Prova eBike

Piaggio WiBike

- Il modello che segna l’ingresso di Piaggio nel settore delle bici a pedalata assistita. Prodotto maturo e raffinato, con varianti per tutti i gusti. Prezzo alto, ma in linea con proposte di analoga raffinatezza
Piaggio WiBike

Lo sappiamo: fa un po’ strano leggere su Moto.it una prova di una bicicletta, anche se a pedalata assistita. Però è inutile negarlo, la mobilità urbana a due ruote oggi passa sempre di più per proposte prive di motore endotermico: le biciclette hanno sempre più successo, e la loro logica evoluzione per gli scenari in cui la propulsione umana non basta più non può che essere quella della pedalata assistita.

Un mondo complicato, con diverse sfaccettature e proposte di ogni genere e… legalità, nel senso che la normativa attuale si sta ancora adeguando ad una realtà molto giovane e quindi in divenire. Una realtà che naturalmente – proprio per questa sua gioventù – è fatta di modelli e soluzioni che spaziano in uno spettro molto ampio e variegato, dalla proposta cinese di dubbia qualità ed affidabilità fino a specializzatissime Mountain Bike che permettono di superare ostacoli e pendenze inaffrontabili (almeno restando in un contesto definibile “divertimento”) senza l’ausilio di un motore elettrico o magari di continuare un’attività sportiva oltre certi limiti imposti dalla… carta d’identità.

Era quindi impossibile che Piaggio restasse fuori da un mercato tanto appetibile (del resto già esplorato fino dalla metà degli anni 70) ed in grande sviluppo, così come non era plausibile che non presentasse un prodotto elegante e raffinato come da sua tradizione. Signore e signori, eccovi Piaggio Wi-Bike. Andiamo a vedere com’è fatta, perché Piaggio ce l’ha fatta scoprire e provare nel cuore di Milano – forse il teatro d’elezione per un mezzo come questo – fra Parco Sempione e Corso Como.

Com’è fatta

Al centro della piattaforma Wi-Bike troviamo un’unità elettrica interamente progettata, sviluppata e costruita dal Gruppo Piaggio, compatta ed integrata con grande raffinatezza nel telaio della bici tanto da essere quasi invisibile ad uno sguardo distratto. La coppia massima si attesta a 50Nm, mentre la potenza nominale è di 350W, limitati a 250 (e 25 km/h di velocità massima) dalle normative, evitando così targa e casco e guadagnandosi l’accesso a piste ciclabili e zone a traffico limitato.

Come avviene però per qualunque veicolo elettrico, il motore è solo una componente di un insieme che comprende anche batteria e controller, in questo caso integrato nel display, e definisce la sostanza tecnica ma soprattutto l’esperienza di guida.

Partiamo dal display, unità contactless alimentata automaticamente con tecnologia NFC e dotato di connessione USB verso uno smartphone che viene ricaricato ed utilizzato come connettività, aggiornamento software e prima diagnostica. Le centraline di cruscotto, batterie e motore elettrico sono collegate da un codice univoco attivato e consegnato al cliente al momento dell’acquisto: le tre unità possono funzionare solo se collegate e dialoganti l’una con le altre, e se una viene rimossa (si può utilizzare il display staccabile come chiave elettronica) Wi-Bike diventa di fatto inutilizzabile. Sappiamo cosa state pensando, ma potete ordinare un altro display solo possedendo il codice personale.

La batteria ospita un modulo GPS/GSM che funge tanto da antifurto satellitare quanto da elemento connettivo; nel caso il sistema rilevi un tentativo di furto del veicolo, l’app sullo smartphone riceve subito una notifica e traccia sulla mappa la posizione del veicolo. Il telefono inoltre conosce sempre lo stato di carica della batteria e vi avverte in caso si scarichi dopo un lungo inutilizzo.

La batteria è un’unità da 400 W/h agli ioni di litio alloggiata sotto la sella in corrispondenza del tubo verticale e fornisce un’autonomia media tra i 60 e i 120 chilometri, naturalmente a seconda delle condizioni di utilizzo e del livello di assistenza alla pedalata richiesta; il tempo di ricarica completa è di poco più di 3 ore.

