KTM Cross 2018: dai mondiali alla serie
Per KTM è stata una stagione sportiva fantastica quella appena conclusa, iniziata già in inverno nel continente americano con il dominio di Ryan Dungey nel Supercross, per poi tornare al vecchio continente con le vittorie sia in MX2 con il giovanissimo Paul Jonass che in MXGP con il nostro incontenibile Tony Cairoli.
«Non ci sarebbe altro da aggiungere dal punto di vista di risultati, ma l’importante è continuare a crescere e sviluppare il prodotto». Queste le parole di Paolo Fabiano, Marketing Manager del mercato italiano per la casa austriaca.
Sono infatti i sei anni di continua e costante crescita la vera chiave del successo attuale di KTM che le ha permesso di superare il miliardo di euro di fatturato. Il gruppo, da qualche anno composto dai marchi Husqvarna e KTM oggi vende oltre 200.000 moto con l’obiettivo di raggiungere le 300.000 unità entro il 2020. In Italia KTM vende circa mille moto e pur essendo cresciuta in maniera importante la quota stradale, il settore offroad vale circa il 20% del totale.
Per la gamma cross 2018 non sono previste grandi novità, ma come di consueto, una serie rilevante di piccoli aggiornamenti, presi e sviluppati direttamente dall’esperienza del reparto corse, si confermano essenziali per migliorare ulteriormente una gamma già al top.
Le novità per le 2T
Nuova centralina CDI, più rapida nel calcolo ed nell’attualizzazione dei dati. Nuovo setting del carburatore, più corposo nella parte centrale di erogazione. Nuovo setting della forcella WP 48 ad aria, ora più sostenuta. Nuove protezioni dei radiatori con maggiore passaggio d’aria per tenere più basse le temperature di funzionamento del motore.
Telaio di nuova colorazione (arancione) e nuove grafiche che donano un tocco ancora più racing e slanciato.
Grande novità è l’85 cc, dedicato ai più giovani, che viene completamente rinnovato e di fatto diventa un piccolo 125. Frizione idraulica, possibilità di giocare con la valvola parzializzatrice, nuovo telaio arancione con telaietto posteriore più leggero, forcella ad aria da 43mm, nuovo modo WP Xplore in configurazione PDS, nuova pinza freno posteriore Formula, nuovi radiatori, nuovo airbox e nuova sovrastrutture uguali al 125, sono alcune tra le innumerevoli novità introdotte su questo modello che si avvicina ormai alla sorella maggiore, piuttosto che essere un progetto specifico per i più piccini. Le velocità e capacità tecniche raggiunte dai campioni del futuro, sono ormai talmente elevate che KTM ha valutato essenziale un aggiornamento del prodotto d’ingresso.
Le novità per le 4T
Oltre alle novità strutturali introdotte anche sulle due tempi, le sorelle a benzina ricevono in aggiunta una nuova batteria al Li-Ion più performante con accensione più immediata e rapida soprattutto nelle condizioni più estreme.
Come già anticipato dai modelli 2017, questa nuova era di moto da fuoristrada, è caratterizzata dall’utilizzo sempre più attivo dell’elettronica a bordo, necessaria ed efficace a variare, con un semplice tasto, il comportamento del mezzo meccanico, a seconda delle situazioni in cui ci troviamo. Di serie infatti troviamo il launch control, utile per la partenza, mappa 1 e 2 per diversi stili di guida e di terreno, ed il traction control, un aiuto in fase di accelerazione, particolarmente apprezzabile sulle cilindrate maggiori ed in condizioni di scarsa aderenza.
Come vanno le nuove Cross
Inforchi una delle novità e senti subito che sei a bordo di un K: la sella è stretta e slanciata ed offre un appoggio ideale. La seduta si rastrema bene con le sovrastrutture che sono state studiate con estremo riguardo rispetto all’ergonomia ed al feeling che devono trasmettere al pilota.
