SBK 2024. Le pagelle del GP d'Italia a Cremona: Danilo Petrucci, un weekend da 10 e Lode
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Il round di Cremona è stato preceduto da critiche più o meno velate, da perplessità e dubbi, ma alla fine i tre giorni di prove e gare sono state una vera festa del motociclismo. Chilometri (si avete letto bene: chilometri) di strade invase dalle persone che domenica mattina presto si avviavano verso il circuito, tribune affollate e, come di consueto in SBK, paddock stracolmo di appassionati pronti ad incontrare i loro beniamini.
La “ciliegiona” sulla torta sono state le tre vittorie di Danilo Petrucci, che hanno esaltato il pubblico che ha fatto sentire il proprio calore ed applaudito tutti i piloti. E di questi tempi non è una cosa scontata. Come ha detto lo stesso Danilo nella nostra intervista è stato quasi un ritorno agli anni d’oro delle derivate.
Anche la pista ha superato l’esame dei piloti, mentre a causa dello strapotere di Petrucci le gare non sono state esaltanti, ma il pubblico non si è certamente annoiato.
Ha vinto tutto una Ducati, anche se non è una di quelle ufficiali Aruba, ma la casa italiana ha ribadito la competitività della propria moto che, Toprak a parte, è sempre la moto da battere. Senza il pilota turco la BMW è tornata nell’oblio che l’aveva contraddistinta negli anni precedenti e alla fine ad uscire dall’anonimato è stato solo Garrett Gerloff.
Mi sto ancora stropicciando gli occhi, ma sembra che la Honda abbia finalmente raggiunto una buona competitività. La montagna ha partorito il topolino. Come a Magny Cours sia Lecuona che Vierge sono stabilmente nelle parti alte della classifica e ora si va ad Aragon, un circuito dove il Team HRC ha provato decine di volte.
Per una Honda che sale c’è una Yamaha che scende. La casa di Iwata non si può nemmeno aggrappare all’assenza di Jonathan Rea perché non è che fino ad ora il sei volte campione del mondo abbia fatto vedere grandi cose. Nelle tre gare nessuno dei piloti Yamaha è entrato nelle prime cinque posizioni e all’orizzonte, a parte le alette e i nuovi adesivi, non si vede nulla di nuovo nemmeno in prospettiva futura.
In Kawasaki oltre alla conferma Alex Lowes, c’è stata la novità Rabat che ha portato in top ten la Ninja privata di Puccetti, mentre Bassani è ancora in fase di studio.
Appena il tempo di fare le valigie e tra pochi giorni il mondiale delle derivate torna in scena al Motorland con un grande quesito: ci sarà Razgatlioglu?
Nell’attesa ecco i nostri voti ai protagonisti del secondo round italiano 2024:
Danilo Petrucci: 10 e lode
Con questo triplete il pilota del Barni Spark Racing Team è entrato di diritto nella storia del motociclismo, ma al di là dei record va soprattutto considerato il modo con il quale ha vinto. Danilo ha vinto alla Toprak, o alla Bautista 2019, senza dare scampo ai propri avversari e nelle tre gare è stato in testa per 46 dei 50 giri totali. Saranno le particolari caratteristiche della pista lombarda, sarà stato il tifo del pubblico, ma comunque sia Petrucci ha scritto una bellissima pagina nella storia della Superbike. E di certo non è finita qui.
Nicolò Bulega: 7,5
Aveva iniziato questa stagione per fare esperienza e si ritrova a poter vincere il titolo mondiale. Sembra non avvertire il peso di questa grande responsabilità ma di fatto a Cremona non ha brillato e ha anche mancato il podio nella Superpole Race. Questa pista non è adatta al suo stile di guida, lui preferisce le curve ampie alle brusche staccate, ma conti alla mano ha perso una grande occasione. Ne avrà un’altra ad Aragon?
Andrea Iannone: 7
Ancora alti e bassi per il pilota di Vasto. Secondo in Superpole, ma poi cade in Gara1. Neppure il tempo di esultare per il podio della sprint race e si ritira (non si capisce bene il perché) la domenica pomeriggio. Dice che deve ancora imparare tante cose. Speriamo ci riesca prima della fine del campionato.
Alvaro Bautista: 8
Il vecchio leone è ferito, ma piazza ancora delle zampate micidiali. Si sta specializzando nelle grandi rimonte, ma non può continuare a sbagliare la Superpole. Soffia in modo quasi irriverente la seconda posizione al compagno-rivale Bulega, ma al team va bene così.
Garrett Gerloff: 7
Se si esclude la gara sprint l’americano è sempre il primo dei piloti BMW. Deve migliorare la Superpole per partire più avanti, ma anche a Cremona ha rivelato un talento ancora inespresso.
Iker Lecuona: 7,5
Veniva da molti indicato il talento emergente del motociclismo spagnolo, ma poi la CBR 1000 RR-R gli ha tarpato le ali. Ora che la moto giapponese sembra finalmente in grado di lottare con le migliori lui è tornato a mostrare di che pasta è fatto. Torna da Cremona con un sesto posto quale peggior risultato in gara. Non male.
Xavi Vierge: 7
Vale quanto detto per il suo compagno di squadra ed il mezzo voto in meno è solo per i suoi risultati leggermente inferiori, ma anche lui ha portato la Honda a lottare nel gruppo degli inseguitori. Lo attendiamo alla conferma sulla pista di casa di Aragon.
Alex Lowes: 7
Senza la caduta in Gara1 il suo sarebbe stato un grande weekend, culminato con la seconda posizione nella Superpole race. Sta facendo una grande stagione ed è la punta di diamante della Kawasaki ma se vuole concludere al quarto posto in classifica non deve più commettere errori. Petrucci lo segue a tre punti...
Andrea Locatelli: 6
In assenza di Rea è lui il leader della Yamaha e ce la mette tutta per tenerla a galla, ma in gara non va oltre alla settima posizione. La pista di Cremona non è favorevole alle R1 che speriamo si possa rifare ad Aragon.
Tito Rabat: 7
Dopo aver lavorato tanto a luci spente lo spagnolo di Puccetti si toglie qualche soddisfazione che sia lui che la sua squadra si meritano alla grande. Dopo un sorprendete quarto posto nelle libere del venerdì, la domenica centra la top ten. Peccato per la scivolata in Gara1.
Alessandro Delbianco: 5,5
Era andata meglio a Magny Cours ma sappiamo che lui con l’acqua da spettacolo, mentre a Cremona sfiora la zona punti in Gara2. Ha dimostrato di poter stare in Superbike e speriamo che qualcuno gliene dia la possibilità
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Claudione#74, Savona (SV)Grande Petrux! Danilo è un pilota a 360° che mette d'accordo un pò tutti, è un grande appassionato, con umiltà e lavoro è riuscito a raggiungere eccellenti traguardi ed è (quasi) impossibile che risulti antipatico. Anche se l'aspetto è da "buono" ha una bella dose di cattiveria agonistica, necessaria se vuoi vincere sfide importanti. Forza!
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Andrea.Turconi, Rho (MI)Grande Petrux ma quando torna il Turco .. vwdiamo