Yamaha Niken. Mutazione del terzo tipo. Spettacolo inaspettato
Anni di duro lavoro e impegno per tenere sempre più uniti i piedi, vincolati a quelle lunghe pertiche fatte per scivolare sulla bianca coltre. Poi un bel giorno ti svegli e tutti sciano con le gambe larghe e degli sci che sembrano dei mozziconi!
Anni di duro lavoro e impegno per aumentare sempre di più l'angolo di piega in perfetto equilibrio sulle due ruote. Poi, sempre un bel giorno, ti svegli e tutti piegano come dannati su uno strano mezzo "ibrido", che di ruote ne ha tre! Proprio così. Ecco a voi la Yamaha Niken (naiken), la moto più rivoluzionara degli ultimi anni. Guidarla è stata una vera scoperta. Mai avremmo pensato che potesse regalare un piacere di guida così "motociclistico", un divertimento così palpabile, una confidenza così immediata. Ora vi raccontiamo un po' come è fatta, ma soprattutto come si guida, perché è questo quello che tutti noi, amanti delle due ruote, siamo curiosi di scoprire.
Una piccola premessa...
Ci sono tante moto delle quali ci si chiede come vanno o per le quali c'è grande attesa. Ma Niken (nda: la Niken... al femminile, perché è una moto, tengono a precisare gli uomini Yamaha) è senza paura di smentita la moto più eccentrica, discussa, curiosa, affascinante del 2018. Sì perché incuriosisce il purista delle due ruote sportive, lo scooterista, l'automobilista, la moglie del motociclista, l'amante delle due ruote nel senso più ampio del termine. Per capire però come va e per dare il giusto peso alle parole che tra poco affolleranno questa pagina virtuale, pensiamo sia doveroso fare un piccolissimo balzo indietro.
Un giorno di qualche mese fa, quando abbiamo ricevuto l'invito per partecipare alla prova della Niken (primi al mondo a farlo) ci è anche stata chiesta la misura di sci e scarponi. La prima reazione è stata, per forza di cose, è stata quella di sgranare gli occhi e domandarci stupiti il perché di quella domanda. Presto detto: nello sci la decisione di passare a delle forme sciancrate ha segnato una svolta epocale, cambiando il modo di sciare e curvare. Allo stesso modo, Yamaha vuole inaugurare un nuovo modo di guidare e condurre la curva. Per farlo ha dovuto e voluto cambiare, come ha fatto lo sci, la sua forma e costruzione, adottando due ruote anteriori anziché una.
Encomiabile, verrebbe da dire. Apprezzabile, verrebbe da pensare. Avere la forza e l'"arroganza" (in senso buono) di presentare la prima moto a tre ruote assegna alla casa dei tre diapason il titolo di Casa costruttrice più innovativa degli utlimi x anni. I più anziani di voi però si ricorderanno che Yamaha non è nuova a progetti "spinti". Basta ricordare la bellisisma GTS 1000 o il prototipo Morpho.
Fatta questa piccola, siamo partiti alla volta di Kitzbuhel, desiderosi di provare le ultime novità Salomon assieme all'olimpionico Giorgio Rocca, ma soprattutto capire come poteva essere guidare una moto a tre ruote. Tanto doveroso fare questo piccolo cappello introduttivo, quanto dirvi, con tutta sincerità, che le attese annidate in noi non erano così "elettrizzanti". La moto è la moto, è naturale pensare. Come una due ruote c'è solo una due ruote. Se ami piegare e la libertà di movimento, come una moto vera e propria non c'è niente altro. Partendo da queste promesse, la scoperta che abbiamo fatto assume ancora più potenza e importanza.
Come va in strada
Che qualcosa non andasse come ci si sarebbe aspettati lo abbiamo capito non appena abbiamo percorso i primi metri. Sterzo leggero. Bilanciamento perfetto. Agile. Va bene che non ci sono, per forza di cose, metri di paragone e che la nostra esperienza di tre ruote di ferma al Piaggio MP3 o allo Yamaha Tricity, ma una moto con un avantreno con due forcelle e due ruote, così maneggevole da ferma e alle basse velocità, certo non ce la saremmo aspettata.
Questo è uno degli aspetti che più preoccupa chi pensa a una moto con tre ruote: sarà dura di sterzo? La sua architettura e il maggiore attrito al suolo preparano una risposta piuttosto certa, ma la Niken, vuoi per la distribuzione dei pesi, la posizione in sella, la geometria dell'avantreno, riesce a rovesciare ogni previsione. Niken si guida terribilmente bene, qualsiasi declinazione abbia la vostre guida: sportiva, turistica, cittadina. Andiamo con ordine.
Gli sportivi apprezzeranno la sua precisione in inserimento in curva e il suo essere neutrale in percorrenza di curva. Ci si aspetterebbe un filo di sottosterzo e invece evidentemente, grazie alla perfetta geometria del quadrilatero articolato e allo schema Ackermann che permette alla ruota esterna alla curva di piegare di più e curvare di più, rimanendo sempre alla stessa distanza da quella interna, la Niken fila veloce come su un binario. E anche se malauguratamente ci si imbatte in un'asperità solo con una delle due ruote, il comportamento rimane sincero. Yamaha dichiara una ripartizoione perfetta dei pesi, ovvero 50/50, ma la tendenza in uscita di curva a scaricare un po' il retrotreno, cosa che spesso si traduce in piacevolissime derapate, farebbe pensare a una ripartizione più sbilanciata sull'avantreno. C'è anche da dire che probabilmente questa tendenza, gestibile e inebriante, può anche essere dovuta alla somma con altri fattori come gli pneumatici (Battlax Adventure X41), un mono piuttosto rigido e un'inconscia propensione di chi è alla guida ad aprire il gas prima del previsto e in maniera più decisa, rassicurato della tre ruote.