Il manubrio è dritto, ma non eccessivamente alto, hai infatti una buona sensazione di controllo quando guidi in piedi, ma allo stesso tempo facile da inserire in curva e “far cadere” nei canali. Sempre al manubrio abbiamo il comando di avviamento e stop motore e troviamo in aggiunta lo switch delle due mappature, traction e launch control, sulla sinistra vicino al comando della frizione. La distanza pedane-sella-manubrio consente di stare comodi sia in posizione seduta che in piedi, ed il resto lo fanno le fiancatine che offrono una superficie davvero ampia e lineare per stringere la moto tra le gambe. Unica pecca è che essendo bianche si segnano velocemente a contatto con gli stivali.
SX 125
All’interno di tutta la gamma la 125 è quella che mi sorprende sempre. Durante l’anno sono davvero poche le occasioni in cui è possibile guidarla perché di fatto sono solo KTM e Husqvarna a portare avanti e sviluppare questo propulsore, ma quando ci salgo sopra e ci riprendo un poco la mano, alla fine è quella con la quale mi diverto maggiormente. Con questa piccola cilindrata puoi apprezzare il vero gusto di guidare in fuoristrada in quanto devi essere tu ad avere una guida attiva e portarla con te da curva a curva. La potenza è buona, ma la cilindrata ridotta non ti permette di fare errori nella selezione delle marce, devi infatti giocarci parecchio per tenere il motore nella zona dove dà il meglio di sé, ovvero da metà in su. La sensazione del peso è pressoché inesistente nei cambi direzione, tanto da sembrare a bordo di una bici elettrica, ma il vero vantaggio viene fuori in fase di staccata in quanto appena tocchi i freni si ferma in un fazzoletto. Non è dunque un mezzo studiato esclusivamente per i più giovani sulla quale possono davvero imparare a guidare con le ruote artigliate e fare la necessaria “palestra”, bensì è l’ideale per chi non ha l’opportunità di girare parecchio, ma quando lo fa vuole divertirsi senza arrivare alla sera con la schiena a pezzi.
SX 250
Già tutta nuova per il 2017, la quarto di litro riceve un upgrade importante per quanto riguarda setting carburazione e precisione nell’erogazione. Le qualità tecniche dei motori a miscela prodotti dalla casa austriaca hanno ormai pressoché raggiunto la progressione nell’erogazione delle sorelle a quattro tempi, con notevoli vantaggi in termini di peso e scorrevolezza.
La 250 MY 2018 rimane con alimentazione tradizionale a carburatore (la versione enduro monta l’iniezione elettronica nei travasi) che viene interiormente affinata per essere ancora più precisa e lineare. Come per la piccola 125, questa cilindrata è l’ideale per divertirsi, ma senza doversi impegnare eccessivamente nella guida, potendo disporre di qualche cavallo in più. Ormai non è più la moto più performante della gamma, ma è senza dubbio una di quelle che può regalare le maggiori emozioni. Tutto da scoprire il nuovo regolamento cross che premetterà a questa cilindrata di correre assieme alle 250 quattro tempi e quindi potrebbero veramente diventare rilevanti i vantaggi in termini di peso e maneggevolezza, soprattutto sui terreni più pesanti.
SX-F 250
Fra tutte senza dubbio l’arma più letale. Negli ultimi anni è cresciuta costantemente fino a diventare un mix di potenza e reattività che non ha paragoni. Il motore è bello corposo fin dal basso e la vera forza viene fuori quando provi a farlo cantare. Spinge, spinge sempre e non appena butti una marcia se la mangia come se fosse affamata di velocità. Leggera, agile e veloce nei cambi di traiettoria, la piccola 250 lo è solo nella cubatura perché per il resto è la vera regina delle piste da cross, in particolar modo per le nostre italiane, dove, tranne in alcuni casi, velocità e distanze non sono la caratteristica principale. Su questa moto ho preferito la configurazione mappa racing senza traction control perché, di fatto, il motore è già tanto progressivo che l’azionamento del controllo lo rende in alcuni casi fin troppo addormentato.
SX-F 350
Questo propulsore ha fatto la storia di KTM nel motocross. Le prime vittorie di Cairoli nel mondiale infatti, sono arrivate a bordo di questo mezzo che rimane ancor’ oggi uno dei bestseller della casa. Se, qualche anno fa, era il compromesso ideale tra potenza maggiorata (rispetto al 250) e leggerezza nella guida (rispetto al 450), a mio avviso negli ultimi anni la progressione delle altre due cilindrate l’hanno un pochino schiacciata nel mezzo in quanto ora il 250 è un aereo in termini di potenza, mentre la 450 è diventata sempre più facile da gestire grazie all’inserimento dei controlli.
