Nico Cereghini: "Enea che si carica la Ducati sulle spalle"
Ciao a tutti! Mettiamo subito in chiaro una cosa: per Ducati è stato un fine settimana trionfale. Le cinque Desmosedici piazzate ai primi cinque posti nelle qualifiche MotoGP di Austin, poi allineate davanti a tutte le altre moto sulla griglia, sono un’immagine straordinaria; poi Petrux che vince con la V4S, sempre lì in Texas, la prima e la seconda gara della SBK americana; infine Alvaro Bautista, che esce dal primo round del mondiale SBK al vertice della classifica con due vittorie. Giornate indimenticabili per Borgo Panigale. E anche per tutta l’Italia, perché queste moto le facciamo noi italiani e le facciamo qui.
Ma naturalmente è Bastianini il protagonista assoluto. Senza l’Enea versione 2022, la grande armata delle Ducati domenica sarebbe stata battuta dalla Suzuki di Rins, questa è la realtà. E tornando a Virgilio e alla sua Eneide, non sto pensando alla città di Troia assediata e sconfitta e non sento puzza di bruciato: tutti i piloti restano ancora in gioco per il titolo mondiale, dopo sole quattro prove. Anche se qualcuno torna da Austin un po’ scottato.
Enea Bastianini e Alberto Giribuola. Che bello vederli così sereni anche durante la gara, consapevoli di avere costruito una competitività difficilmente arginabile. “La sua gara comincia a meno sette giri dalla fine” ha detto nel live qualcuno del box Gresini, e in quella dichiarazione c’era quella consapevolezza e quella tranquillità che stanno alla base di tutte le più belle imprese sportive. Bravi tutti, una bellezza vedere ancora vincente la squadra di Fausto e di Nadia.
Però, appunto, onore alla Ducati. E mi piace pensare che la giornata di Austin alimenti con le sue scintille il grande fuoco della passione che è nato intorno al marchio a partire dagli anni Cinquanta. Anche la storia della Ducati è una specie di poema epico e adesso il nome di Enea Bastianini è impresso insieme a quelli più famosi che l’hanno scritto.
In queste occasioni mi piace guardare indietro e allora voglio ricordare quelli che hanno gettato le basi. Per come la vedo io, oggi è un po’ anche la loro giornata e penso a Fabio Taglioni e Franco Farnè, Massimo Bordi e Pierluigi Mengoli, poi Bruno Spaggiari, Paul Smart ed Ermanno Giuliano, Nepoti e Caracchi della NCR. Gente di cuore, che non ha mai mollato, che aveva il DNA delle corse anche se le corse non si potevano o addirittura (in certe epoche) non si dovevano fare, in Ducati.
Senza trascurare naturalmente i meriti di tutti i piloti che hanno arricchito il palmares Ducati, da Marco Lucchinelli e Giancarlo Falappa fino a Capirossi e Stoner. E senza dimenticare chi ha costruito l’avventura in MotoGP e la porta avanti contro i colossi giapponesi. Tre nomi per tutti: Filippo Preziosi, Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna. Oggi siamo tutti entusiasti e chiedo ai lettori di unirsi alla festa, per discutere sulle ombre c’è tempo.
Enea, al massimo, può spingere una Ducati, non può caricarsela sulle spalle...
Non opprimiamolo con responsabilita' che non deve avere e lasciamolo esprimersi alla guida senza troppi pensieri.
Poi sara' quel che sara'.
Ci manca solo che per colpa dei soliti avvoltoi o speculatori,enea perda la sua tranquillita',che per me e' una delle armi che ha per vincere il mondiale.
FORZA BESTIA!!