Yamaha YZF-R3, TEST: sempre più vicina ad R6 ed R1
L’avvento del Campionato Mondiale Supersport 300 (nel 2017) ha messo sotto una nuova luce queste piccole moto carenate dedicate, in un primo momento, solo alla strada: la Yamaha YZF-R3, la Kawasaki Ninja 400, la KTM RC390 e la Honda CBR500R sono state trasformate in vere moto da corsa capaci di affrontare i circuiti più impegnativi d’Europa, ma soprattutto di far esprimere al massimo il talento di giovani piloti. Dopo la vittoria del titolo 2018 conquistata da Ana Carrasco in sella alla Kawasaki Ninja, la Casa di Iwata ha deciso di affilare le unghie: al Salone di Milano è stata così presentata la nuova Yamaha YZF-R3, rinnovata nel look e nella ciclistica. Ed è già pronta anche la versione da WSSP 300, con un kit sviluppato in “Casa” e marchiato GYTR (Genuine Yamaha Technology Racing).
Siamo stati in Spagna a provare in anteprima la nuova sportiva (guidabile con patente A2) della famiglia R-World, sia in strada che in pista. Ecco come va la Yamaha YZF-R3 2019.
Com’è
La rinnovata R3 è cambiata tanto nell’estetica: i tecnici giapponesi hanno fatto un ottimo lavoro per renderla più simile alle sorelle maggiori YZF-R6 e YZF-R1. Il cupolino ha linee più affilate e corsaiole, sul musetto compare la presa d’aria con taglio a “V” (finta però...) come sulle M1 di Rossi e Viñales, e i fari a LED hanno un taglio sportivo. Nuove anche le carene laterali, più avvolgenti: infatti, è stata migliorata l’aerodinamica del nuovo modello incrementandone la velocità massima di ben 8 km/h. Peccato che il codino non sia stato ridisegnato, come sulla nuova R125. Importanti gli aggiornamenti nella parte frontale, in tema di ciclistica e posizione di guida: la piastra di sterzo è in stile MotoGP e i semi-manubri sono stati ribassati di 22 mm per esaltare la guida sportiva. Inoltre è arrivata la forcella a steli rovesciati KYB da 37 mm, e la taratura del mono è stata rivista, con migliorie nel setting del precarico e dell’idraulica.
Molto apprezzato il nuovo cruscotto LCD, che riprende il design di quello della R1: il contagiri si distende orizzontalmente, e sono presenti l’indicatore della marcia inserita, il grande il tachimetro, ma anche l’orologio, gli indicatori di livello del carburante e della temperatura dell’acqua, i trip e i valori di consumo.
Telaio e motore non sono cambiati rispetto al modello precedente: i tubi d’acciaio abbracciano il bicilindrico fronte marcia da 321 cc raffreddato a liquido 4 tempi, accreditato di 42 cv a 10.750 giri/min con una coppia massima di 29,6 Nm a 9.000 giri/min, .
Per quanto riguarda l’impianto frenante, purtroppo all’anteriore non è presente una pinza radiale: bisogna accontentarsi dunque di un’assiale a due pistoncini che morde un disco flottante da 298 mm. Al posteriore, invece, il disco è da 220 mm. Arrivano anche delle nuove gomme di primo equipaggiamento: sono le Dunlop Sport Max da 17" con misure 110/70 e 140/70, rispettivamente all’anteriore e al posteriore.
Invariate le dimensioni: lunghezza di 2.090 mm, interasse di 1.380 mm, altezza sella 780 mm e un peso di 169 kg (con distribuzione 50-50) con il pieno di liquidi. Il serbatoio è in grado di contenere 14 litri di benzina.
