Zam a tutto gas. Marc Marquez fenomenale in pista, poco amato dagli appassionati [PODCAST]
Nato a Cervera, piccolo paese della Catalunya a nord-ovest di Barcellona, Marc Marquez inizia a correre con il motocross e le minimoto; nel 2004 è secondo nel campionato di velocità della Catalogna e nel 2007 entra a far parte della squadra di Emilio Alzamora, che poi diventerà il suo manager fino alla separazione del 2022.
Nel 2008 debutta nel mondiale e nel 2010 è campione del mondo 125. In Spagna viene considerato come un vero e proprio fenomeno: fin da bambino le sue qualità sono evidenti. Come spiega Emilio Pérez de Rozas, il giornalista più vicino a Marc e alla sua famiglia.
Nel 2011 passa in Moto2: sfiora il titolo, che perde solo per una caduta in prova a Sepang, non per colpa sua, che gli causa problemi alla vista, che poi torneranno a dargli fastidio nel 2021. Nel 2012, ecco il secondo titolo, anche grazie a un cambiamento tecnico per lui importantissimo.
Nel 2013, ecco il passaggio in MotoGP, con la Dorna che cambia una regola per permettergli di entrare direttamente nel team ufficiale HRC: fino ad allora, un debuttante doveva fare almeno un anno in una squadra satellite. Marquez, in ogni caso, dimostra grandissime qualità: conquista il titolo al debutto. Impresa straordinaria: Marc cambia lo stile di guida della MotoGP, come spiega Mat Oxley, giornalista inglese di grande esperienza e di estrazione “tecnica”. Il paragone è nientemeno che con un certo Kenny Roberts.
Un pilota che in quel momento piace a tutti, destinato a diventare l’erede di Valentino Rossi, che Marquez indica come il suo idolo: la prima volta che Marc mise piede in un paddock, chiese l’autografo a Valentino. I due sembrano andare d’accordo, ma poi la rivalità in pista comincia a prendere il sopravvento. Il pilota della Honda imita il rivale della Yamaha in alcuni sorpassi mitici effettuati in passato da Valentino, come quello al Cavatappi a Laguna Seca, che Marquez ripete proprio ai danni Rossi. Il rapporto comincia a scricchiolare, fino ad arrivare al 2015. E tutto cambia nella vita sportiva del pilota spagnolo.
Le conseguenze sono una perdita di popolarità in tutto il mondo. Come conferma anche il giornalista francese Michel Turco.
In pista, però, Marquez non ha rivali e sembra imbattibile, fino alla maledetta caduta nel primo GP del 2020, a Jerez, mentre sta facendo un’impresa memorabile, una rimonta dall’ultima posizione. Marc si rompe l’omero destro, affretta il rientro, subisce quattro operazioni in meno di due anni. Dal punto di vista sportivo è ovviamente un disastro, ma non per la sua immagine: adesso gli appassionati sono tornata ad apprezzarlo.
In pista tornerà quello di prima? Nessuno lo sa. Intanto, Marc prova a cambiare vita, a conquistare quella popolarità che dovrebbe essere scontata per un campione come lui. Per riuscirci, lascia la piccola Cervera per la capitale Madrid. Di tutto questo si parla nella 93esima puntata di #atuttogas
#atuttogas torna domenica prossima: un’altra puntata tutta da ascoltare, anche sulle principali piattaforme podcast.
Fedele anche ad un marchio che nello sviluppo è rimasto parecchio indietro , dimostra anche tanta riconoscenza. Però noi appassionati lo vorremmo vedere sopra un altra moto qualsiasi,che sicuramente è meglio di questa. E basta elettronica, altrimenti il pilota diventa un optional