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TEST Yamaha Ténéré 700 GYTR: il KIT da 30.000 euro per vincere in Africa. A 193 km/h nel deserto!

- Yamaha pensa ai piloti privati e ai malati di Africa con i 3 kit GYTR (da 5, 15 e 30.000 euro), che trasformano la Ténéré 700 nella copia fedele delle moto ufficiali portate in gara dal Bottu e da Pol Tarres. L'abbiamo provata in Marocco: ha 83 cavalli e vola nel deserto a 193 km/h!

Yamaha le corse con la Ténéré 700 le ha prese maledettamente sul serio. Si è ritirata dalla Dakar (il cui regolamento consente solamente moto di 450 cc) e ha creato uno squadrone per schierarsi alla Africa Eco Race con i fuoriclasse Pol Tarres e Alessandro Botturi. Ma non si è fermata qui.
Sulla scorta dell'esperienza maturata in gara, ha creato 3 kit racing col marchio GYTR (che identifica appunto la tecnologia della Casa applicata alle corse) che ti consentono di guidare, partendo da una Yamaha Ténéré 700 World Raid o World Rally, una vera replica delle moto factory. Il kit più completo costa 30.000 euro, ma c'è anche quello di primo livello a 5.000 euro (con modifiche essenzialmente al motore e all'elettronica) e quello di secondo livello a 15.000 euro (con in più le sospensioni professionali).
A tutti va aggiunta ovviamente la moto: si parla di cifre importanti, ma chi corre sa bene quanto costi realizzare una moto bicilindrica con cui andare (e tornare...) nel deserto.

La GYTR supera i 190 orari grazie ai rapporti accorciati che regalano una sesta marcia di potenza
La GYTR supera i 190 orari grazie ai rapporti accorciati che regalano una sesta marcia di potenza

I 3 KIT

Il kit 1-Performance (5.000 euro) aggiunge sella rally e pedane in titanio GYTR e aumenta le prestazioni del motore con la centralina GYTR, lo scarico Akrapovič in titanio e il kit filtro dell'aria con airbox maggiorato. Il motore CP2 guadagna così 9 cavalli e arriva a 83 a circa 9.000 giri.

Il kit 2-Handling (15.000 euro) comprende il kit 1 più le ruote e le sospensioni, mentre il kit 3-Rally (30.000 euro), oltre a tutte le precendenti, aggiunge una serie di componenti da rally di fascia alta, inclusi i serbatoi del carburante di grande capacità (fatti da Acerbis, 36 litri complessivi), manubrio e cupolino, portastrumenti road book, fari ad alte prestazioni e tutti i componenti necessari per partecipare ai rally. Vediamo i componenti nel dettaglio.

Nel kit GYTR troviamo la forcella KYB a cartuccia chiusa da 48 mm di diametro, con steli rivestiti in DLC e una corsa maggiorata a 270 mm, dotata di piastra GYTR lavorata in alluminio 6082, anodizzata in colore nero e abbinata a un ammortizzatore di sterzo regolabile della Scotts Performance. Con 25 impostazioni, l'ammortizzatore è stato sviluppato per aumentare la stabilità e ridurre l'affaticamento.
Dietro c'è un ammortizzatore Paioli completamente regolabile. Le ruote da rally GYTR, preparate da Haan Wheels utilizzando cerchi Excel e mozzi lavorati in alluminio, riducono il peso, mentre c'è anche un nuovo sistema frenante anteriore e posteriore con pinze Brembo e un disco singolo da 300 mm di Braking all'anteriore, e un disco posteriore da 267 mm accoppiato alla pinza di serie. Nel kit è incluso anche un set catena/pignoni con rapporti rivisti e un nuovo gruppo radiatore composto da un radiatore più grande e un radiatore dell'olio separato, oltre a tutti i tubi flessibili e alle staffe necessarie per l'installazione.

