Piaggio Medley 125 e 150
E’ inutile negarlo, gli scooter in Piaggio li sanno fare, e anche molto bene. Del resto si può dire che li abbiano inventati loro, con quella Vespa che ha spostato mezza Italia nel dopoguerra, è diventata un mito immortale che ha attraversato sette decenni, ed ha saputo resistere – uscendo a testa alta – all’assalto dei monomarcia giapponesi, e poi europei.
Ma da diverso tempo Piaggio non è solo Vespa, anche nel settore degli scooter: il marchio di Pontedera ha firmato tantissimi successi, anche allontanandosi dalle forme (e spesso dalla sostanza) della sua creazione più iconica. E ci sentiamo facili profeti nel pronosticare che questo Medley, che ha debuttato lo scorso novembre ad EICMA, non farà altro se non allungare la lista di successi commerciali. Perché l’abbiamo provato a Porto Ercole, nel bel mezzo del Parco dell’Argentario, fra città ed extraurbano, e ne siamo scesi piacevolmente impressionati da conferme e scoperte.
Com’è fatto
E’ tutto nuovo, ma inconfondibilmente Piaggio. C’è un forte family feeling con Liberty e Beverly nelle sue linee, ma il Medley – il cui nome indica il posizionamento a metà fra i due, in termini di prezzo e cilindrate – è stato riprogettato da zero, e condivide davvero poco con i fratelli, al di là della connotazione estetica.
Restano il bel faro anteriore con luci di posizione LED, l’andamento sinuoso delle linee, il frontale mosso senza essere pacchiano – permetteteci una valutazione estetica: è una riuscita sintesi fra classico e moderno, da cui traspare tanta sostanza.
Medley rientra a pieno titolo nel segmento a ruote alte, con un cerchio anteriore da 16 pollici ( e gomma da 100/80) che fa il paio con il 14” (110/80) al retrotreno. Su entrambi spiccano naturalmente freni a disco, da 260 mm davanti e 240 dietro, gestiti sapientemente da un ABS Bosch a due canali di decima generazione, e sospensioni tradizionali con forcella telescopica da 33 mm e doppio ammortizzatore posteriore.
Ma è il motore la star dello spettacolo. Parte della famiglia i-get, il monocilindrico a quattro tempi con raffreddamento a liquido (necessario soprattutto per rientrare nei limiti di emissioni inquinanti e sonore imposti dall’Euro-4, visto che il Medley è il primo scooter del suo segmento a rispettare la nuova normativa) e alimentazione ad iniezione elettronica, è stato completamente riprogettato. Tutti nuovi testa, cilindro, pistone, albero motore, comando distribuzione, impianto di raffreddamento e trasmissione.
La caratteristica più interessante è però nel sistema d’avviamento, che elimina il tradizionale motorino elettrico con trasmissione ad ingranaggi in favore di un’unità brushless montato direttamente sull’albero motore, che elimina completamente gli attriti ottenendo silenziosità d’avviamento e una maggior affidabilità. Naturalmente il tutto si porta dietro una nuova centralina di gestione motore, sviluppata completamente in Piaggio, che integra più funzioni riducendo pesi e complessità. Altro dettaglio interessante: la soluzione può venire applicata su qualunque motore senza necessità di riprogettazioni. Come a dire che lo vedremo presto anche altrove.
Lunghi gli intervalli di manutenzione: la sostituzione di lubrificanti e filtri si effettua ogni 10.000 km e la regolazione del gioco valvole addirittura ogni 20.000 km.
Finiture da grande
Curatissimo il livello delle finiture, che al di là del posizionamento di prezzo colloca Medley molto vicino al fratello maggiore Beverly. Le verniciature sono brillanti e curate, le fusioni a vista decisamente raffinate, e si può osservare Medley per diversi minuti continuando a cogliere dettagli ben curati. Bello il meccanismo d’apertura delle pedane, che trasmette solidità e raffinatezza, così come lo sblocco elettrico della sella (sotto la quale trovano agevolmente spazio due caschi integrali, e dove si trova ingegnosamente nascosto il serbatoietto di compensazione del liquido refrigerante), il gancio per la borsa a scomparsa nel retroscudo e la presa USB nel cassettino di sinistra - naturalmente sotto chiave - per ricaricare qualunque dispositivo.
