MotoGP

Joan Mir e Suzuki campioni del mondo? Kevin Schwantz ci crede

- Per il giovane spagnolo in testa al mondiale è arrivato un endorsement da far girare la testa
Joan Mir e Suzuki campioni del mondo? Kevin Schwantz ci crede

Vedere una Suzuki lassù, in vetta alla classifica del mondiale con Joan Mir, deve fargli un certo effetto. Perché lui, Kevin Schwantz, il mito, ha vinto il suo mondiale proprio con una Suzuki e non nasconde, adesso, che le sue speranze siano quelle di rivivere quella gioia attraverso il polso destro di Joan Mir.

“All’inizio - ha raccontato Schwantz ospite del podcast Fast Lane – ho creduto che il mondiale più corto, con doppi appuntamenti sugli stessi circuiti e tappe solo in Europa, avrebbe visto favoriti i veterani, con poche speranze per i meno esperti. Ma non è andata così”.

Dopo neanche una gara, infatti, Marc Márquez è uscito di scena a causa dell’infortunio che tutt’ora lo sta tenendo fuori dalla partita e gli altri “vecchi” in pista non hanno saputo approfittare dell’assenza per imporsi.

“Dopo appena due gare – ha quindi aggiunto Kevin Schwantz – ero incredibilmente impressionato dalla scandalosa velocità dimostrata da Fabio Quartararò e a quel punto ho pensato che il francese avrebbe ammazzato il campionato in assenza di Marc Márquez”.
Ma poi le cose sono andate come sono andate: Quaratararò ha inanellato qualche errore e ha dovuto fare i conti con prestazioni non sempre all’altezza della sua Yamaha M1, e Joan Mir, pur senza salire mai sul gradino più alto del podio, ne ha approfittato, facendo tesoro dell’affidabilità della sua Suzuki.
“E’ bellissimo – ha concluso Schwantz – rivedere una Suzuki in testa al mondiale, e credo che Joan Mir sia veramente un pilota di grandissimo talento. Nonostante la sua giovanissima età può farcela, e io sono convinto che ce la farà davvero”.

  • giacomino791
    giacomino791, Monserrato (CA)

    @ wallaceegromit senza offesa, continua a seguire il parapendio. Mi pare tu sia più "ferrato" in quel campo.

    @ Comfortambly numb, ti rammento che Rainey non regalò niente a nessuno con la caduta che ne causò la fine della sua carriera. Schwantz infatti iniziò il '93 con un'altra mentalità, senza cercare la vittoria a tutti i costi ma cercando di arrivare sempre a podio. Arrivò a Donington primo in classifica, da dominatore, con ampio margine su Whayne.
    In qualifica diede un secondo al secondo. Al primo giro, alla staccata dopo il ponte Dunlop, Doohan causò una terribile carambola e a pagarne le conseguenze maggiori fù proprio il texano, con polso rotto e seri problemi all'anca che si portò dietro fino a causarne il ritiro nel '95.
    Il 1993 era Suo, cosi come poteva esserlo benissimo il 1989 e il 1991 e chissà quanti altri se i polsi avessero tenuto.

    Non toccatemi Schwantz e non paragonate le sue gesta a quelle di Mir.

    Detto questo, personalmente preferirei, come ho già scritto, che il titolo mondiale andasse a chi vince più gare e non ai piazzati, come fece Alzamora ai danni di Melandri .
  • wallaceegromit
    wallaceegromit, Como (CO)

    Interessante la tua teoria. Beh, fatti un bel campionato tutto tuo dove prende punti solo il primo cosi risolviamo.
    Ho dei grossi dubbi se sia piu ragionato il discorso di Kevin o il tuo; mhhh, devo pensarci. Perfino nella coppa del mondo di parapendio, che si svoglie in tutti i continenti e ogni competizione dura una settimana, conta la somma dei punti e se vinci una volta è tanto. Beh, speriamo che il buon Joan Mir ne possa almeno vincere una, ma lo dico per la sua felicità, non la tua.
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