KAWASAKI KX450F - KX250F 2006
Kawasaki punta al quattrotìAlla presentazione stampa europea, come a quella riservata da KL ai concessionari italiani, non perde nemmeno tempo a proporre i motori a miscela, ma investe tutte le sue forze nel presentare i nuovi motori a benzina. Del resto Kawasaki già da un anno o più si impegna al 110% per progettare al meglio i nuovi gioielli 4T di casa. Sissignori! Gioielli, perchè effettivamente luccicano al sole, splendono di luce propria, perché oramai non basta più la componente tecnica, ma si sa, al giorno d’oggi, anche l’occhio vuole la sua parte.
Le verdi sono state le ultime tra tutte ad essere contagiate dalla moda dei quattro tempi ed ora che è diventato un obbligo commerciale per non rimanere al palo ed un obbligo morale nel rispetto dell’ambiente, Kawasaki lancia sul mercato mondiale due esemplari in assoluto poco innovativi, ma che godono del vantaggio di trarre utili informazioni dalle esperienze delle concorrenti.
- Le verdi sono state le ultime tra tutte ad essere contagiate dalla moda dei quattro tempi
Dopo l’apprendistato con il progetto 250 4T in simbiosi con Suzuki, Kawasaki si distacca e rilancia. Partendo da una base già buona, sforna una versione 250 2006 davvero impeccabile, insieme alla tanto attesa 450.
Location per la prova è la prestigiosa pista del Ciglione della Malpensa, che sicuramente non ha bisogno di presentazioni di nessun genere ed è il luogo ideale per provare delle moto di tale potenza e prestazioni. Ottima giornata, ottimo terreno e pista bucata il giusto, rendono i test dinamici ancora più efficaci.
KX 250 F
Era già molto bella in versione 2005 ed evidenziava doti da futura protagonista, ma non credevo che potesse cambiare così tanto da un anno all’altro.
Il nuovo telaio in alluminio stile CRF le dona innanzitutto una linea cattiva e di carattere assolutamente racing, ma non solo, perché anche gli accostamenti cromatici ricercati, come i convogliatori mezzi verdi e mezzi neri, incidono notevolmente sul carattere della moto, che diventa quasi elegante, caratteristica che difficilmente ci si aspetterebbe da una moto da cross.
Ma veniamo al dunque: sali in sella e cosa accade. Posizione standard, comandi al posto giusto e manubrio Renthal con una piega bella dritta ti fanno sentire subito comodo, forse anche troppo. La sella per i miei gusti è sempre stata troppo morbida sulle Kawa e, appena ti siedi, ti infossi in una posizione che diventa poi difficile abbandonare. Anche lo scorrimento sulla sella diventa un pochino più complicato, anche se in quanto a larghezza vanta degli ingombri davvero contenuti. La posizione in sella come dicevo è impostata bene, solo nelle curve spazzolate e nelle uscite di curva il posteriore tende un po’ a sedersi rendendo l’avantreno leggero, ma credo che sia dovuto ad un fattore di tarature e di “peso” (quello di Aimone! ndr).
Il motore spinge davvero forte, in terza e quarta marcia sembra quasi di utilizzare un turbo diesel dell’ultima generazione, tanto che mi sono chiesto tra quanto uscirà la prima cross motorizzata a gasolio. Sotto tira bene ed è molto lineare, ma le vere doti vengono a galla quando si parla di allungo, davvero esagerato se si considera che si sta guidando una moto perfettamente di serie, ma soprattutto decisamente superiore ad ogni aspettativa.
Come sospensioni la nuova quarto di litro monta le Showa di tipo Honda, che a dire il vero, non mi hanno entusiasmato un granchè. Poco scorrevole l’avantreno anche se tarato abbastanza bene, ma ho risentito molto delle buche in staccata dove la verde sbacchettava parecchio, probabilmente anche aiutata da un mono troppo veloce nel ritorno e che quindi faceva gravare la maggior parte del peso sull’avantreno. Bisogna ricordarsi che il Ciglione è una pista da Mondiale, dove le velocità non sono quelle che si trovano solitamente. In compenso il nuovo telaio rende la moto davvero stabile in ogni situazione. Le KX erano già note per lo stesso motivo grazie al collaudato perimetrale, ma la nuova lega unisce la classica stabilità con la nuova agilità.
I freni infine sono sicuramente all’altezza. Kawasaki ha deciso di adottare la nuova filosofia del disco a margherita, ma comunque fiore o non fiore, sia davanti che dietro sono entrambi ottimi impianti, sia per potenza che per modulabilità.
KX 450 F
Questa è la vera novità. E’ infatti dalla 450 che la sorella minore ha ereditato tutte le migliorie di cui ho appena parlato. Nulla di mai visto, nulla di trascendentale, ma semplicemente un mix delle migliori soluzioni viste in questi anni, hanno dato alla luce un motore davvero compatto, ma soprattutto, davvero potente. Come impostazione sulla moto non cambia nulla rispetto alla 250, non ho notato nulla di diverso a parte il peso, che comunque incide relativamente.
In verità è il motore che ha catturato tutta la mia attenzione. Lineare da matti e soprattutto potente da subito, ci si può davvero dimenticare di avere il cambio (a 4 marce) e la frizione. Per la Malpensa la terza era ottima, volendo proprio esagerare si appoggiava una quarta nelle salite giusto per fare qualcosa di diverso e l’elasticità è davvero senza precedenti. Un colpetto all’acceleratore e si salta via tutto, dalla buca fatta a scalino al triplo della parte bassa. All’inizio ero veramente spaventato di non riuscire a stare in sella, ma dopo un paio di giri la confidenza è subito aumentata. Le caratteristiche del motore infatti sono evidenziate dall’ottimo comportamento del traliccio, maneggevole e agile negli spostamenti veloci, ma allo stesso tempo secco e piazzato nelle salite e discese bucate. Le sospensioni, Kayaba in questo caso, sono di tutto rispetto e decisamente superiori se paragonate a quelle della 250. Sono molto scorrevoli nella prima parte, reattive dove occorre, e precise negli inserimenti, anche se le grandi dimensioni degli steli le rendono molto rigide e poco adatte a chi ha le braccia che si stancano facilmente.
Quindi, a fine giornata, queste moto risultano davvero molto competitive e non solo a livello di gare, dove c’è già stato Tanel Leok che ha fatto vedere ottime cose con il modello pre-serie quest’anno, ma anche a livello di mercato, dove KL propone i prezzi più bassi di tutta la concorrenza: 7.400 Euro per la KX250F e 7.900 per la KX450F.