SUZUKI Sitxteen 125 e 150
Buona la prima. Anzi il primoFacile da maneggiare, affidabile, comodo e alla moda. Queste le linee guida che hanno seguito gli uomini Suzuki durante la progettazione del loro primo scooter a ruote alte.
Look sobrio, elegante senza particolari spunti creativi, soprattutto nella parte posteriore dove le somiglianze con qualche concorrente sono evidenti. Vista anteriore decisamente più personale e caratterizzata da linee morbide e ben raccordate.
Ottimo il livello di finitura sia delle plastiche che delle verniciature, criticabile e poco allineato all’immagine che dovrebbe avere uno scooter di questo rango, il numero di viti a vista sulla pedana e decisamente antiestetico il bullone al centro del portapacchi.
Vani portaoggetti di buona capacità, con il primo posizionato nel retroscudo, adatto a contenere un paio di guanti, un mazzo di chiavi e un cellulare, mentre il classico portacasco sotto la sella permette di stivare un jet.
Strumentazione blu con sfondo nero, tachimetro ben leggibile, indicatori temperatura liquido e livello benzina tutti analogici, compongono il cruscotto del Sixteen. Comoda, soprattutto per gli scooteristi più disattenti, la spia che indica la scadenza del cambio olio.
- Vista anteriore decisamente più personale e caratterizzata da linee morbide e ben raccordate
Motore totalmente nuovo e dedicato esclusivamente al Sixteen, il monocilindrico raffreddato a liquido, iniezione elettronica, nelle due versioni di 124 e 156 cc è stato studiato per rendere al meglio nei percorsi cittadini. Particolarmente curato l’impianto di raffreddamento, con il radiatore che anche in situazioni decisamente gravose, marcia cittadina a bassa velocità con elevate temperature, mantiene il liquido di raffreddamento entro i limiti di sicurezza.
La parte ciclistica prevede un telaio a traliccio in tubi, sospensione a due ammortizzatori al retrotreno, mentre all'anteriore è montata una classica forcella telescopica idraulica.
Frenata combinata
La coppia di dischi, entrambi di 220 mm di diametro, durante le frenate viene utilizzata in modo combinato, quando si agisce sulla leva sinistra, mentre la destra lavora solo con il disco posteriore.
In sella
Una volta saliti sopra al Sixteen non si può che apprezzare la posizione di guida comfortevole e soprattutto la grande disponibilità di spazio per le gambe. Anche i più alti difficilmente urteranno con le ginocchia lo scudo anteriore, mentre la distanza e l'altezza del manubrio sono ottimali dal punto di vista ergonomico. La sella ampia e ben imbottita ha una conformazione che permette anche alle persone meno alte di statura di toccare senza particolari problemi con entrambi i piedi a terra.
All’accensione il mono gira silenziosamente e senza vibrare scalda i fluidi.
Una trasmissione ben accordata all'erogazione del monocilindrico rende scorrevoli sia le partenze che le accellerazioni.
Naturalmente i 15,2 CV (11,2 KW) del 150 lo rendono più scattante del fratello minore, ma anche con quest'ultimo rientra nella media delle prestazioni della categoria, e i 13 CV (9,6 KW) non sfigurano affatto.
Durante i sorpassi a gas spalancato, la differenza di coppia del centocinquanta, 13,8 Nm contro 11,6 Nm rende tutto più semplice.
Le strade trafficate di Barcellona, hanno dato modo di apprezzare le caratteristiche di guida di questo scooter Suzuki. Facile e intuitivo, il Sixteen si dimostra agile e a suo agio anche negli spazi stretti.
Le ottime caratteristiche dei freni, potenti e modulabili, mettono a proprio agio il guidatore.
Come ci viene riferito dagli uomini della Suzuki, il propulsore è stato studiato per privilegiare l'erogazione ai bassi e medi regimi, piuttosto che le doti di allungo e velocità massima. Per uno scooter dal taglio cittadino, direi che la scelta è positiva e viste le doti del Sixteen decisamente riuscita.
L'assetto delle sospensioni è una giusta via di mezzo, comfortevole ma non sfrenato, permette di smorzare anche le sconnessioni più secche, senza che questo infici la precisione di guida.
Ottimo il comportamento della forcella, sostenuta e ben frenata nell’uso brillante, incassatrice sullo sconnesso. Un po’ di fiatone per il mono posteriore, che come in tutti gli scooter, fatica maggiormente sulle strade dissestate, ma nel complesso passa la prova con un voto alto.
Ottima la rigidità complessiva del telaio, che permette di guidare in maniera precisa il Sixteen anche sui percorsi veloci e ricchi di curve. Portato in un territorio che gli dovrebbe essere sconosciuto o almeno sconsigliato, quello della guida sportiveggiante, il Sixteen ne esce a testa alta.
Le colline nei dintorni di Barcellona, ricche di curve veloci e non, sono state teatro di un test approfondito della ciclistica. Anche se forzato e sfruttato oltre il limite, il Sixteen ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente. Preciso in inserimento e solido negli appoggi in curva, con una luce a terra decisamente buona, questo Suzuki si merita un voto alto anche in una materia a lui poco congeniale.
Il Sixteen pur rappresentando la prima della casa giapponese nel settore dei Ruota Alta, è protagonista di un esordio davvero felice, che pone delle ottime basi per il suo futuro nel settore degli scooter di media cilindrata.
Il prezzo? 2995 € f.c. per il centoventicinque, 3145 € f.c. il centocinquanta.
Pregi
Scooter spazioso – Guidabilità
Difetti
Qualche finitura migliorabile (viti a vista)
acquistato nero
Ottimo