Il tappo del serbatoio si sposta invece sulla pedana, in mezzo ai piedi del pilota. Una posizione più accessibile e che mette al riparo vano sottosella e relativo contenuto da “sbrodolamenti” in fase di rifornimento, ma che determina anche un andamento un po’ più mosso per la pedana stessa, che ospita quindi peggio borsoni da palestra o la classica confezione d’acqua minerale.
Il Medley è già nelle concessionarie, e viene proposto nelle colorazioni Bianco Perla o Grigio Titanio, entrambi associati a sella e interni color marrone, e il Blu Midnight con sella e interni color nero. Ma se non vi basta la versione standard (e avete la pazienza di aspettare maggio) arriverà anche il Medley S, che su entrambe le cilindrate, al prezzo di 150 euro in più, vi offre verniciature più raffinate con finiture in grigio antracite nelle zone a contrasto (cerchi, maniglione del passeggero e plastiche superiori della pedana) e tre colorazioni dedicate come Rosso Ibis, Nero Grafite e Blu Sport.
Notevole la lista degli optional, che offre la scelta fra parabrezza e cupolino, bauletti dai 30 ai 37 litri di capacità (naturalmente in tinta con la carrozzeria e con schienalino passeggero optional), tappetino antiscivolo, antifurto meccanico o elettronico con immobilizer, coprigambe e telo copriscooter impermeabili. Dal punto di vista dell’elettronica segnaliamo il Piaggio Sound System e l’ormai onnipresente Piaggio Multimedia Platform, che trasforma il proprio smartphone in un completissimo computer di bordo.
Come va
Va molto bene, ma questo lo avevate già capito. Si sale in sella, e si trova tutto al proprio posto: un po’ alto di seduta – si tocca un po’ in punta se non siete degli spilungoni – Medley è comodo e naturale nell’accogliere il pilota. Il colpo d’occhio sul ponte di comando è piacevole e gratificante: la strumentazione è completa, raffinata (notate il contorno dei quadranti) e leggibile, e i comandi belli e piacevoli al tatto, capaci di trasmettere un senso di solidità quando li si aziona. Una piccola tirata d’orecchi va al tasto “mode”, che permette di alternare il contachilometri, i due parziali e l’indicatore di carica della batteria – è bello, ma per azionarlo in movimento è necessario un bell’esercizio di stretching del pollice destro. Tocco di classe, invece, il rivestimento di cruscotto e retroscudo in tinta con la sella.
Spicca subito l’interruttore con cui è possibile escludere la funzionalità di Start and Stop, per chi volesse risparmiare la batteria. La funzionalità d’avviamento è sorprendente, perché l’azione del motorino è quasi impercettibile: si sfiora il pulsante sul blocchetto destro e il motore prende vita istantaneamente senza i tipici rumori di trascinamento. Allo stesso modo, quando ci si ferma (o si arretra a motore acceso) il propulsore i-get si zittisce rapidamente – gli servono dai tre ai sette secondi, sulla base della temperatura esterna, quella del motore e lo stato di carica della batteria – per poi rianimarsi non appena si tocca l’acceleratore.
La manopola destra è funzionalmente morbida, ed offre una risposta piacevolmente cremosa da parte di motore e trasmissione. A dire la verità c’è una minima incertezza nella risposta da freddo, quando il rispetto dell’Euro-4 costringe il motore a girare magrissimo, ma bastano pochi minuti per sentirne svanire l’effetto. Merito anche del riposizionamento del radiatore - non più sullo scudo ma sul lato destro, vicino alla ruota posteriore - che oltre a far risparmiare complessità e peso (meno raccordi per il passaggio del refrigerante) velocizza anche il riscaldamento del motore.