Come va
La nuova Yamaha YZF-R3 ha fatto un grande salto verso la sportività: la posizione di guida è più caricata sui polsi e permette di sentire meglio l’avantreno quando si guida un po’ più forte. Inoltre, i tecnici giapponesi sono riusciti a mantenere un buon livello di comfort: anche dopo ore passate in sella non si è per nulla affaticati, e c’è tanto spazio per le gambe anche per chi è alto oltre il metro e ottanta. La nuova carenatura ripara dall’aria e permette di diventare un tutt’uno con la moto quando si va in pista. Come vi abbiamo accennato, è presente la nuova forcella a steli rovesciati e il monoammortizzatore ha un diverso setting, più sostenuto rispetto al passato. In città le asperità vengono assorbite da sospensioni che, quando si incontra una strada piena di curve, offrono sostegno e stabilità. La nuova R3 è molto bilanciata ed è rapida nei cambi di direzione (merito anche delle dimensioni contenute delle gomme). Solo in un contesto come la pista emergono i limiti della ciclistica di serie: l’assetto dedicato alla strada è troppo morbido quando si affrontano curve veloci tra i cordoli, ma viene limitato solo il tempo sul giro, non certo il divertimento!
Il motore ha tanta coppia e allunga con grinta: in strada si riesce a sfruttarlo anche in 4ª o 5ª marcia, e in pista non perde un colpo fino al limitatore. Nonostante lo scarico Euro 4, inoltre, il sound è sempre più godurioso con l'avvicinarsi alla zona rossa. Una vera sorpresa i consumi: dopo un’intera giornata tra città, extraurbano e anche pista, il display indicava infatti 4,3 litri/100 km, quindi più di 23 km/litro (e considerate che tra i cordoli si passa buon parte del tempo in modalità “full gas”!).
La frenata è abbastanza potente: modulabile all’anteriore, meno precisa al posteriore, dove bisogna premere forte con il piede destro per farla agire, in particolar modo nel traffico.
Come va la Supersport 300
Come ben sapete, la R3 corre nel mondiale Supersport 300 e quest’anno Yamaha si presenterà con il nuovo modello: la Casa di Iwata non si è fatta trovare impreparata e ha creato un kit GYTR (ancora in fase di approvazione FIM) di preparazione del motore. Pistoni racing, guarnizione di testa abbassata, alberi a camme racing e cornetti di aspirazione dedicati. Con le sospensioni Öhlins, i dischi Brembo, le carene in vetroresina, i semi-manubri ribassati e le Pirelli Supercorsa in mescola, la Yamaha YZF-R3 diventa una vera arma da gara e abbiamo avuto modo di farci qualche giro in pista. Già la posizione di guida fa capire che ci si trova su una moto completamente diversa: sella alta, assetto caricato sulla ruota anteriore e pedane arretrate. E poi il sound che viene dall’Akrapovic completo è mozzafiato. Grazie alla fasatura racing, il motore perde un po’ di spinta ai bassi ma guadagna grinta in alto. L’assetto rigidito e rialzato la rende ancora più reattiva e la frenata è decisamente più poderosa. Inoltre, con le Pirelli Supercorsa in percorrenza è una lama: veloce, precisa e stabile. Il circuito de la Ribera è un po’ stretto per apprezzare al meglio le capacità della R3 Supersport, ma con i rapporti corti è ottima per allenarsi o divertirsi.
Questo allestimento è il più estremo che potevamo provare e ci ha dato un’idea delle potenzialità di questo nuovo modello.
Per chi è?
La nuova Yamaha YZF-R3 è adatta ai neofiti come a chi ha avuto una 125, è passato alla patente A2 ed è alla ricerca di una moto più potente, ma non troppo impegnativa. Gli appassionati possono scegliere tra due colorazioni: il classico Yamaha Blue e il Tech Black. Inoltre è disponibile anche una ricca gamma di accessori originali, che vanno dal cupolino a doppia bombatura allo sportivo scarico Akrapovič dedicato. La R3 Arriverà nelle concessionarie nel corso del gennaio 2019, a prezzo invariato rispetto al passato: 5.790 euro. Una cifra veramente interessante per una moto completa che, con qualche accorgimento, può farci sentire come su un mezzo da corsa che corre nel Mondiale delle derivate di serie.
Maggiori informazioni:
Moto: Yamaha YZF-R3
Meteo: Sole, 12°
Luogo: Valencia (Spagna)
Terreno: Strada e pista (Circuito de la Ribera)
Foto: Yamaha
Sono stati utilizzati:
Casco: HJC RPHA 11 Quintain MC21SF
Giaccia: Alpinestars T-Missile Air Jacket
Guanti: Alpinestars SuperTech
Stivali: Alpinestars SMX-1 R
Ottima comunque per una persona che vuole approcciarsi alla pista in modo “modilulare” e senza patemi d animo