Suzuki Burgman 2014
Una solida famiglia allargataIn un’afosa giornata di giugno ci ritroviamo sul Circuito di San Martino del Lago, o meglio nel paddock del circuito, per festeggiare i quindici anni di Suzuki Burgman, lo scooter che esordì sul suolo italico nel lontano 1998 con il modello 250. Affiancato poi dalle versioni da 400 cc, un anno dopo, per poi fare capolino nelle cilindrate minori con i 125 e 150, arrivati nel 2002 (il 200 è stato presentato nel 2007), anno in cui esordisce anche il maxi 650, un record di cilindrata per il settore degli scooter di quegli anni.
Cosa ci fanno degli scooter a San Martino? È presto detto, per il compleanno della Burgman Family, Suzuki Italia con la partecipazione del partner storico Motul, fornitore ufficiale di lubrificanti ma che ha nel suo listino tutta una serie di prodotti specifici per le due ruote e per i suoi utilizzatori, e Dekra, che si è occupata di studiare dei percorsi di prova ad hoc per gli scooter nipponici, ci consentirà di saggiare le doti di guida dei maxi scooter Suzuki, e di conseguenza anche le nostre!
Dekra è una società tedesca, con sede anche in Italia, che fornisce servizi di revisione dei veicoli, testing, certificazioni e omologazioni, oltre a tutta una serie di corsi guida, chi allora meglio di loro poteva studiare e realizzare un percorso di prova. Nel nostro caso i percorsi approntati sono stati cinque, uno in più delle versioni attuali del Burgman che sono quattro.
Iniziamo con due prove di slalom dedicate ai due Burgman di minore cilindrata, il 125 e il 200, che si sono distinti nei test a loro dedicati per l’eccellente agilità e il bilanciamento dei pesi. Baricentro e sella bassi aiutano nelle manovre a bassa, se non addirittura bassissima velocità. I raggi delle curve da percorrere per affrontare gli slalom, erano volutamente di raggio variabile, caratteristica che ha permesso di apprezzare la precisione dei comandi, in particolare la risposta del gas, che andava modulata millimetricamente, e quella dei freni (dotati di ABS), perfettamente gestibili.
Adesso tocca al Burgman 400 per il quale è stato approntato un percorso prova leggermente differente, con una prima parte particolarmente impegnativa, con cambi di direzione in spazi ristretti, e una seconda parte caratterizzata da un allungo con una curva ampia e un’inversione di 180°. Le dimensioni abbondanti del quattrocento non intimoriscono più di tanto, anche perché il bilanciamento e la guidabilità di questo scooter sono davvero eccellenti e lo pongono sul podio virtuale di un eventuale confronto con la concorrenza. Il motore monocilindrico eroga in maniera splendida i 33 cv a disposizione mentre il comfort rimane a livelli d’eccellenza, anche se il contesto della prova non permette di apprezzarlo veramente.
Come per il test precedente, apprezziamo la perfetta risposta dei comandi del gas e dei freni, che consentono di manovrare in maniera millimetrica alle basse velocità, aiutati in questo anche da un baricentro particolarmente basso.
Le ultime due prove, invece, permetteranno di esplorare territori inconsueti per uno scooter, perché parliamo di una prova sul tracciato dedicato ai go-kart, che affronteremo in sella al 400 prima, e al 650 dopo, per poi affrontare in sella a quest’ultimo una prova di accelerazione, per saggiarne le doti di potenza del motore bicilindrico ma soprattutto le capacità del cambio CVT, utilizzabile sia in modalità totalmente automatica sia in quella manuale (con pulsanti di selezione dei rapporti sul blocchetto elettrico di sinistra).
Tra i cordoli della pista di go-kart i due Burgman si sono mossi con disinvoltura, il 400 più agile bilanciato, il 650 forte del propulsore più potente, ma soprattutto più performante in uscita di curva. Cavalletti striscianti e luce a terra limitata ci hanno richiamato all’ordine, ricordandoci che eravamo pur sempre in sella a degli scooter che di cordoli nell’utilizzo quotidiano, vedranno solo quelli delle strade pubbliche e delle rotonde.
Dedicata al solo 650, la prova di accelerazione ha permesso di saggiare sia le doti del propulsore bicilindrico da 55 cv, sia le qualità del cambio SECVT (Suzuki Electronically-controlled Continuously Variable Transmission), il cambio automatico elettronico progettato da Suzuki, che in modalità manuale ha permesso uno spunto più brillante, anche se in termini di pochi decimi di secondo.
Per chiudere in bellezza la giornata dedicata alla famiglia Burgman, gli uomini Suzuki ci confermano che fino al 31 Luglio, per le versioni 400 e 650, sarà compresa nel prezzo l’estensione della garanzia fino a 48 mesi, oltre a un’offerta finanziaria che prevede la dilazione di pagamento per importi da 4.000 a 6.000 euro, in 24 o 36 rate , TAN zero e TAEG massimo del 4,95%. L’estensione di garanzia è comunque disponibile per tutta la gamma Burgman, così come il Pacchetto Manutenzione, previsto anch’esso nell’offerta denominata Suzuki Smile, che consente di bloccare il prezzo dei tagliandi previsti nella manutenzione programmata.
650........
Burgman 650: ottimo ma....
Ho provato da poco il nuovo modello e sono rimasto ben impressionato dal motore che è più fluido e che a parità di velocità gira con 500 giri in meno del vecchio. Ho riscontrato però delle pecche:
1) il parabrezza portandolo in alto fa passare un sacco di aria sulle mani e ciò non è il massimo se pensiamo che in inverno, quando si usa più facilmente lo schermo sollevato, non è l'ideale prendere più freddo alle mani. Stesso discorso è per la guida extraurbana o autostradale.
2) i vani portaoggetti laterali sono di dimensioni più ridotte come luce anche se sono un pò più profondi.
3) le plastiche del manubrio sembrano più economiche come aspetto e come design preferisco quello del modello vecchio-
4) manca un supporto dove potere mettere il navigatore.
5) il peso non è stato affatto ridotto e gli oltre 270 kg sono davvero tanti
6) gli interventi sul motore hanno riguardato solo la fluidità ma non c'è stato alcun incremento di potenza che non avrebbe fatto male al piacere di guida
7) anche la protezione aerodinamica delle gambe si è ridotta e per chi fa tanta strada tutto l'anno ciò non va affatto bene.
Chissà quanto si dovrà attendere per il miglioramento di questi difetti; peccato mi sarei aspettato di più dal nuovo modello. Intanto mi tengo il mio.