HUSQVARNA
CR 125 vs TC 250Come sempre la sfida è giapponesi contro resto del mondo!
Husqvarna fortunatamente quest’anno ha pronte già da tempo le sue carte nella cosiddetta MX2, classe che riunisce la 125 2T con la 250 4T.
Le 2 moto, dicevamo, sono già dai concessionari: CR 125 2T e TC 250 4T.
Lo sviluppo delle Husky è tutto italiano e già questo potrebbe essere un fattore decisivo per i piloti che vogliono delle valide alternative alla produzione giapponese.
In primis va notato come alcuni particolari costruttivi consentano di rendere molto agevole l’accessibilità ai componenti e alle regolazioni più utilizzate delle moto. Queste intelligenti e pratiche soluzioni sono senz’altro "intuizioni”, tipicamente di mentalità italiana.
Ci si sorprende a dire “che comoda ‘sta cosa!” e in un attimo si è estratto il filtro dell’aria o si è regolato l’affondamento del pedale del freno posteriore o altre piccole ma efficaci diavolerie (vedi anche il serbatoio dell'olio del mono "rigato" per migliorarne il raffreddamento).
Certo da una moto “italiana” ci si aspetterebbe un design più moderno e accattivante, soprattutto dopo aver ammirato la 510 Centennial del Salone di Milano.Novità importanti nel disegno dell'espansione e del terminale di scarico, che migliorano le prestazioni del motore 125.
Frizione multidisco in bagno d’olio a comando meccanico, cambio a 6 marce. Peso in ordine di marcia 94,8 Kg e capienza serbatoio di 8,5 lt.
In particolare nella zona centrale della moto, all'attacco sella-serbatoio-fiancatina è necessaria...una cura dimagrante!
Come sono fatte.
La ciclistica è simile per entrambi i modelli e deriva strettamente dal lavoro effettuato sui campi di gara. Le Husqvarna infatti sono equipaggiate con un telaio monotrave in acciaio in tubi a sezione circolare con telaietto posteriore scomponibile in lega leggera. Le sospensioni sono affidate anteriormente a una forcella teleidraulica Marzocchi a steli rovesciati da 45 mm con corsa da 300 mm, perno avanzato e regolazione del freno idraulico in compressione/estensione (dotate di sistema di aggancio per le partenze). Dietro troviamo una sospensione progressiva “Softdamp” con monoammortizzatore idraulico Sachs con corsa da 320 mm e regolazione del precarico della molla e regolazione del freno idraulico in compressione (doppia) ed estensione. Il forcellone è in alluminio a sezione variabile.
I freni sono Brembo con disco fisso da 260 mm di diametro davanti e 220 dietro, con comando idraulico e pinza flottante Brembo. Leggermente rumoroso il disco, soprattutto quello posteriore, che potrebbe spaventarvi con tintinnamenti metallici sospetti…che fortunatamente provengono dal freno e non dal motore e sono assolutamente normali. La pinza posteriore, novità 2004 è bellissima, più piccola e leggera di quella del modello precedente.
Ottimi i cerchi in lega leggera Tagasako Excel e validi i pneumatici Pirelli MT 32 (80/100-21 e 100/90-19).
Per quanto riguarda i motori, per la TC 250 sono state apportate alcune modifiche di rilievo rispetto al modello 2003. In particolare si è cercato di alleggerire la moto eliminando il contralbero (le vibrazioni non sono particolarmente fastidiose) e introducendo il carter in magnesio. Ritroviamo il monocilindrico 4 tempi di 249,5 cc con alesaggio e corsa di 76x55 mm e rapporto di compressione di 12,5:1.
Il raffreddamento è a liquido, la distribuzione affidata a un doppio albero a camme in testa a 4 valvole. Carburatore Mikuni TMR 38 con TPS (Throttle Position Sensor). Molto comodo l’avviamento elettrico con alzavalvole automatico; sempre pronto in ogni occasione, anche dopo una caduta. Manca il kick starter.
La lubrificazione è a secco con due pompe, a lobi e filtro a cartuccia (quantità olio nel basamento 1,4 lt).
Il cambio è a 5 marce e la frizione è a multidisco in bagno d’olio a comando idraulico.
La TC 250 è inoltre dotata di un bellissimo scarico (Giannelli-Husqvarna) che, per ridurre il peso globale della moto, è interamente (sia il terminale che il collettore) fabbricato in titanio.
Peso della moto in ordine di marcia: 110, 4 Kg, capienza serbatoio 7,7 lt.
Il motore della CR 125 ha beneficiato dell’esperienza fatta dall'ottimo reparto corse Husqvarna ed è costituito da un monocilindrico 2 tempi da 124,82 cc con alesaggio e corsa di 54x54,5 mm e con un rapporto di compressione di 8,8:1. Il raffreddamento è a liquido (2 radiatori). La distribuzione è affidata alla valvola lamellare in aspirazione nel carter e alla valvola “H.T.S.” a comando meccanico sullo scarico. Il carburatore è anche in questo caso un Mikuni ma TMX 38. La miscela è al 3%.
L’olio contenuto nel basamento, per la lubrificazione della trasmissione primaria del cambio, è pari a 0,80 lt. L’avviamento, anche in questo caso sempre pronto, sia a moto fredda che calda, è a pedale.
Quale?
Abbiamo fatto diverse prove, affondando gli stessi tratti di pista con le due moto per valutare attentamente le differenze e per capire quale fosse il miglior acquisto. Alla fine abbiamo convenuto che esistono troppe differenze riscontrabili anche su una sola pista, figuriamoci su piste con fondi diversi!
Perciò l’analisi sull’acquisto di una o dell’altro modello dev’essere fatta in base alle proprie esperienze e valutazioni. Perché, sebbene andranno a concorrere nella stessa categoria, sono moto che necessitano di una guida molto diversa ed è necessario trovare il feeling personale con uno di questi due mezzi. Inoltre i prezzi d’acquisto di 6.145 Euro per la CR 125 e di 7.650 Euro per la TC 250 diventano senza dubbio un punto molto importante da considerare, anche in un'ottica di manutenzione d’uso e ricambi.
Di una cosa però possiamo essere sicuri: di 125 da cross potenti, divertenti e già così a punto ciclisticamente di serie come la CR 125 non ce ne sono tante!