo di questa indole e prestazioni, francamente un controllo di trazione, pur se basilare, ci sarebbe stato bene e avrebbe gravato poco sul cartellino del prezzo.
Lode invece per i gruppi ottici full-LED, prestanti e con una bella firma ottica (che qualche concorrente asiatico ha già copiato…) e per il ponte di comando, contraddistinto da finiture di buon livello: la percezione è (naturalmente) nettamente superiore rispetto alla 500. C’è qualcosa di meno curato nei blocchetti a manubrio (un po’ plasticosi nell’aspetto dei pulsanti) ma la quotazione ci fa chiudere volentieri un occhio, anche perché le verniciature e le lavorazioni delle componenti ciclistiche sono invece al di sopra di qualunque critica. Belli i tocchi della tabella portanumero in stile flat track che copre parte dello scarico, e la finitura rigata dei fianchetti serbatoio che migliora il grip delle ginocchia nella guida in offroad.
Disponibilità, colorazioni, optional e prezzo
Due le colorazioni disponibili per la Benelli Leoncino 800 Trail: la grigia che vedete nella nostra prova, e la verde già dimostratosi una best seller con il modello standard. Entrambe arrivano in concessionaria mentre leggete, a un prezzo di 7.990 euro f.c.
Esattamente come gli altri modelli della gamma, la manutenzione prevede intervalli di 6.000 km; la lista degli optional è in via di completamento ma comprende una valigia laterale, il cavalletto centrale, uno scarico optional e diversi particolari ricavati dal pieno per impreziosire la Leoncino Trail - tenete d’occhio il sito Benelli per maggiori dettagli.
In sella
Il primo approccio con la Benelli Leoncino 800 Trail è molto piacevole. Anche se siete… verticalmente svantaggiati come il sottoscritto, che supera di poche unità il metro e settanta, nonostante la sella più alta rispetto alla Leoncino almeno un piede a terra lo si appoggia senza grosse difficoltà, e la posizione di guida, in generale, è azzeccata e garantisce un buon controllo a tutte le andature. Un consiglio: perdete un po’ di tempo a regolare la posizione del manubrio, ruotandolo e avvicinandolo/abbassandolo a piacimento: l’esperienza di guida può cambiare in maniera significativa.
Il motore prende vita rapidamente, con un bel borbottio un po’ zoppicante da “V”, e lasciata la frizione si scopre una fluidità ragguardevole ai bassissimi regimi, dove il bicilindrico gira pulito e regolare, forse senza impressionare per tiro ma senza nemmeno strappare o seghettare come alcuni dei rivali.
Erogazione e risposta all’acceleratore sono piacevolmente regolari e progressive, a conferma del lavoro dichiarato dai tecnici pesaresi; una volta arrivati ai medi regimi - indicativamente sopra i 4.000 - si gode anche di una spinta vigorosa e divertente, che invita a snocciolare le marce senza tirare troppo il collo al motore. Che allunga senza finire il fiato fino all’arrivo del limitatore, sia chiaro, ma che offre il meglio fino ai 6/7.000, e invita a sfruttare più la coppia che la potenza.
Da notare che il cambio inizialmente si è rivelato un po’ ruvido ma è migliorato sensibilmente con il passare dei chilometri: l’esemplare in nostro possesso era ancora… in fasce, con poco più di 600 km sullo strumento. In sostanza: dategli tempo di rodarsi. Lode alla frizione, morbida e progressiva.
La ciclistica vive sul contrasto fra una forcella, pur non regolabile, relativamente scorrevole e ben tarata, e un monoammortizzatore invece molto sostenuto nella costante elastica della molla. Una scelta quasi sicuramente compiuta per limitare i trasferimenti di carico e gli inevitabili ondeggiamenti che la massa innescherebbe nella guida sportiva, che definisce quindi una Leoncino stabile, coerente e precisa soprattutto sul veloce, ma con qualche limite in materia di comfort nell’uso disimpegnato.