La trasmissione

Qui iniziano le differenze fra i vari allestimenti, perché a seconda del modello scelto la finale cambia in maniera sensibile. La versione più raffinata di Wi-Bike adotta la trasmissione a cinghia con un cambio automatico a variazione continua, assistito elettronicamente per assicurare sempre il miglior rapporto – una soluzione concettualmente molto simile al sistema di cambio e trasmissione usati nello scooter.

In alternativa è possibile scegliere un cambio a variazione continua con trasmissione a cinghia che demanda invece la scelta del rapporto al pilota attraverso un comando sulla manopola destra – un po’ come un acceleratore – permettendo di selezionare il rapporto desiderato con un passaggio fluido senza scatti. Completa il quadro un cambio tradizionale Shimano Altus a 9 velocità, con trasmissione finale a catena.

Per tutte freni a disco sempre Shimano, con anteriore da 180mm e posteriore da 160 con pinze a comando idraulico. Il telaio è un’unità completamente in alluminio realizzata in due versioni (maschile e unisex), che ospita l’unità motrice e la batteria senza soluzione di continuità. All’avantreno si può scegliere fra una forcella ammortizzata o una soluzione ad elastomeri integrata nel cannotto di sterzo. Curiosità: il telaio presenta posteriormente gli attacchi per il V-Brake. Perché? Semplice: sono richiesti per legge dalla normativa olandese, anche perché vengono sfruttati da diversi sistemi antifurto. Trattandosi ovviamente di un mercato importantissimo, i supporti sono stati integrati nella produzione del modello normale.

Connettività

Wi-Bike vede lo sbarco della PMP (Piaggio Multimedia Platform) anche sulle bici. Come sulle moto del gruppo lo smartphone si collega via bluetooth attraverso un’app dedicata che offre funzionalità di navigazione e soprattutto di controllo del powertrain – si, lo stesso termine utilizzato in Formula 1, ma non sapremmo come altro definire il complesso motore/controller/batteria – con funzionalità nuove ed innovative. Oltre a duplicare i comandi già presenti sul manubrio sinistro per regolare il livello di assistenza richiesto dall’unità elettrica, l’app offre il controllo della tecnologia DEA (Dynamic Engine Assistance) che consente di programmare il livello di assistenza elettrica in maniera complementare a quella espressa dal ciclista diventando un attrezzo di fitness, o se preferite, un gioco capace di rendere più divertenti o adeguate ad un contesto lavorativo le traversate urbane.

Per farvi un esempio, potete impostare un suo sforzo fisso (ad esempio, 100W di sforzo e una determinata frequenza di pedalata) lasciando libero il motore di aumentare o diminuire il suo contributo a seconda delle variazioni altimetriche effettuando un allenamento regolare. Oppure, nel caso del tragitto casa/lavoro, potete scegliere di non superare una soglia massima di fatica per motivi di salute o, semplicemente, per non accaldarsi troppo andando al lavoro.

Attraverso l’app potete anche selezionare le “mappature motore” – si, sono arrivate anche sulle bici. La Standard eroga potenza proporzionalmente allo sforzo percepito sui pedali, la City offre assistenza in partenza per… togliersi dai piedi rapidamente ai semafori, e la Hill si adatta alla pendenza del percorso, aumentando la potenza in salita e riducendola in discesa. Nel contesto di queste mappature potete poi scegliere dieci livelli d’assistenza attraverso il telefono o il già citato comando sul manubrio sinistro. Immancabile naturalmente la possibilità di condividere la sessione d’allenamento o l’itinerario percorso sui social network, oltre ad una pletora di accessori di ogni genere e specie per arricchire e personalizzare la propria WiBike .

Gli allestimenti disponibili

Piaggio Wi-Bike è disponibile in quattro allestimenti differenti. Si parte dalla Comfort, modello d’ingresso senza canna alta (in tre taglie di telaio) per facilitare la salita in sella. E’ dotata di forcella telescopica, sella comfort, attacco del manubrio regolabile e manopole ergonomiche. Due le opzioni per il cambio: meccanico tradizionale o a variatore ad azione manuale. La Comfort Plus: offre in più sella e manopole ergonomiche in vera pelle, cromature egli pneumatici color crema. Due opzioni di cambio: a variatore ad azione manuale o a controllo elettronico. È disponibile nella versione unisex (telaio senza canna alta e in tre differenti taglie: S, M e L) e nella versione maschile (telaio con canna alta e due differenti taglie: M e L).