Sulle dune di Merzouga
Sulle dune di Merzouga

Come va

Che missile! La musica del motore CP2, qui libero di ogni vincolo omologativo e pronto a cantare, è esaltante. Ha 83 cavalli e sono esattamente quello che serve per volare nel deserto, ma senza esagerare coi cavalli. Oltre fareste secche le mousse (i salsicciotti di gomma che si mettono al posto delle camere d'aria per non forare). Comunque già così si vola a 193 km/h di velocità massima.
La sella supera i 92 cm da terra, si tocca a fatica. Ma non siamo in centro a Milano, bensì a Merzouga. Nel deserto si danno poche zampate a terra e la sella alta ti regala un bel comfort di guida. E ti permette di metterti in piedi alla svelta.
L'erogazione è micidiale: il bicilindrico Yamaha è docile in basso, pieno a metà e con un allungo che ti fa godere in alto. Buono come sempre il cambio, anche se nel kit avremmo visto bene un bel quick-shifter elettronico. A questi prezzi perché non includerlo? Yamaha ci ha risposto che in Africa quello che non c'è non si rompe. E' vero, ma questo motore se lo merita.
Torniamo alla Ténéré 700 GYTR. Coi serbatoi pieni, a bassa velocità nella sabbia, richiede impegno e forza fisica. D'altra parte nelle gare africane tutta quella benzina serve eccome. Basta superare i 50 km/h per scoprire una Ténéré mai vista prima: stabile, irreprensibile, vola su dossi e sabbia senza uno sbacchettamento. Un Frecciarossa nel deserto. Più osi, più lei ti asseconda con un rigore fenomenale. Non è semplicemente una Ténéré 700 trasformata, è proprio un'altra moto dove il terreno si fa difficile.
Con lei anche gli appassionati potranno avvicinarsi al mondo dei raid in sella a una bicilindrica straordinaria. Però ricordatevi di allenarvi, perché, quando ti insabbi, ci vogliono braccia e gambe forti. 

Le montagne sopra Arfoud
Le montagne sopra Arfoud

Pregi e difetti

  • Rigore ciclistico straordinario. Motore esaltante. Kit di altissima qualità.
  • Merita il quick-shifter. Coi serbatoi pieni nella sabbia è impegnativa.

Maggiori info

Tester: Andrea Perfetti (185 cm, 87 kg)
Luogo: Sahara Desert, Marocco
Meteo: sole, 30°

Abbigliamento
Casco Alpinestars SM 10
Maglia e pantaloni Alpinestars
Guanti Alpinestars
Zaino Alpinestars
Stivali Alpinestars Tech7
Occhiali Scott

  • PAOLOPAOLO5861
    PAOLOPAOLO5861, Brescia (BS)

    Capisco la passione per le bicilindriche, capisco la voglia di partire da una moto nata per fare altro e portarla nel fuoristrada agonistico vero, non capisco però come si possano spendere cifre tanto assurde quando ad esempio una Kove 450 rally o una Fantic nate per questo ne costano un terzo e persino una KTM 450 rally, con la quale ci puoi quasi vincere una dakar costa (o costava) meno. Ok non sono bicilindriche ma a questi livelli sono ben meglio.
  • MAXPAYNE IT
    MAXPAYNE IT, Fusignano (RA)

    A parte i discorsi su suo padre, che non conosco, sono d'accordo con Lorenzo al 100% .
    Sulla questione rossi, è esattamente come dice lui. Solo gli stolti e/o i berretti gialli, la vedono diversamente.
    Ricordo di un muro fra i box (voluto da rossi), ricordo che rossi non voleva assolutamente condividere i dati con Lorenzo, quando però tornò in Yamaha dalla ducati, in più di un occasione disse di aver settato la moto come quella di Lorenzo, quindi capiamo bene che persona è il marchigiano.
    Ed è normale che si odiassero(anche se sono ultra convinto che fosse rossi che odiava Lorenzo e ben poco il contrario), fra piloti da mondiale non deve correre buon sangue. Rispetto si, ma amiconi MAI.
    L'amicizia è una cosa che va fuori dalla competizione. E se c'è competizione non ci può essere amicizia.
    Quindi le pantomime studiate a tavolino, di abbracci ecc, sono tutte FARSE.
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