Suzuki Burgman 650 Executive
Limousine a 2 ruote
Motore
Il bicilindrico raffreddato a liquido ha una cilindrata di 638 cc ed è alimentato da un sistema d’iniezione elettronica associata a un sistema d’immissione d’aria diretta nei condotti di scarico, il PAIR (Pulsed-Secondary AIR-Injection). La potenza dichiarata è di 40,05 Kw a 7.000 giri, cioè identica al precedente modello, così come la coppia di 62 Nm a 6.400 giri e il peso di 277 Kg, per cui il rapporto peso potenza rimano lo stesso.
Un differenza evidente è invece nel reparto trasmissione. Come richiesto da numerosi proprietari della versione precedente, la trasmissione è stata modificata e sono stati limitati gli attriti interni sia a motore spento (per rendere più facile sia gli spostamenti da fermo), sia durante la marcia, in particolare alle basse e medie velocità.
Il rinnovato sistema di trasmissione e la riduzione delle perdite meccaniche favoriscono l’economia dei consumi che in modalità Drive infatti scendono del 15% rispetto al modello precedente. Riconfermato il cambio automatico elettronico Suzuki Electronically-controlled Continuously Variable Transmission (SECVT), che grazie a delle modifiche mirate ha visto ridurre gli attriti del 35%, e consente tramite una semplice selezione dei tasti posizionati sul manubrio di scegliere tra tre diverse modalità di trasmissione, due completamente automatiche, Drive e Power ed una Manuale.
La modalità Drive permette una guida confortevole, fluida e lineare. La modalità Power consente invece regimi di guida brillanti e una maggiore reattività del comando del gas. La modalità Manuale lascia al pilota la possibilità di cambiare marcia, semplicemente agendo sui pulsanti posizionati sul superaffollato blocchetto elettrico sinistro.
Strumentazione
Da totalmente digitale si ritorna a un mix tra strumenti analogici (contagiri e tachimetro) e un display digitale centrale che fornisce un’ampia gamma di informazioni sullo stato di salute del mezzo e sulle condizioni di viaggio. Temperatura liquido e livello carburante sui lati, orologio, temperatura aria e contachilometri al centro. Inoltre si possono visualizzare anche le mappature del cambio (in Manuale si visualizza il rapporto inserito) oltre ai consumi medi e istantanei, e tanto per non farsi mancare nulla, anche il livello del lubrificante e l’indicatore cambio di olio.
Telaio - Sospensioni - Freni
Il telaio tubolare del Burgman è stato modificato in particolare nella parte posteriore, ora più stretta e di conseguenza, più rigida dal punto di vista torsionale, il tutto senza che tale modifica vada a influire sul volume del vano sottosella. Le sospensioni non vengono stravolte ma sono state ottimizzate nel funzionamento. Escursione di 110 mm per la forcella telescopica idraulica, e 100 mm per la coppia di ammortizzatori idraulici posteriori, che vi ricordiamo lavorano su un forcellone in lega.
Il tris di dischi (i due anteriori sono semi flottanti e non più fissi) è controllato passo passo da un sistema ABS che, rispetto a quello montato sul modello precedente, perde più di metà del suo peso, mentre il freno di stazionamento è stato riposizionato al di sotto della sella sul lato sinistro.
Accessori
Ampia la possibilità di personalizzare il proprio Burgman 650, a partire dall'optional più gettonato che è il bauletto, mentre chi ha intenzione di incrementare ulteriormente le capacità di carico potrà dotarsi di una borsa sagomata da posizionare sopra al tunnel in mezzo alle gambe. I narcisi non mancheranno di dotare il proprio Burgman 650 della mascherina cromata tra i gruppi ottici, mentre nel vano portaoggetti è posizionata una presa aggiuntiva per l’alimentazione, predisposta per un eventuale navigatore.
La nostra prova
Executive di nome e di fatto, il Burgman 650 accoglie letteralmente il guidatore, sella ampia e ben conformata, con schienalino regolabile, ampio parabrezza, cruscotto automobilistico davanti, e alle spalle altrettanto spazio e medesima accoglienza per il passeggero.
Prima di partire abbiamo riposto uno zaino e la tuta antipioggia nel vano sottosella (dotato di illuminazione), di dimensioni davvero abbondanti (ci stanno comodamente due caschi integrali oltre a oggetti vari di piccole dimensioni), senza scordarsi dei tre vani posizionati nello scudo anteriore (con quello centrale dotato di presa 12V.
La sella svasata sui lati e la pedana rastremata permettono di poggiare i piedi a terra senza che sia necessario avere le gambe da pallavolista, mentre il baricentro basso aiuta a mantenere l’equilibrio.
Siamo pronti ad affrontare il traffico mattutino della capitale, decisamente caotico; a dispetto delle dimensioni abbondanti, il Burgman si muove con estrema agilità e, sfruttando l’ampio angolo di sterzo e l’ottimo bilanciamento, si riesce anche a slalomare tra le auto in colonna.
Capita raramente, ma all’occorrenza è davvero comodo poter richiudere gli specchi retrovisori con il semplice tocco di un pulsante, il loro posizionamento in basso, e soprattutto la loro ampiezza, che per altro li rende davvero funzionali lo consigliano vivamente.