La Active è la versione dal design più sportivo, disponibile con il solo telaio in versione maschile in due differenti taglie (M e L) ma con la possibilità di scegliere fra tutte e tre le trasmissioni: meccanico tradizionale, a variatore ad azione manuale e a variatore a controllo elettronico.

Il top di gamma è costituito dalla Active Plus, che in più offre varianti grafiche dedicate, sella e manopole nuovamente in pelle, e restringe le opzioni relative al cambio alle sole due più raffinate, con variatore ad azione manuale o a controllo elettronico.

Come va

Salire sulla WiBike non è molto diverso dal salire su una normale bicicletta, al netto del peso: spostarla sollevandola per la sella come si fa normalmente è manovra da riservare a chi è ben allenato, ma basta qualche giro di pedale per scoprire un ottimo equilibrio e un’agilità paragonabile a quella di una normale bici.

Le finiture sono assolutamente impeccabili: ovunque si posino lo sguardo o la mano la sensazione è quella di una qualità elevatissima. Ci permettiamo solo di criticare i pedali, funzionali ma dall’aspetto un po’ economico – la versione Active si meriterebbe qualcosa di meglio, magari in un bell’alluminio anodizzato…

Iniziamo dalla versione a cambio tradizionale, che offre un’esperienza molto vicina a quella di una bici normale. Agendo sul blocchetto sinistro si può scegliere il livello di assistenza elettrica (se preferite potete impostarla sullo smartphone) e poi… si tratta solo di pedalare. L’attacco iniziale del motore elettrico è un filo aggressivo, e sulle prime può prendere alla sprovvista ma naturalmente si tratta solo di farci l’abitudine; in compenso, ai semafori si scatta come siluri, levandosi rapidamente da incroci e zone trafficate.

Passiamo alla versione con variatore ad azione manuale e le cose vanno subito meglio: agire sul rapporto è rapido ed istintivo (si ruota la manopola destra, come si farebbe per cambiare con un sistema tradizionale dotato di gripshift) aiutati visivamente da una piccola – e simpatica – rappresentazione grafica vicino alla manopola che vi segnala… a quale situazione sia adatto il rapporto che state usando.

A noi, lo diciamo subito, è la versione che è piaciuta di più perché se pur meno innovativa rispetto a quella completamente automatica è anche quella che all’atto pratico si adatta meglio al ciclista sportivo, offrendo il miglior compromesso fra la soluzione a cambio manuale e la top di gamma su cui abbiamo riscontrato qualche piccola incongruenza.

Non fraintendeteci, perché salire sulla WiBike a controllo elettronico è un’esperienza davvero interessante: l’algoritmo che imposta il rapporto è raffinato e bene a punto, ed offre la scelta giusta nella stragrande maggioranza dei casi. Siamo riusciti a mandarlo in confusione solo una volta, a dire la verità: aumentando bruscamente potenza e cadenza della pedalata per prepararci ad affrontare una salita. Il sistema, non potendo prevedere il cambio di pendenza imminente, ha inteso la nostra intenzione come una volontà di accelerare in piano e ha allungato il rapporto, con conseguenze facilmente immaginabili a metà della rampa. Riprovando, è stato sufficiente dimenticare l’istinto ciclistico e limitarsi a far fare tutto al software: all’attacco della salita il sistema ha interpretato correttamente la situazione, facilitandoci la pedalata e portandoci… in vetta comodi e tranquilli invece che paonazzi come Fantozzi nella Coppa Cobram al secondo passaggio sul Colle del Diavolo.

