MotoGP 2023. Mentre Quartararo è tornato alla base 2021 il presidente di Yamaha Europa ha detto: “Da un anno seguiamo i consigli di Fabio"
Ultimamente la Yamaha sembra una nave che affonda con l’equipaggio che si butta a destra e sinistra abbandonandola. Ovviamente è una metafora ma dopo Fabio Quartararo che ha detto che ha deciso di tornare alla base 2021 (quella di due anni fa, oh!), lunedì Toprak Razgatlioglu ha salutato tutti: dal 2024 sarà in BMW.
Viene quindi un tantino difficile credere alle parole dei vari dirigenti che si spendono per dire che la Casa giapponese investe e vuol recuperare il terreno perduto: mancano i fatti.
Un paio di mesi fa ha parlato Lin Jarvis (dicendo che il motore usato quest’anno è quello che avrebbero dovuto usare l’anno scorso), dieci giorni fa Maio Meregalli ha cercato di spiegare a Zam la situzione.
Infine, pochi giorni, fa ha parlato Eric De Seynes, presidente europeo di Yamaha: “È da un anno che lavoriamo molto duramente seguendo i consigli di Fabio” ha detto.
Poi ha aggiunto che la Casa giapponese ha investito: “Abbiamo un nuovo motore, possiamo vedere che la velocità massima è migliorata in modo significativo, ma ora dobbiamo proteggere i nostri vantaggi chiave”.
In realtà anche queste suonano come parole al vento perché lo stesso Quartararo ha detto che la moto è super aggressiva.
E la concorrenza non sta a guardare, come ha ammesso lo stesso De Seynes: “Si vede che Red Bull, KTM e Ducati stanno lavorando molto sull'aerodinamica. Potrebbero recuperare i punti che gli mancano. Noi non abbiamo lo stesso vantaggio del passato. Ci stiamo lavorando sodo".
Fabietto dice che è colpa dei giappi, i responsabili Yamaha dicono indirettamente ma chiaramente, che è colpa di Fabietto.
Mi sa che il francese farà le valigie presto, se i giappi non faranno il miracolo, cosa che vedo assai lontana...
Nonostante ciò non riesce a concretizzare nulla di buono.
Alterna prestazioni discrete a dei veri giorni no.
Non si può dare la colpa ai piloti.
Negli ultimi anni ne sono passati piloti forti in Yamaha ma tutti hanno incontrato molte difficoltà.
Sembra di vedere la Ducati di qualche anno fa'.
Come hanno fatto in Ducati c'è bisogno di un stravolgimento.
Quello che ad esempio è successo con l'arrivo di Daligna con il suo entourage in Ducati.