MV AGUSTA Brutale 910 S
Top modelNon è difficile da sostenere, i fatti parlano chiaro, la nuda varesina pur non essendo di primo pelo e con qualche anno sulle spalle, è a mio giudizio ancora la più bella del reame.
Certo i 15.190 € per potersela parcheggiare nel box non sono pochi, ma basta osservare con attenzione i singoli dettagli che la compongono, la pulizia e la precisione degli assemblaggi nonché la dotazione tecnica, per spiegarsi il perché di tale cifra.
La 910, rappresenta l'evoluzione della sorella minore da 750 cc, che ai più…"competitivi" poteva, anzi può, visto che è ancora in listino, sembrare poco performante ai bassi regimi.
Signori siete accontentati. I 50 cc in più rispetto al 750 hanno portato una bella iniezione di cavalli, per la precisione si è passati da 127 CV a 12.500 giri min. a 139 CV (102,2 kW) a 11.00 giri min..
Anche la coppia, tratto fondamentale nel carattere di una naked, si è irrobustita passando da 7,9 a ben 9,8 kgm (96 Nm) erogati ben 2.500 giri più in basso (da 10.500 a 8.000 giri min.).
Sempre di grande impatto la dotazione ciclistica, con l'affascinante telaio tubolare a traliccio in CrMo che abbraccia stretto stretto il propulsore. Belli erano e belli rimangono i cerchi a 5 razze, con l'anteriore parzialmente nascosto dai dischi freno flottanti da 310 mm e dalla coppia di pinze freno a sei pistoncini.
Impressionanti le "dimensioni" dell'avantreno, con la conosciuta forcella Marzocchi da 50 mm di diametro e le piastre, anzi piastrone di sterzo e relativo cannotto XL che garantiscono massima rigidità.
- 139 CV (102,2 kW) a 11.00 giri min
Dietro non si smentisce anzi si riconferma grazie all'affascinante forcellone monobraccio in lega d'alluminio, che lascia parzialmente visibile (a causa del doppio terminale di scarico) il cerchio posteriore.
Nulla di diverso sul ponte di comando, con il cruscotto misto analogico – digitale, che cambia solo nella scala del contagiri e in null'altro. Per cui, confermati il tachimetro, contachilometri, temperatura liquido raffreddamento e orologio visualizzati dal display.
La posizione di guida rispecchia quella della 750, ottimale per una guida sportiva. Manubrio largo il giusto e pedane arretrate e alte...quanto basta (come nelle migliori ricette) con in più la possibilità di regolare la posizione delle pedane del pilota. Purtroppo si riconferma anche la rigidità della sella del pilota in primis e del masochista che ha il coraggio di sedersi sullo strapuntino posteriore in secundis…
Il propulsore che visto da fuori sembra sempre "istess", lo stesso, alla prima apertura di gas si "rivela" senza mezze parole (…questo motore parla). Se da una parte ha guadagnato in cavalleria e coppia, dall'altra ha perso in peso e neanche poco visto che si parla di qualche chiletto, tanto da arrivare a dichiarare 185 chili a secco.
Le prime impressioni di guida confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che la Brutale è oltre che bella, estremamente divertente. Piccola e agile, adesso è anche terribilmente potente, cosa si può volere di più! Praticamente impossibile astenersi dal concepire e realizzare alti numeri di acrobazia. Troppo facile impennare…davanti o dietro a vostra scelta, sempre rimanendo entro limiti ciclistici che si possono definire irraggiungibili su strada. Freni e sospensioni, sono infatti concepiti per ben altro e risultano sovradimensionati per utilizzo stradale.
I primi, pur senza esibire pompe e pinze radiali, sono estremamente potenti e soprattutto modulabili, grazie ad un "attacco" morbido nella prima parte della frenata. Le sospensioni, hanno una taratura standard decisamente votata al rigido, che forse su strada sarebbe preferibile ammorbidire leggermente per meglio copiare le sconnessioni dell’asfalto (nessun problema viste le infinite possibilità di regolazione sia della forcella sia del mono).
