SUZUKI Burgman 400 i.e.
Sempre più forte“Lui” forte di un giusto equilibrio tra prestazioni, dimensioni e prezzo (Euro 5.998) non si è lasciato intimorire ed in questa versione i.e. rafforza la sua immagine e soprattutto la sua posizione sul mercato.
La linea piacevole ha preso spunto a piene mani dal settore automobilistico. Il gruppo ottico anteriore dotato di doppia parabola, lo scudo ed il parabrezza più avvolgenti cambiano ma non stravolgono la linea dello scooterone Suzuki.
Anche la fiancata non è stata stravolta e pur non spiccando per originalità, è comunque piacevole e slanciata nelle forme.
Le ampie dimensioni, soprattutto in larghezza, si notano in particolar modo nella vista posteriore dove spicca la fanaleria (chiamarla luce posteriore è troppo poco) in puro stile automobilistico.
Tanta abbondanza di cm in larghezza è sinonimo di capienza del vano sottosella. Più che un vano lo si può tranquillamente definire bagagliaio, vista la cubatura superiore ai 50 lt, che permette lo stivaggio di due caschi integrali e di altri oggetti (guanti, tuta antipioggia e quant’altro). Comoda la luce di cortesia posizionata sotto la sella che permette di illuminare bene il vano del Burgman.
Sempre parlando di spazi riservati a piccoli oggetti, spiccano per comodità i tre scomparti ricavati nello scudo anteriore. Due laterali più piccoli e dotati di pratici sportelli che oltre ad aprirsi verso l’alto, si possono ruotare verso l’esterno, permettendo una maggiore ergonomia. Il singolo centrale ha la particolarità di contenere una comoda presa di corrente a 12V (vedi possibilità di ricaricare il cellulare...).
A dir poco completa la strumentazione, che oltre ad essere piacevole nell’aspetto, risulta ricca di informazioni. Infatti oltre ai due strumenti analogici circolari dedicati al contagiri ed al tachimetro, ce ne sono due più piccoli laterali per temperatura liquido del raffreddamento e livello carburante. Due piccoli display digitali informano sul chilometraggio, orologio e indicatore di sostituzione olio.
- A dir poco completa la strumentazione, che oltre ad essere piacevole nell’aspetto, risulta ricca di informazioni
Decisamente di alto livello le finiture sia per quanto riguarda le verniciature sia gli accoppiamenti dei singoli elementi. Anche le plastiche non verniciate sono di ottima qualità e ben assemblate.
Il motore del Burgman 400 i.e. come indicano le due lettere finali, ha ricevuto in questa sua ultima evoluzione, un impianto di alimentazione ad inezione con controllo elettronico, che permette oltre ad un miglioramento dei consumi, grazie ad una maggior efficienza della combustione, una più pronta accensione a freddo.
Il monocilindrico a quattro tempi raffreddato a liquido, è ora dotato anche di un catalizzatore a due vie sul sistema di scarico, che permette un deciso abbattimento delle emissioni inquinanti. Questo, accoppiato al sistema PAIR (Suzuki Pulsed-secondary Air-injection), che iniettando aria pulita nel condotto di scarico riduce la concentazione di monossido di carbonio, aiuta l’eliminazione degli idrocarburi incombusti, consentendo al Burgman 400 di rientrare ampiamente nei limiti fissati dalla normativa Euro 2.
Una posizione di guida confortevole ed ergonomica accoglie il guidatore, che ha la possibilità di regolare in senso longitudinale lo schienalino per trovare la giusta distanza tra la sella e lo scudo poggiapiedi.
Poche anzi nessuna lamentela giunge dal passeggero, che grazie allo schienalino ed all’ampia sella è trattato con i guanti bianchi.
La guida del Burgman è quanto di più comodo e “amichevole” si possa desiderare. Il motore pronto ad ogni accenno di apertura del gas, gira liscio e lineare senza vibrare fastidiosamente. L’agilità che esibisce nel convulso traffico cittadino è limitata esclusivamente dalle dimensioni tutt’altro che contenute. La facilità con cui si possono poggiare i piedi a terra, anche senza essere di gamba lunga, unita alla erogazione pulita ed alla leggerezza dei comandi, consentono però di “uscire” dalle situazioni più anguste.
Le sospensioni incassano tutto senza mostrare la corda, anche se sul lastricato più “duro” la risposta del posteriore è abbastanza secca, più per colpa della postura tipica degli scooters (schiena incurvata e gambe avanti) che scarica questo genere di sollecitazioni sulla colonna vertebrale, che non per la qualità del reparto sospensioni del Burgman.
Nella guida in coppia questo fenomeno va mitigandosi grazie al peso del passeggero che permette di far lavorare meglio la sospensione posteriore. Sul veloce, il comportamento del Burgman è sincero, almeno fino a quando si adotta uno stile di guida pulito e fluido. Il comodo pomello per la regolazione del precarico molla posteriore, permette di irrigidire quel tanto che basta la sospensione posteriore e aiuta ad evitare gli ondeggiamenti sui curvoni veloci tipici di molti maxi scooters.
Peccato la scarsa luce a terra che si manifesta con sonore “grattate” che limitano le capacità dinamiche del quatttrocento Suzuki. E’ anche vero che l’impostazione turistico-cittadina non considera come primarie questo genere di problematiche.
I 32 CV forniti dal monocilindrico Suzuki, sono di quelli giusti, e permettono di affrontare i trasferimenti autostradali senza patemi, consentendo velocità di crociera di tutto rispetto e percorrenze interessanti (13 i litri di serbatoio a disposizione).
Nessun problema ad affrontare oltre che il traffico congestionato, anche le gite fuori città nel fine settimana.
Ottima la frenata sia nella guida single che in quella a due. La coppia di dischi, 260 mm davanti, 210 mm posteriore, anche senza essere maltrattati, permette una frenata sicura e una notevole modulabilità. Da segnalare che la leva destra aziona solo la pinza anteriore, mentre quella sinistra ha effetto sia sulla pinza posteriore che, in parte, su quella anteriore.
Nel caso si voglia parcheggiare il Burgman in salita o discesa, nessun problema, basta inserire il freno di stazionamento tramite un pratico comando a leva posizionato nella parte bassa del retro-scudo.
frenata ottima??? ma dove???
Posizione di guida