D’altra parte, come molto onestamente ci spiega il suo “papà” Luca Sacchi, siamo ancora in un terreno in gran parte inesplorato per quanto riguarda le e-Bike, e gli algoritmi sono molto sofisticati ma non certo in grado di interpretare alla perfezione stili ed abitudini di tutti i ciclisti. Insomma, bisogna imparare a conoscere la logica di funzionamento, poi tutto diventa istintivo. Quindi a voi la scelta: noi, viziati da anni di ciclismo sportivo, preferiamo continuare ad avere la possibilità di selezionare manualmente il rapporto finale. Ma come è successo con le automobili, ed in parte con le moto, è facile che un po’ di abitudine sia sufficiente a convincere anche i più scettici dei benefici di un cambio completamente automatico.

La WiBike è scorrevole, facile da pedalare, frena bene ed affronta bene le tipiche situazioni urbane, ma vi raccomandiamo di scegliere la versione con forcella ammortizzata, perché complice un peso da… eBike e non da bici normale, la soluzione con ammortizzatore nel cannotto è decisamente insufficiente per affrontare pavé ed asfalto sconnesso. In compenso, qualunque versione scegliate, è stabile e sicura grazie ad un interasse più importante ed un peso più significativo rispetto ad una bici tradizionale.

Peso che si cancella in termini di sforzo grazie all’assistenza elettrica, ma che diventa vostro alleato quando un po’ di inerzia si trasforma in stabilità alle velocità più elevate. Anche perché, un po’ come succede con le moto meglio progettate, una volta in movimento il peso sembra svanire: il baricentro è molto basso visto il posizionamento di batteria e power unit, e a differenza di allestimenti più economici il comportamento dinamico coniuga agilità e sicurezza – siamo lontani anni luce da certi accrocchi orientali con batterie sul portapacchi che ad ogni curva vi fanno ripassare tutte le preghiere imparate a catechismo.

Per chi è WiBike?

Il target di Piaggio ci sembra decisamente centrato. WiBike piacerà ad una clientela (relativamente) giovane, attenta all’immagine ed aperta alle nuove tecnologie. A chi magari si è fatto conquistare dalla bici in città, ma fra fat bike e scatto fisso preferisce un mezzo più versatile ed in grado di fargli percorrere distanze più impegnative per poterlo utilizzare più spesso e con maggior soddisfazione. La possibilità di utilizzare WiBike come un vero e proprio fitness tool è sicuramente un beneficio aggiunto non trascurabile, e magari convincerà anche i veri amanti dello sport a due ruote, che pur ancora restii a chiederei aiuto all’elettricità nell’uso più sportivo, potranno scegliere la pedalata assistita in città per rendere davvero praticabile l’uso della bicicletta anche su distanze importanti (e nei mesi più caldi…) nei tragitti quotidiani.

Tutte considerazioni che valgono per qualunque eBike? Si e no. Perché se è vero che i benefici di cui parliamo sono in parte patrimonio di molte proposte sul mercato, ci sembra altrettanto indiscutibile che la raffinatezza della realizzazione Piaggio sia superiore alle concorrenti nel settore delle bici da città, giustificando un prezzo indubbiamente elevato in termini assoluti (si va dai 2.899 euro della Comfort Unisex ai 3.499 della Active Plus) e rendendo WiBike appetibile anche per chi presta molta attenzione all’immagine.

Pregi e difetti

  • Qualità costruttiva e finiture | Raffinatezza elettronica
  • Prezzo impegnativo (ma allineato) | Rigidità senza forcella ammortizzata

 

  • Pito28
    Pito28, Recanati (MC)

    Bah... effettivamente è molto bella ma per provare le bici ci sono... i siti di bici a mio avviso.
    Costa molto, ma io pensavo ancora di più (anche se, sinceramente, non ho idea di dove si collochi la concorrenza).
    Proposta interessante, ma non si capisce che c'entri con una moto/scooter.
  • paolorit
    paolorit, Vicenza (VI)

    Condivido le perplessità di molti.
    Prezzo decisamente fuori mercato.
    L'appassionato di bici spende anche molto di più, ma non certo per un'elettrica.
    La bici elettrica deve essere anzitutto pratica ed accessibile. Una buona fetta di target di mercato è rappresentata dai ragazzini a cui non prendono il motorino, davanti alle scuole si iniziano a vedere. Certo però se costa più di uno scooter...
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