Il traffico intenso, consiglia l’utilizzo del cambio automatico e la mappatura più tranquilla del propulsore, che in modalità Drive è davvero di una fluidità da prendere a riferimento e con una rumorosità di scarico ridotta ai minimi termini. Anche le modifiche alla trasmissione permettono una dinamica di guida che più rilassante non potrebbe essere, anni luce dai “tira e molla” causati dal freno motore piuttosto invadente del precedente modello.
Il nuovo Burgman 650 Executive è agile e stabile anche sul sampietrino romano, che è famoso per essere sconnesso e poco “allineato”: questa limousine a due ruote dimostra di essere un discreto incassatore di buche, anche se qualche colpo sulle sconnessioni più secche riesce a passare.
Va decisamente meglio sugli avvallamenti, condizione che difficilmente mette in difficoltà la coppia di ammortizzatori posteriori e tantomeno la forcella.
Spostandoci fuori da Roma, le strade diventano più veloci e le curve più ampie, una condizione nella quale l’Executive dimostra di essere uno scooter da turismo, anzi da granturismo di prima grandezza. Una regolata al parabrezza, tanto per toglierci un po’ di aria dal casco, e per fare le cose a modo e non farci mancare nulla, accendiamo il riscaldamento delle manopole e della sella.
Il loro funzionamento non ci ha convinto del tutto, a causa della temperatura troppo altalenante, e legata allo stile di guida. In pratica andando a bassa velocità sella e manopole faticano a scaldarsi, mentre aumentando il ritmo le cose migliorano decisamente, ma dubitiamo che viaggiando con temperature vicino allo zero (oggi in media abbiamo letto sulla strumentazione temperature comprese tra i 10 e i 15°) possano essere ottimali.
Alla rapidità di manovra e all’agilità dimostrata sia in città che sulle strade extraurbane, il Burgman 650 contrappone una stabilità sul veloce davvero encomiabile, preciso sui curvoni in appoggio, anche quando uno stile di guida baldanzoso o arrembante prova a coglierlo in fallo.
Lui non fa una piega e forte di un telaio rigido e sospensioni dal settaggio davvero azzeccato, passa oltre disegnando traiettorie precise come se fossero disegnate con un curvilinea sul foglio da disegno.
Affrontando tratti di strada in salita e discesa, in rapida successione, con numerosi sorpassi da effettuare, la scelta migliore è quella della mappa “Power”, che oltre a incrementare la reattività del bicilindrico e le capacità di ripresa, aumenta anche il freno motore.
Questo aiuta sia nella marcia in discesa e anche nelle fasi di inserimento in curva, mentre la trasmissione attacca in maniera più pronta e permette di togliersi più di una soddisfazione dal punto di vista della guida.
Ci vuole poco a farsi prendere la mano, e con il ritmo che sale emerge un equilibrio davvero notevole del Burgman 650 che anche se portato vicino al limite (che poi è tutto riconducibile alla luce a terra) si dimostra sempre perfettamente controllabile e esente da qualsivoglia ondeggiamento anomalo e fastidioso della ciclistica.
Se poi si vuole ovviare al problema della limitata luce a terra, basta semplicemente spostare il busto verso l’interno della curva e tutto si risolve. Se invece alle vostre spalle è seduto il passeggero, e avete voglia di guidare e non di passeggiare, allora è meglio dare un giro di precarico alle molle degli ammortizzatori posteriori, per evitare che a ogni affondamento del posteriore in curva, corrisponda una sonora grattata di cavalletto.
Procedendo verso il punto di arrivo, cominciamo a giocare con i numeri per vedere quali sono stati i consumi medi durante la prova. Anche questo sembra essere un aspetto positivo del nuovo Burgman 650 Executive, con il computer di bordo che non è mai sceso sotto i 17 km/l, anche nelle fasi più impegnative e stressanti per la meccanica, mentre veleggiando tra gli 80 e i 90 km/h è facile oltrepassare i 20 km/l (buona l’autonomia considerando i 15 litri di capacità del serbatoio).
Niente male considerando le dimensioni XL e relativa superficie frontale, ma soprattutto la massa di tutto rispetto che si porta a spasso il bicilindrico Suzuki.
Pregi
Guidabilità | Comportamento motore e trasmissione | Rapporto qualità-prezzo
Difetti
Funzionalità manopole riscaldate migliorabile
Difetto di fabbrica
provato
sono agente di commercio, e per lavoro mi porto in giro dai 20 ai 40 kg di materiale, nel sottosella, bauletto da 46 litri e borse laterali.
oggi ho ritirato il Burgy che era a fare il tagliando, e il concessionario mi ha fatto provare il 650.
pareri: solido come una roccia, vibrazioni zero, cambio splendido, silenzioso, motore bello sostenuto, ma....
ma lo sento troppo pesante sia nel traffico che nelle manovre da fermo.
il 400 a confronto sembra un giocattolo, ma lo butto di qua e di là come se fosse una bici.
sarà che ho avuto poco tempo per provarlo, ma... 280 chili non sono poi pochi....
mi riservo di farci un giro più lungo, o magari un weekend al mare!!
a proposito di weekend: mi sono fatto con il mio Burgy 400 anche 450/500 km al giorno, portandomi dietro il mondo, e la sera ero (quasi) riposato
;-)