Honda PCX 125
"Piccolo" dai grandi contenuti
Come vi avevamo anticipato, il nuovo Honda PCX 125 è piccolo nelle dimensioni e nella cilindrata, ma grande nei contenuti. Uno scooter per una clientela giovane, dal design moderno e con richiami forti all’alta gamma di Honda (il faro ricorda senza troppi preamboli quello della VFR 1200). Un design personale e filante, con degli spunti originali, come il manubrio motociclistico cromato, e lo scudo anteriore rastremato. Interessanti anche se già visti sul fratello maggiore Forza. Rastremato e convincente il posteriore, con il faro posteriore sormontato dal pratico maniglione per il passeggero ben inserito nel profilo della fiancata
2.220 euro sono pochi, c’è qualche potenziale concorrente che fa persino meglio, ma non ha il raffreddamento a liquido, che garantisce maggior potenza (nel nostro caso siamo a 8,33 KW, poco più di 11 CV a 8.000 giri), ma anche silenziosità di funzionamento e consumi ridotti.
Inoltre il PCX 125 è dotato del sistema “Stop & Go” che, anche se già visto sul poco fortunato @ 125/150 (che però aveva l’alimentazione a carburatori), viene riproposto grazie alla cresciuta coscienza ecologista dell’utenza attuale, che non disdegna di inquinare meno quando può, oltre a garantire un miglioramento dei consumi tra il 5 ed il 7%.
In cosa consiste questo sistema? Semplice, una volta inserito attraverso un comodo pulsante sul blocchetto destro, il motore si spegne dopo 3 secondi di sosta continuata. L’importante è che il sensore sotto la sella rilevi la presenza del guidatore, e che il motore sia in temperatura.
Frenata integrale
Un’altra chicca è rappresentata dal sistema frenante con CBS (Frenata combinata) che ripartisce la forza frenante tra il disco anteriore da 240 mm e il tamburo da 130 mm posteriore, garantendo frenate potenti e affondamenti della forcella limitati.La prima cosa che balza all’occhio è l’ampio spazio per le gambe assicurato dalla forma rastremata dello scudo anteriore, mentre è un po’ meno accogliente la pedana, che a causa della presenza del tunnel centrale, limita lo spazio per i piedi. Notevole la sensazione di qualità percepita. Blocchetti elettrici, specchi retrovisori e strumentazione sono da categoria superiore, così come le plastiche non verniciate, belle da vedere e piacevoli da toccare.
La strumentazione di stampo automobilistico offre tutto ciò che serve, meno un orologio digitale che farebbe proprio comodo. Tachimetro analogico, spie di servizio e display per il livello carburante e il conta chilometri.
Piacevole, oltre che da impugnare, anche da guardare il manubrio, con la piastra centrale che riflette la vostra immagine. Probabile che qualche utente donna la sfrutterà per darsi una veloce ritoccatina al trucco come spesso si vede la mattina nelle automobili in coda. Per gli uomini non voglio sbilanciarmi, ma una mezza idea l’avrei, ed è disgustosa!
La posizione di guida nel complesso è comoda, anche se sposterei in avanti il manubrio, operazione fattibile vista la presenza dei supporti (i raiser, con le classiche quattro viti). La sella è comoda e ha una conformazione e soprattutto un’altezza da terra, che permette di poggiare entrambi i piedi, anche ai meno alti.
Anche il passeggero gode di un’accoglienza di riguardo, grazie a una discreta spaziosità della sella, a due pedane retrattili e al maniglione posteriore.
Sotto la sella inoltre si nasconde un vano di grandi dimensioni, dove si può riporre non solo un casco integrale (la concorrenza nel migliore dei casi si ferma ad un jet) ma anche una tuta antipioggia e oggetti vari.
Una botta e via
Pulsante dello start e via, il monocilindrico si avvia silenziosamente e senza agitarsi. Il tempo di far salire la temperatura del liquido, con le terga appoggiate alla sella, e il motore si ammutolisce. Lo “Start & Stop” si presenta.
E’ sufficiente sfiorare la manopola del gas ed il motore si riavvia prontamente, senza sussulti e strappi di sorta, così come senza strappi si avvia e prende velocità il PCX.
La nostra prova prevede un giro sulle bellissime strade che attraversano le colline tra Gardone Riviera e Desenzano del Garda, un terreno che dovrebbe essere poco congeniale a un cittadino qual è il piccolo scooter Honda.
Infatti il PCX dovrebbe dare il meglio nelle trafficate strade cittadine, mentre si dovrebbe sentire un pesce fuor d’acqua nell’extraurbano. Niente di più sbagliato.
Agile e guizzante nello stretto, grazie anche ad un raggio di sterzo da record, che permette di fare inversione di marcia in spazi ridottissimi, il PCX è stabile e solido anche alle velocità prossime a quella massima (ben superiore ai 100 km/h). I pneumatici IRC 90/90 -14 e 100/90-14, seppur di sezione e dimensioni urbane, si comportano piuttosto bene anche nell’extraurbano, garantendo una buona tenuta di strada e pieghe di valore (anche grazie ad una luce a terra tutt’altro che disprezzabile).
L’assetto delle sospensioni discretamente rigido, contribuisce in parte alle buone performance di guida, ma limita la capacità di assorbimento delle asperità stradali. Anche la sella, ben conformata ma dall’imbottitura sostenuta, non aiuta ad attenuare eventuali colpi provenienti dalle ruote.
Notevoli le performance dell’impianto frenante, che pur se misto (disco davanti tamburo dietro), garantisce potenza e resistenza in tutte le occasioni. La presenza del CBS meccanico, garantisce la massima efficacia in ogni situazione ed inoltre evita in parte l’affondamento della forcella (telescopica con steli da 31 mm) in frenata, attuando al contempo il tamburo e quindi facendo sedere il posteriore dello scooter.
La filante linea dello scudo anteriore e la particolare conformazione dello stesso nella zona davanti alle gambe non garantiscono una proiettività particolarmente elevata al guidatore del PCX. Questo particolare nella bella stagione può risultare un pregio, ma in inverno o in caso di pioggia potrebbe dare fastidio, è quindi consigliabile dare uno sguardo agli accessori optional, listino in cui troviamo un parabrezza che fa al caso nostro.
Funziona o no?
Dopo oltre 50 km percorsi senza badare troppo ai consumi, mi cade l’occhio sul display e relativo indicatore della benzina. Mi sorge il dubbio che sia finto, di quelli adesivi che si appiccicano sui tricicli dei bambini. Nulla si è mosso. Vuoi vedere che quanto dichiarato dalla Honda è vero? Direi che se non lo è, poco ci manca.
I 46 km dichiarati con un litro saranno anche 40, ma sempre tanti sono, e considerando i 6,2 litri di capacità del serbatoio, l’autonomia è decisamente elevata.
Rapporto | Rapporto dotazioni-prezzo | Consumi | Capacità di carico | Guidabilità | Prestazioni
- Scarsa proiettività | Mancanza orologio
OPINIONE DA CHI CE L'HA DA UN ANNO E MEZZO: MEZZO
Tenuta eccellente
Più comodo dell'SH 300
Lo usato per andare a Parigi e sono tornato indietro.
Premetto che ho una Bmw Gs 1100 lasciata a casa.
La cambio solo con la 150 che posso usarla anche in tangenziale e autostrada.
CONCORDO CON "IL VIVANDIERE"