KAWASAKI Ninja 636 ZX-6R
In questo caso stiamo parlando della Ninja ZX-6R, moto d'attacco della serie supersport della casa di Akashi ,che per il 2002 è stata "ritoccata" in numerosi particolari.
Osservandola si nota che esteticamente non ci sono stati grossi cambiamenti. La linea riuscita della ZX-6R sfodera ancora fascino in abbondanza e aggressività, che per moto di questo genere è fondamentale, aiutata anche dalla livrea delle colorazioni disponibili (verde, rossa, grigia).
Di notevole impatto la vista frontale. Con quei due "occhioni" che ammiccano e con quella bocca spalancata rappresentata dalla presa d'aria del Ram Air System sembra che voglia divorare la strada.
Classico il design del complesso serbatoio - sella - codino, mentre sono molto belli e ben rifiniti sia il terminale di scarico (dotato di catalizzatore cilindrico necessario per superare le più severe normative antinquinamento) che il telaio, un perimetrale in alluminio, identico alla precedente versione.
La strumentazione, compatta e leggera, avrebbe bisogno di una rinfrescatina a livello estetico, mentre per quanto riguarda la funzionalità non ci sono problemi…anzi sì, e non ci stancheremo mai di dirlo in questa nostra battaglia contro i mulini a vento…dove sino finite le spie della riserva e gli indicatori del livello benzina?
Le finiture sono di alto livello in tutti i reparti, con un piccolo neo per l'interno del cupolino che appare leggermente spoglio e disordinato.
Bando alle ciance, passiamo alla cosa più interessante del model year 2002, il motore.
La prima cosa che balza agli occhi, è quell'adesivo sulla carena con tre numeri 636, che indica la cilindrata effettiva del motore, che passa da 599 a 636 cc., grazie all'aumento dell'alesaggio da 66 a 68 mm.
Tutto questo ha contribuito ad aumentare la coppia e la potenza su tutto l'arco di erogazione (stiamo parlando di 113 cv dichiarati che diventano 118 oltre i 200 km/h grazie all'ausilio del Ram Air System). L'alimentazione è affidata a quattro carburatori Mikuni BDSR 36R.
Passiamo dall'esame statico a quello dinamico, che è sempre il più interessante.
Eccoci qua, mani sul manubrio, piedi sulle pedane e posteriore ben appoggiato alla sella, la posizione di guida è veramente comoda, tenendo conto che stiamo parlando di una supersport.
Il busto è inclinato in avanti, ma i polsi non sono caricati in modo eccessivo, mentre la sella risulta accogliente.
Le leve della frizione e del freno anteriore, come tradizione Kawasaki , sono regolabili, quindi troviamo subito la posizione ottimale.
Le pedane non risultano eccessivamente alte e arretrate.
Accendiamo il motore e…via.
La prima cosa che viene da pensare, è che 37 cc. non sono tanti, ma fanno una bella differenza, soprattutto in basso. Basta inserire le prime marce per notare che il motore è diventato più pastoso, e che nell'utilizzo quotidiano è docile come gattino. Tutto questo fino a quando fate le vostre belle commissioni, magari in città, in jeans e scarpe da ginnastica oppure in giacca e cravatta. Ma appena ci si infila nella tuta di pelle, le cose cambiano…
Infatti la sensazione di avere "più roba sotto" c'è , eccome. Partendo un filo "allegri" si vede (e si sente) l'avantreno decollare, accompagnati da un grido lacerante con un sottofondo di aspirazione esaltante, mentre le marce vengono "bevute" una dopo l'altra coadiuvati da un cambio perfetto.
Tenendo il motore alto di giri, in accelerazione, potete far vedere i fanalini posteriori a molte moto, anche di cilindrata superiore.
La ciclistica ci aiuta, in questo turbine di emozioni, a non perdere mai il controllo, con un avantreno granitico (tipico Kawasaki) e delle sospensioni ben tarate per l'utilizzo stradale, magari su un bel misto veloce, con curvoni in appoggio, asfalto perfetto, sole caldo ma non troppo…
La ZX-6R non è un mostro di agilità, ma risulta facile e onesta nelle reazioni con una notevole motricità (con due scarpette race sarebbe anche meglio), senza mai reagire in modo brusco sia in inserimento che in uscita di curva.
Se vi siete fatti prendere la mano, no problem, attaccatevi pure ai freni. I due 33 giri anteriori addentati dalle due testine…scusate , dalle pinze a sei pistoncini Tokiko, sono un portento di potenza e modulabilità. Il posteriore si guadagna la pagnotta, ma come diceva Mamola "tanto non serve".
Se vi siete fatti prendere dalla ZX-6R, e non vedete l'ora di comprarla, ma la vostra compagna dopo la descrizione orgasmica fattagli, vi guarda in modo sinistro, tranquillizzatela, la sella del passeggero è "abbastanza comoda", e ci sono anche due bei maniglioni ricoperti con un materiale gommoso che sono sempre più rari su queste moto. Insomma c'è materiale per arrampicarsi sui vetri.