Gli amanti dei viaggi scopriranno la Niken come una moto confortevole per via della seduta bassa e della perfetta triangolazione sella-manubrio-pedane. Solo la sella risulta scarsamente imbottita soprattutto nella parte anteriore, quella più vicina al serbatoio. La sensazione è quella di essere ben inseriti nel corpo macchina, con le gambe ben protette. Anche la protezione del busto dall'aria è buona nonostante un cupolino che apparentemente sembra troppo "minimal" e basso, ma funziona. Il manubrio è piuttosto basso e ampio (885 mm contro gli 850mm della Tracer 900) e la posizione di guida è piuttosto eretta con le braccia larghe e basse.
Il motociclista urbano troverà nella Niken una moto ben bilanciata, che grazie a una sella bassa e piuttosto stretta permette di appoggiare saldamente i piedi a terra. Come detto sopra, la nuova tre ruote di Yamaha stupisce per la facilità di conduzione alle basse velocità. Agile, maneggevole, poco affaticante. Anche lo slalom nel traffico risulta facile, grazie alla distribuzione dei pesi e a un baricentro basso. Attenzione però a buche e pavè: l'assetto è piutosto rigido, soprattutto quello del mono posteriore. Per chi userà la moto nel tragitto casa-ufficio, sappia che in caso di pioggia, le due ruote che sono in asse con le pedane, sparano acqua dritta dritta sulle estremità. Quindi, consigliabile, usare un paio di stivaletti o scarpe tecniche per poi cambiarsi in ufficio.
In ogni caso, qualsiasi tipo di motociclista voi siate, la Niken sembra avere la ricetta giusta per voi. Noi che siamo "sportiveggianti" abbiamo percorso 300 km di montagna (comprese le soste per le riprese foto e video - vedi le instagram stories di moto.it) con neve, grandine, pioggia, sole, davvero in "scioltezza". Quello che ci ha stregato, lo ripetiamo, è la precisione chirurgica in percorrenza di curva, la neutralità di comportamento. Tre ruote ovviamente offrono maggiore sicurezza in fase di frenata, anche con moto piegata. A proposito di frenata: uno dei pochi aspetti su cui interverremmo è proprio questo. L'impianto frenante con doppio disco da 298 mm fornisce una frenata piuttosto costante su tutto l'arco di intervento ma poco mordente soprattutto nella prima parte delle frenata, prestando il fianco a una piccola critica quando si va a stressarlo con forti frenate ripetute. Molto probabilmente, con una pompa o anche solo pastiglie differenti, i miglioramenti potrebbero essere apprezzabili.
E arriviamo, per forza di cose a parlare anche del cuore pulsante, il motore. Lo abbiamo tenuto per ultimo perché è fondamentalmente l'unità più conosciutà. Anche se modificato, è quello ben conosciuto montato sulla Tracer 900 (847 cc, 3 cilindri, raffreddato a liquido, DOHC, nome CP3). Gli interventi hanno riguardato un albero motore diversamente bilanciato e appesantito (erogazione più fluida), una rapportatura primaria leggermente differente, una trasmissione finale pù corta (16/47 invece di 16/45).
L'elettronica che gestisce la Niken è piuttosto semplice, ma ha tutto quello che serve al giorno d'oggi, senza perdersi in complicazioni: YCC-T (acceleratore elettronico), D-MODE con 3 modalità di mappatura, Cruise Control (entra in azione sopra i 50 km/h) e Traction Control System disinseribile con 2 modalità di setting. A completare il pacchetto anche la frizione antisaltellamento, e il Quick Shift System. Ecco: a proposito di quick shift: funziona solo oltre i 20 km/h o sopra i 4000 giri/min che non sono proprio pochissimi. Avremmo quindi preferito avere la possibilità di sfruttare il sistema anche a regimi più bassi. Il cambio dal canto suo si è dimostrato preciso negli innesti.
Disponibilità e colori
I clienti che ordineranno NIKEN online su https://niken.yamaha-motor.eu possono aspettarsi la consegna della moto dal loro concessionario da settembre 2018 in avanti. Yamaha confermerà le date di consegna definitive in estate e naturalmente terrà i clienti
costantemente informati. NIKEN sarà disponibile nella sola colorazione: Graphite. Chi però fosse curioso di provarla, sappia che ci saranno i Niken Demo Tour. Nel periodo giugno-ottobre 2018, Yamaha visiterà alcuni luoghi chiave della guida in Europa, permettendo a tutti di "Ride the Revolution". Ecco i primi appuntamenti: 29-30 giugno/1° luglio STELVIO - 6/7/8 luglio DOLOMITI RIDE
Abbigliamento utilizzato
Casco Suomy
Giacca-guanti Rev'it
Scarpe Ixon
Pantaloni Icon
Provi a buttarla dentro in ingresso ed è un pò contrastata a scendere in piega, nel momento in cui stai per arrivare alla corda dove in teoria sei più piegato, sembra che cada dentro, allora sfrutti l'occasione e apri il gas per rialzarla ed uscire forte ma scappa dietro....capisco che non sia una sportiva ma io non ho il manico dei nostri amici di moto.it quindi mi sà che il limite è un pò basso per una guida sportiveggiante
a me piace molto la libertà, è una dell cose che preferisco...
non so ancora dire se questa moto (..o chiamatela come volete) mi piace ma penso che sia un prodotto che aumenta la libertà delle persone di spostarsi come se fossero su una moto tradizionale, soprattutto quelle che con una sola ruota davanti non ci sanno fare molto ma che amano la guida all'aria aperta...
quindi viva la libertà e viva il coraggio, soprattutto quello di cambiare
buona vita
Dino