BMW R nineT
La special di serie è servitaA Monaco hanno saputo stupirci più di una volta negli ultimi anni, producendo moto dalle caratteristiche originali, appartenenti alle categorie più disparate, ma una moto come la R nineT – che si legge Ninety, novanta - ancora non l'avevamo vista. Una BMW pensata e realizzata su misura per gli amanti della customizzazione, che potranno personalizzarsela a piacimento pur rimanendo nei confini della legalità (almeno in Italia dove qualsiasi modifica espone al rischio di sanzioni, fino al sequestro del mezzo), mantenendo garanzia e funzionalità, tipici dei prodotti BMW. Come emerso nel corso della prima presa di contatto del nostro Andrea Perfetti, la “ninetta” è una moto che colpisce e affascina sin dal primo istante, sia da ferma, sia in movimento, guidandola. Essenziale e minimalista, pone le basi del suo look su pochissimi elementi, primo tra tutti il serbatoio di alluminio, in parte spazzolato, che sovrasta il boxer 1200, altro protagonista dell'estetica, ma anche le piastre di sostegno della sella. Pochi particolari che rendono unica questa moto.
La cura e l'esecuzione degli accoppiamenti dei singoli elementi è caratterizzata da alti e bassi, luci e ombre che però non intaccano l'immagine della nineT, ma il giudizio deve tenere conto di un prezzo di acquisto impegnativo, che può salire ulteriormente scegliendo tra gli optional quali il codino monoposto in alluminio oppure lo scarico singolo (che come quello di serie è griffato Akrapovič). Alcuni particolari secondo noi non sono allineati all'immagine che la nineT vuole dare di sé, e pensiamo al telaietto di supporto della sella passeggero, con relative pedane, entrambi abbastanza dimessi, oppure al cavalletto laterale di estrazione decisamente proletaria, così come i supporti del parafango anteriore che richiamano falsamente l'alluminio, ma che in realtà sono di plastica. Particolari che però a quanto pare non hanno raffreddato gli animi e l'entusiasmo dei clienti BMW che hanno letteralmente bruciato le nineT disponibili per il mercato italiano.
Il mono da parte sua garantisce un giusto compromesso tra confort e prestazioni, inoltre seppur dotato del solo registro in continuo del precarico molla (tramite un comodo pomello), è piuttosto sensibile alle regolazioni del caso. Ottima la funzionalità dei freni e soprattutto dell'ABS, mentre la generosa impronta a terra delle ruote, gommate Metzeler Roadtec Z8, garantisce grip in abbondanza, anche quando le condizioni dell'asfalto sono tutt'altro che ottimali. Le soddisfazioni che si traggono dalla nineT, dunque, non sono solo legate agli apprezzamenti altrui davanti al locale alla moda, ma sono legate anche alle prestazioni dinamiche, e alla piacevolezza di guida, sia che si vada a spasso, con il boxer borbottante, sia che si cerchi qualche emozione in più, con il bicilindrico che cupo riecheggia e fa tremare vetri delle auto.
Le prestazioni pure non sono determinanti su una moto quale la “ninetta”, per cui i 212 km/h raggiunti di velocità massima sono più che sufficienti nel caso in cui si voglia strigliare il boxer, mentre lascia perplessi la scarsa precisione della strumentazione, che per i nostri gusti appare anche poco leggibile, a causa delle dimensioni dei due indicatori analogici, e mancante dell'utile indicatore del livello carburante. Tanto per rendere l'idea a 145 km/h indicati dal tachimetro, corrispondono 130 km/h effettivi, mentre la velocità massima indicata dalla strumentazione è di oltre 240 km/h!
Dove invece la nuda BMW non tradisce, è nei consumi, sempre piuttosto bassi, e che nell'uso quotidiano si aggirano in media intorno ai 20 km/l, anche a velocità autostradale, mentre a velocità costante di 90 km/h si oltrepassano con facilità i 25 km/l. Tirando le somme la R nineT è una moto da guardare, da esibire, ma soprattutto da guidare, una moto che sa essere originale esteticamente, ma che sa dare tanto anche quando si parla di piacere di guida.
Pregi
Estetica | Guidabilità
Difetti
Strumentazione imprecisa | Alcune finiture
Sfizio