Al primo contatto si resta un po’ perplessi, perché c’è carico davanti come su una moto “vera” e Medley non si rivela agile come i “ruota bassa” nel traffico cittadino. In compenso, appena si prende un attimo di velocità, si riscontra una stabilità irreprensibile, non comune per scooter di questa categoria, tanto che ci si ritrova a giocare ad… andare in moto, non appena il percorso lo consente. Vengono in aiuto in questo caso le sospensioni tarate un po’ sul rigido, che in città, sullo sconnesso, peccano un pelo in comfort soprattutto al retrotreno, ma uscendo dai centri urbani si rivelano perfette per l’uso più disinvolto.
Il motore spinge bene, nei limiti imposti dalla normativa ha una discreta coppia, e non ci si sente mai troppo in affanno anche sull’extraurbano; la tonalità di scarico è gradevole, contenuta ma vivace nel timbro. Le differenze con il 150 stanno solo qui, nel motore, perché per tutto il resto il mezzo è assolutamente identico: il maggior vigore soprattutto ai bassi e ai medi è nettamente percepibile, il motore riprende meglio e la manciata di centimetri cubi è capace di fare la differenza se si viaggia a pieno carico o sulle statali, dove la velocità di crociera si tiene con maggior facilità.
Capitolo freni: l’impianto è perfetto per la clientela a cui è destinato, non è potentissimo ma offre il mordente che serve e non mette mai in crisi per eccesso d’entusiasmo; l’ABS entra in funzione solo provocando i comandi oltre i limiti del dovuto. Capitolo consumi: le dichiarazioni parlano di valori superiori ai 47 km/l per il 125, e 45 per il 150, naturalmente secondo il ciclo di omologazione. L’uso normale ovviamente rivela valori un po’ inferiori, ma comunque sempre oltre i 40km/l, almeno stando ai collaudatori della Casa di Pontedera.
Per chi è il Medley?
Per tanti scooteristi e motociclisti in cerca di un mezzo raffinato, con sostanza di pregio, dinamico e versatile. La scelta fra le due cilindrate sarà quasi esclusivamente determinata dalla patente di cui si dispone, perché prestazioni e consumi sono piuttosto simili; certo è che il 150 offre qualcosina in più in termini di spunto e brillantezza sotto carico, oltre alla possibilità di accedere a tangenziali ed autostrade in caso di necessità.
Il nuovo Piaggio è facile ed estremamente accessibile anche dai completi neofiti, grazie ad un’erogazione piena ma dolcissima e ad una frizione automatica perfettamente tarata, del tutto incapace di mettere in difficoltà anche il più sprovveduto dei motociclisti; la frenata è potente ma senza eccessi di prontezza, e per trovarsi nelle peste è necessario voler proprio circolare in condizioni da tempesta perfetta.
Ci sono sicuramente scooter più confortevoli di questo nell’assetto, e con una pedana più ospitale per bagagli ingombranti, ma nessuno che offra la stessa dinamica del Medley. Ed è difficile, anche salendo di categoria, trovare scooter che gli stiano al pari per livello delle finiture, soprattutto considerando il prezzo a cui viene proposto: 3.100 euro il 125, e 3.300 il 150.
Il Medley, l’avrete capito, ci ha convinto ed entusiasmato. Gli scooter, in Piaggio, li sanno fare…
Maggiori informazioni:
Scooter: Piaggio Medley 125 e 150
Meteo: Sereno, 18°
Luogo: Porto Ercole, Toscana
Terreno: Misto extraurbano, città
Foto: Milagro
Sono stati utilizzati:
Casco GiVi 12.3 Stratos
Giubbotto Tucano Urbano New Tucanji
Pantaloni Alpinestars
Scarpe Ixon Zebra
Apprezzo molto gli intervalli di manutenzione a 10 mila km, è un segno di rispetto per il cliente e una garanzia di affidabilità.
L'unico difetto che avrà il mezzo sarà la tenuta dell'usato, quella purtroppo la ha solo sua maestà SH.
Io comunque un pensiero a questo mezzo ce lo faccio a breve.
Ottimo davvero.