Le doti dinamiche della scrambler Benelli infatti sorprendono: coerenza e comunicativa dell’avantreno sono degne di altri segmenti, e sul misto medio-veloce si tengono ritmi veramente elevatissimi anche grazie alle doti delle Pirelli Scorpion Rally STR, che a dispetto della tassellatura offrono un grip eccellente, anche e soprattutto su fondi disastrati.
Se c’è qualche limite va ricercato nell’agilità: nei cambi di direzione la massa si fa sentire, e richiede una guida molto determinata oppure un calo di ritmo. Non è una di quelle moto che “voltano da sole”, insomma: sullo stretto serve un po’ d’impegno, che viene ripagato però con le doti di cui sopra.
Un’altra piccola critica la si può muovere al comando del freno anteriore, un po’ brusco nell’attacco e poi invece “morbido” nella potenza. Tradotto: serve delicatezza nell’appoggiare le dita e poi invece un po’ di forza quando ci si vuole fermare in fretta. Niente comunque che un cambio di pastiglie non possa curare.
A livello di comfort c’è poco da segnalare, al di là della taratura della sospensione posteriore: la sella è comoda e accogliente, e anche il passeggero ha il suo spazio a disposizione anche se, come sulla standard, ha solo il cinghietto a cui attaccarsi. Qualche vibrazione filtra agli alti regimi su manopole e pedane, ma a meno di non percorrere lunghi tratti a velocità costante (e sostenuta) è difficile soffrirne.
Quasi dimenticavamo: capitolo fuoristrada. Destinazione d’uso marginale, ne siamo sicuri, per la maggior parte della clientela, ma vale la pena di segnalare come la Trail si comporti più che bene nell’offroad leggero tipico del segmento scrambler, anche e soprattutto per un senso di robustezza generale che fa vivere con relativa tranquillità anche i rumori inquietanti che caratterizzano la guida sulle buche.
Si guida bene tanto in piedi che da seduti, e anche asperità importanti - buche e gobbe, non dune africane o salti da indoor - vengono digerite senza grossi drammi dalla ciclistica. La regolarità dell’erogazione è in questo caso un plus pazzesco: anche se non siete dei professionisti del dirt track riuscite a guidare in serenità, e il patema d’animo che tipicamente affligge in sella a modelli più stradali qui si trasforma in divertimento e gusto.
Per chi è la Benelli Leoncino Trail?
Per chiunque cerchi una moto ben fatta, con un rapporto qualità/prezzo favorevole, un’estetica personale, dimensioni da moto “vera” e doti dinamiche al di sopra di ogni critica. E magari, non disdegni ogni tanto di spararsi qualche divagazione sullo sterrato, dove la Trail è nettamente superiore per confidenza e sicurezza alla sorella standard.
Difficile fare confronti con la concorrenza, che si stacca nella maggior parte dei casi per prezzo, cilindrata o caratterizzazione e destinazione d’uso (cerchi da 17, per capirci…) dunque la scelta si fa assolutamente personale.
Da parte nostra ci piace ribadire come alla quotazione corrisponda adeguato valore; si può sindacare sui suoi difetti ma - credeteci - i pregi li superano di gran lunga. A tutto questo va aggiunto un heritage, come dicono quelli bravi, autentico e affascinante, perché il marchio Benelli e il nome Leoncino non sono certo nati ieri, e al di là della proprietà e della produzione, dietro a questa scrambler ci sono ingegno e lavoro italiani. E, date retta, si vede e si sente…
Sono stati utilizzati
Casco Caberg XTrace
Giubbotto Alpinestars T-Burstun Drystar
Guanti Alpinestars
Jeans Alpinestars ALU
Scarpe Alpinestars Sektor WP
Maggiori info
Moto: Benelli Leoncino Trail
Meteo: sole, 18°
Luogo: Umbria
Terreno: Extraurbano, fuoristrada
Foto/Video: RED Live
Mia curiosità.
Grazie