Peugeot Tweet Double Black e Paris
Piccolo, agile e bello: il Tweet di Peugeot - lanciato sul mercato nel 2010 e subito best seller di Casa con oltre 28.000 esemplari venduti – si inserisce a pieno titolo fra le migliori proposte cittadine (con qualche escursione in tangenziale per i 150..) senza farsi intimidire da una concorrenza che si fa spietata ogni giorno che passa, perché il segmento è quello più importante del nostro mercato.
Proposta low-cost nel prezzo ma con contenuti di primo piano, lo scooter Peugeot a ruote alte si rinnova e offre due nuove declinazioni per il 2016: Double Black e Paris. Praticamente identiche nello stile, cambiano nella dotazione e nella livrea, andando ad allettare entrambi i sessi grazie a colorazioni azzeccate che ne cambiano in maniera importante la percezione estetica e caratteriale. Più grintoso, dicevamo, il Double Black: minimalista, leggero e guizzante già nell’impatto estetico con copriscarico, portapacchi e fregio anteriore in nero lucido, per giocare tutto su un total black tono-su-tono; il Paris invece è più raffinato e femminile, con la colorazione blu chiaro e la Tour Eiffel, ma anche e soprattutto la borsa Jadise, il bauletto da 30 litri e il parabrezza di serie.
Com’è fatto
La base, dicevamo, resta immutata rispetto al Tweet Evo che abbiamo provato due anni fa. Il propulsore è un monocilindrico raffreddato ad aria alimentato a carburatore (Euro-3), proposto nelle versioni 50, 125 e 150 Euro-3 con le sole, ovvie, variazioni di cavalleria.
La base ciclistica fa affidamento ad un comparto sospensioni tradizionale: una forcella telescopica con steli da 30mm e un doppio ammortizzatore regolabile, con l’eccezione del 50cc che si affida ad un monoammortizzatore. L’impianto frenante conta su due dischi da 226 mm, solidali a due cerchi da 16” calzanti pneumatici entrambi da 110/70. Il peso è contenuto in 100 kg per la versione 50cc, qualcosa di più, naturalmente, per 125 e 150.
Le finiture
Il nuovo Tweet (da notare che la versione base e l’RS restano in listino) si fa notare per un look più curato e moderno. Sullo scudo è ricavato un comodo vano diviso in tre scomparti (apribile con chiave), mentre nel sottosella, accessibile elettricamente con il comando luci sul blocchetto sinistro, si può riporre un casco jet con visiera. La pedana piatta facilita il carico di piccoli oggetti.
Le versioni 125 e 150 vantano un cruscotto misto analogico/digitale, mentre su tutte e tre troviamo gancio portaborsa sul retroscudo, portapacchi posteriore in alluminio che funge da maniglione per il passeggero, e cavalletto laterale con sistema di sicurezza. Belle le pedane pieghevoli per il passeggero, solide al tocco e funzionali.
Come va
L’impatto con Tweet è molto gradevole. Compatto, leggero e maneggevole fin da fermo grazie a peso ridotto e dimensioni molto contenute, si manovra con grande facilità sia da fermo che nel traffico già nei primi istanti. La sella è comoda e spaziosa, ed accoglie bene sia pilota che passeggero; la posizione è rilassata e comoda e i comandi tutti ben posizionati e piacevoli al tocco. Sulla versione Paris il parabrezza, viste le dimensioni contenute, è molto vicino al pilota – più protettivo, ma al primo acchito un po’ claustrofobico.
Agile e guizzante, il Tweet si districa subito bene nel traffico cittadino. Si gira nel classico, metaforico fazzoletto, e grazie ad una ciclistica ben studiata si entra subito in sintonia. Il 125 è un po’ pigro alle prime aperture dell’acceleratore, causando un piccolo ritardo – a cui si fa rapidamente l’abitudine – ma poi si distende bene. Meglio (potendo) il 150, più vivace e robusto nell’erogazione a tutte le velocità.
Capitolo ciclistica: i freni lavorano bene ed offrono comandi pastosi e ben modulabili, rendendo l’ABS (che manca…) superfluo in quasi tutti i frangenti. Le sospensioni, piuttosto rigide, rendono il Tweet preciso e scattante nelle manovre, ma per contro offrono una risposta decisamente secca sulle asperità tipiche dei fondi urbani, limitando in maniera sensibile il comfort sulle superfici più sconnesse. Per contro, quando le velocità salgono, la stabilità resta irreprensibile.
Per chi sono i nuovi Tweet?
In Peugeot hanno pensato a due anime diverse per le nuove declinazioni del Tweet, com’è evidente dalla dotazione fin dal primo sguardo. Il Tweet Double Black è bello ma più essenziale: con la livrea total black piacerà sicuramente di più al pubblico maschile, mentre il Paris è evidentemente destinato a quello femminile – se non bastasse la livrea, ci pensa la modaiola borsa Jadise a confermarne la destinazione d’elezione.
Entrambi sono ben fatti, proposti ad un prezzo giusto e con finiture di buon livello: non possiamo garantire sulla durata, ma vista la collocazione economica si può sicuramente giudicare in maniera positiva l’aspetto estetico e sostanziale sia alla vista che al tatto. E se non bastassero queste considerazioni, va sottolineata la garanzia di 3 anni (più due di assistenza stradale) che rende Tweet una scelta fattibile in completa serenità.
Resta un assetto un po’ rigido, che su pavè e sconnessioni diminuisce il comfort, e l’assenza dell’ABS nel 2016 fa storcere il naso: ma ancora una volta, alla luce della proposta economica e dei contenuti dello stile, ci sentiamo di promuovere e consigliare tranquillamente il “cittadino” Peugeot a chi desidera un mezzo a ruote alte sicuro e maneggevole, con un occhio al portafogli. Per i (o le) quattordicenni, va segnalata anche la versione 50, che mantiene invariata tutta la sostanza di cui sopra ma consente la guida già con patente AM, e ferma il conteggio degli euro necessari per l'acquisto rispettivamente a 1.750 (Double Black) e 1.950 (Paris)
Maggiori informazioni:
Scooter: Peugeot Tweet Double Black e Paris 125 e 150
Meteo: Sereno, 18°
Luogo: Milano
Terreno: Città
Foto: Alex Photo
Sono stati utilizzati:
Casco GiVi 12.3 Stratos
Giubbotto Tucano Urbano Straforo