Triumph Tiger SE
Tigre da viaggio
Ad un anno di distanza siamo risaliti in sella alla Triumph Tiger 1050 nella versione SE. Tiene ancora testa alla concorrenza oppure inizia a mostrare qualche ruga...?
Scopriamolo insieme.
Poco più di un anno fa scorrazzavamo per il Penice e la Val Trebbia in sella alla Triumph Tiger 1050, una Speed Triple camuffata da GT. Alta come un fenicottero sulle sospensioni a corsa lunga (Showa a steli rovesciati da 43 mm e 143 mm di escursione – Mono sempre Showa ampiamente regolabile e con una escursione utile di 150 mm), la tre cilindri inglese ci aveva rapiti, per le caratteristiche di guida e versatilità, ma soprattutto per quel motore dai cilindri dispari, che è una goduria da sentire e da usare.
Anno 2010, Triumph Tiger 1050 SE full optional, per garantire ed esaltare le peculiarità di macina chilometri (divertendosi...).
Borse, ABS, cavalletto centrale ne fanno una perfetta compagna di viaggio, anche in coppia, mentre la nuova colorazione Blazing Orange svecchia in parte l'immagine leggermente offuscata e con qualche ruga che è spuntata qua e là. D'altronde sono quasi 5 anni che l'inglesina bazzica i mercati di tutto il mondo, e probabilmente a breve si vedrà qualche cosa di nuovo, ma per il momento la Tiger è e rimarrà così. E per noi è davvero niente male.
Le buone cose e le sensazioni piacevoli che ci aveva lasciato si rinnovano, così come i difetti.
Salto in alto
Seppur siano disponibili sempre tre selle di altezze diverse, da 815 a 870 mm (così come quella comfort in gel) montare in sella alla Tiger SE, soprattutto con i bauletti laterali montati, non è proprio agevole, mentre poggiare entrambi i piedi a terra è riservato ai più alti di statura. In compenso una volta issati in sella, e questo vale anche per il passeggero, ci si ritrova in poltrona con il telecomando in mano, nel senso che tutto è sotto controllo.
Che timbro
La voce del tre cilindri non è cambiata, fortunatamente, mentre l'ago del contagiri si muove in maniera schizofrenica.Niente Penice e Val Trebbia, ma un più che onesto e sempre piacevole viaggio di avvicinamento ai Piani del Tivano e strade limitrofe. Agile quanto basta ed estremamente stabile, anche in presenza dei 2 container posteriori, la Tiger seppur non più di primo pelo, si dimostra sempre una gran bella moto da guidare. Certo la concorrenza non è stata a guardare, KTM in primis con la 990 SMT Limited Edition (che però non dispone dell'ABS), ma se non ci si ferma alla pura estetica, la Tiger ha ancora parecchie cosucce da dire. I 115 cavalli del tre cilindri spingono forte sin dai bassi e forti di una coppia di 98 Nm a 6.250 giri e di un allungo da quattro cilindri, si adattano ad ogni tipo di utilizzo e strada. Lineari e fluidi in città, composti ed educati in autostrada, vigorosi e tempestivi ad ogni richiamo della manopola del gas...quando ci si vuol divertire, magari mostrando la schiena alla ipersportiva di turno nel misto medio veloce. Oltre tutto i tre cilindri vibrano poco, e grazie anche al parabrezza dalla buona funzionalità ed al serbatoio da 20 litri, consentono alla Tiger SE di ritagliarsi il suo spazio tra le moto da viaggio.
L'ABS, queste tre lettere che dovrebbero comparire di seguito ai nomi di tutte le due ruote presenti nei listini, e che probabilmente prima o poi diventerà obbligatorio, ci è piaciuto parecchio. Poco invasivo, interviene al momento giusto e soprattutto in tempi brevi, permettendo un controllo ottimale della moto anche nelle situazioni più critiche (ricordate però che per i miracoli ci si deve rivolgere altrove...).
- Prestazioni | Motore | Caratteristiche di guida
- Sella alta | Difficoltà a salire e scendere dalla moto (anche per il passeggero)
Da Smt a Tiger
ora vado.....