Se la 750 peccava in potenza ai bassi regimi, ebbene con la 910 è praticamente impossibile trovarsi in debito di cavalleria, semmai sarà facile il contrario, cioè ritrovarsi in eccesso… Ogni minima apertura di gas corrisponde ad una accelerazione corposa ed esuberante. Al comando del gas, che soffre di ipersensibilità, ci si deve fare l'abitudine. Basta prendere anche solo una leggera sconnessione dell'asfalto mentre si viaggia su strade veloci, per sentire la moto che accelera involontariamente.
L'erogazione ha guadagnato anche in fluidità, consentendo di riprendere dai regimi più bassi senza incertezze, potendo poi contare su di una erogazione spettacolare fino all'intervento del limitatore.
Anche se si può limitarne l'utilizzo, grazie alla fruibilità del propulsore, il cambio a sei rapporti si distingue per precisione e rapidità, mentre la frizione, moderatamente leggera da utilizzare, ha il pregio di essere estremamente modulabile e precisa nello stacco.
Come facile da intuire, l'utilizzo cittadino mortifica la 910, ma lei da gran signora qual è non si tira indietro e sfodera l'arma dell'agilità, che unita alle dimensioni contenute permette di slalomare letteralmente tra le auto. Solo in prima marcia ed a bassissime velocità, si sente un effetto apri-chiudi nell'erogazione del motore che può infastidire nelle svolte più strette.
Un appunto che mi viene da fare è relativo alla funzionalità dei due specchi retrovisori. Sicuramente belli ma decisamente poco funzionali, sarà forse perché sono gli "altri" che si devono guardare alle spalle?
Se gli spazi si allargano e le strade diventano meno trafficate, la Brutale apprezzerà sicuramente.
Il misto medio veloce esalta oltre ogni modo la Brutale 910, e relativo pilota. Difficile trovare una concorrente con un avantreno così preciso e comunicativo, sembra di guidare un macchinina sull'autopista, di quelle con la rotaia. La ruota anteriore rimane incollata all'asfalto e permette di eseguire alla perfezione quanto il pilota ha in mente di fare. Finita la curva, il discorso cambia, anche perché aprendo il gas, l'avantreno…tende a decollare sotto la spinta del quattro cilindri, che urla tutta la sua cattiveria.
Sul veloce, poco cambia, se non la spinta dell'aria che investe il pilota, il quale anche "conglobandosi" al serbatoio viene preso letteralmente a schiaffi dal vento.
Se si riesce a contrastare l'aria, però, la Brutale ripaga con tanta precisione e compostezza. Decisamente arduo mettere alle corde questa ciclistica su strade aperte al traffico, tanto meno in autostrada, dove il primo a cedere è sempre il guidatore. Proprio in quest'ultima situazione emerge anche l'unico difetto che può infastidire realmente chi guida, cioè le vibrazioni presenti sul manubrio agli alti regimi. Peccato veniale se si considera quanto scritto sopra.
Purtroppo il periodo di prova è giunto al termine, la 910 S deve tornare in quel dell'MV a Varese. Non vediamo l'ora però che arrivi primavera…910 R tu sarai la prossima!
Bella ma cattiva
Ma, ... con qualche dolore: un difetto di assemblaggio del selettore del cambio ha ricihesto un po' di pazienza per essere individuato e riparato, naturalmente senza spedere una lira. Ho dovuto sostituire il faro che si riempiva d'aqua, sempre in garanzia.
Veniamo alla frenata, veramente potente, forse anche troppo, alle basse velocità provoca con facilità il blocco della ruota anteriore, che con un po' di esperienza ed attenzione si può controllare, nel caso però di frenata a bassa andatura ed al limite, per evitare per esempio quello che ti svolta davanti improvvisamente, come è capitato a me, si va in terra. Non so francamente se sono io che devo imparare a guidare questa moto od è lei che ha una frenata poco modulabile. In città non guasterebbe un ABS, fuori a velocità più sostenute non ci sono problemi, si può tirare il freno quanto è necessario. "Il Vecchio"
brutale 910S