Nonostante ciò, con una guida attiva e per chi ha energie da vendere è una moto davvero efficace per segnare il miglior tempo sul giro. L’erogazione della "schiena" è ben più corposa della 250 e parte prima, tanto che devi dosare bene in uscita di curva se vuoi rimanere in sella , in alto poi non è molto differente e quindi il range d’utilizzo è davvero ampio. In termini di peso senti che c’è qualcosa di più come freno motore e bilanciamento rispetto alla sorella minore, ma nulla a che vedere con la massa della 450.
SX-F 450
I valori nominali in termini di peso e potenza erogata potrebbero spaventare ancora prima di averla messa in moto perché onestamente mi chiedo a chi, al di là di coloro che lo fanno di professione, possano servire oltre 60 cavalli alla ruota su un mezzo che pesa poco più di 100 chili. Lo scopro dopo poche curve perché su questo modello KTM ha fatto tutto un altro tipo di ragionamento. Qui la coppia la senti eccome, ma se metti mappa soft ed inserisci il controllo di trazione hai modo di poterne apprezzare la corposità che diventa un grande punto di forza. Metti la terza e ti dimentichi del cambio, poche manciate di gas nei punti giusti e voli sopra le buche. Pur essendo molto “presente”, capisci come la guida può diventare una sorta di danza tra una curva e la successiva, intervallata da qualche salto che affronti con un filo di gas. Per i più smanettoni a mio avviso è una bestia nera in quanto ti bastano due giri per perdere l’uso delle braccia e farti portare a spasso come un sacco di patate, ma per i certosini, che ricercano la massima sensibilità e precisione con il minor gas, è uno strumento decisamente efficace e performante.
L’evoluzione delle KTM non si ferma mai e tutta l’esperienza acquisita sui campi di gara si riversa istantaneamente sui prodotti di serie perché solo grazie a modelli di qualità l’azienda più continuare a crescere e sviluppare moto sempre più performanti.
La gamma 2018 è già disponibile presso la rete di concessionari ufficiali e vi consiglio di affrettarvi se volete la vostra per essere in prima linea nella prossima stagione. Per i più esigenti è disponibile il catalogo Powerparts che diventa sempre più completo e variegato con ben 220 pagine di prodotti per personalizzare la propria KTM.
Sono stati utilizzati:
Casco: Thor
Occhiali : Ariete
Maglia: Thor
Pantaloni: Thor
Guanti: Thor
Stivali: Alpinestars Tech 10
Maggiori informazioni su:
Moto: Gamma Cross MY2018
Luogo: Mantova, circuito Tazio Nuvolari
Meteo: Sole, 23 gradi
Terreno: Fondo sabbioso
Foto: Marco Campelli per KTM
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Gian6601, Torino (TO)A livello di moto di serie sono diventate un riferimento.Poi ,ovviamente , subentrano caratteristiche personali o abitudini che spostano la preferenza su di una marca od un' altra. Io sono 187 cm per 94 kg , sulle Honda non mi ci trovo proprio , su Yamaha mi trovo bene , su KTM mi sento a casa. E' indubbio che gli Austriaci in questo momento abbiano l' attenzione e la motivazione più alta nel mondo off road e vadano ad ingaggiare (o crescano in casa ) i piloti migliori. Questo si riflette anche sul prodotto di serie. Il motore 250 4t di Mattighofen va il doppio di un motore giapponese e sul mercato 2t esistono solo loro e TM. E' un fatto.
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Marco.Triple, Albettone (VI)Ciao Aimone, da appassionato non praticante (purtroppo), leggo sempre i tuoi servizi e ti faccio i complimenti! Avrei solo una richiesta da farti: riusciresti a fare qualche video durante le prove? Anche di pochi minuti, secondo me sarebbe carino vedere qualche ripresa sia delle moto ma soprattutto di te in azione! Bravo comunque! Ciao.