Shuhei Nakamoto: "Marquez è il successore di Stoner"
Il diciannovesimo titolo costruttori, che Honda si è aggiudicata con 12 vittorie su 18 gare, non può soddisfare la casa di Tokyo. I propositi all'avvio del 2012 erano ben altri, sulla scorta del lavoro fatto ma anche della fiducia in un pilota, Casey Stoner, quale mancava da tempo in HRC. Ma la stagione è andata diversamente, come ben sappiamo. In un'intervista rilascita direttamente da Honda, Shuhei Nakamoto ci parla del 2012, del suo rapporto con i piloti HRC e sulle prospettive 2013.
Qual è stato l'aspetto chiave, da un punto di vista tecnico, del 2012?
«Sicuramente il regolamento che ha portato la cilindrata da 800 a 1000. Purtroppo la cosa ha portato con sé tutta una serie di corollari, in termini di peso e modifica degli pneumatici, che ci ha colto in contropiede. Il peso massimo delle 1000 avrebbe dovuto essere, da regolamento, 157kg. Purtroppo, poco prima di fine 2011, è stato innalzato a 161 costringendoci a zavorrare la moto disturbandone l'equilibrio. Dani è quello che ha sofferto di più, essendo più piccolo e leggero di Casey; abbiamo provato a spostare i pesi un po' ovunque, ma nella prima metà della stagione non siamo riusciti a trovare una soluzione definitiva.»
Le nuove Bridgestone hanno complicato la situazione...
«Si, dopo la posteriore morbida arrivata già lo scorso anno Bridgestone ha presentato un nuovo anteriore con una diversa struttura della carcassa. Abbiamo protestato - la gomma era inutilizzabile, mancando di sufficiente rigidità, ma Loris Capirossi, per conto di Dorna, ha insistito sul fatto che fosse migliore, e abbiamo dovuto montarla. Così ci siamo trovati con gomme diverse sia davanti che dietro, dovendo rifare da zero una moto che avevamo appena perfezionato con un lavoro durato un anno a soli tre mesi dall'inizio del Mondiale. Abbiamo deciso di ripartire da zero, iniziando a lavorare su un nuovo complesso telaio-forcellone»
Casey Stoner si è ritirato a fine stagione. Cosa ne pensa del suo ultimo anno?
«Casey ci aveva già detto lo scorso anno, dopo la vittoria del Mondiale in Australia, che pensava di ritirarsi a fine 2012. Abbiamo provato a convincerlo ma è stato irremovibile, e ha annunciato la sua decisione con molto anticipo. Speravo che la cosa lo motivasse a vincere il suo ultimo titolo, ritirandosi da vincitore, ma sfortunatamente le cose non sono andate così. Va bene lo stesso, abbiamo avuto comunque un'ottima stagione.»
Deluso per non essere riuscito a fargli cambiare idea?
«Amo Casey come pilota, e non riesco a pensare ad un altro pilota con cui mi piacerebbe di più correre. E' incredibilmente veloce, non credevamo che le nostre moto potessero andare tanto forte con lui sopra. Quando Casey è nello stato d'animo giusto, nessuno è veloce come lui: dopo il GP d'Australia, appena sceso di sella, la sua prima dichiarazione è stata che sarebbe andato ancora più forte se non avesse avuto una caviglia rotta. Abbiamo fatto una festa, dopo di cui abbiamo parlato da soli. Il giorno successivo qualcuno mi ha chiesto di cosa avessimo parlato, perché pare che Casey, la mattina dopo, abbia detto "forse, dopotutto, dovrei continuare a correre". Per noi correre con Casey è stato sbalorditivo, se mai decidesse di ritornare troverà sempre un caldo benvenuto. Gli ho detto che l'offerta è sempre valida.»
E' vero che Stoner stesso ha caldeggiato Marquez come suo sostituto?
«Non so se l'abbia detto davvero, ma Marc ha lo stesso tipo di energia di Casey, e puntiamo molto su di lui. Dopo quattro giorni di test, tutti con meteo difficile, è riuscito a girare costantemente a Sepang sul piede del 2'01", grossomodo quello di Casey e Dani. Ciononostante, Marc continuava ad analizzare metodicamente la sua guida nei vari punti della pista, annotando tutto. Il team è rimasto sbalordito. A metà 2011 gli avevo detto che se fosse passato in MotoGP avevo una moto ufficiale per lui, ma ha voluto conquistare prima il titolo della Moto2. Attenzione: la mia offerta non aveva nulla a che vedere con lo sponsor, ho deciso io che la Honda aveva bisogno di Marc, e non vedo l'ora di vedere cosa sa fare. Quando è salito per la prima volta sulla RC213V a Valencia, appena sceso ci ha detto di aver già capito come sfruttare i dischi in carbonio. In Malesia abbiamo visto che apriva già il gas nella maniera giusta a centro curva. E' un pilota molto intelligente, costantemente concentrato su come far andare pià forte la moto, e ha un carisma che gli porta molti fan. Me lo immagino competitivo con Dani e Jorge già quest'anno, anche se non sarà facile vincere con quei due. Credo comunque che potremmo vedere una vittoria di Marc già a metà stagione.»
Pedrosa ha vinto sette gare, più di tutti gli altri, quest'anno. Il 2013 sarà il suo anno?
«Credo che se non vincerà quest'anno non lo farà più, mentre se dovesse farcela è possibile che possa riconquistare il titolo diverse altre volte. Ad inizio anno ha faticato, con la moto zavorrata e poi con il nuovo anteriore, ma una volta arrivata la moto nuova è migliorato costantemente. A Brno ha fatto un gran duello con Lorenzo, una gara come non gli vedevo correre dai tempi della 125. E anche a Valencia, ha corso come se la pista fosse asciutta solo per lui. La nostra moto è migliorata molto in frenata ed ingresso curva, e la cosa deve aver dato molta fiducia a Dani. Pedrosa sembra avere un sesto senso, nota cose impercettibili per gli altri, cambiamenti anche di portata minima, ad esempio una perdita di grip della pista. il problema è che questo a volte lo porta ad eccessi di prudenza, ma quest'anno sembra aver risolto questo problema trovando il giusto equilibrio. Ha battuto tutti i suoi avversari, ha vinto anche sul bagnato vero in Malesia - non c'è dubbio, Dani è
salito al livello superiore, e credo davvero che l'anno prossimo vincerà il titolo.»
Il 2013 sarà la seconda stagione in MotoGP di Stefan Bradl, e la seconda in sella alla Honda per Bautista. Un'opinione su questi piloti?
«Stefan ha perso molte occasioni per salire sul podio che credo alla sua portata, ma in generale è migliorato e ha fatto il percorso che mi aspettavo da lui. E' un pilota intelligente, che sa usare il cervello, ed è anche l'unico tedesco della MotoGP - è un pilota importante per tutti. Quest'anno ritroverà il suo vecchio rivale Marquez, e credo che la cosa potrà aiutare Stefan ad andare più forte. Al contrario, a dire la verità sono un po' deluso da Alvaro. Se consideriamo anche il periodo in Suzuki ha molta più esperienza di Stefan, per cui credevo che avrebbe ottenuto risultati migliori. E' salito sul podio due volte, ma l'anno prossimo lo voglio vedere lassù più spesso. Deve perdere l'abitudine di guidare come se fosse ancora in 250!»
Ma sempre i soliti discorsi...
Non ci sono dubbi, anche se credo che Stoner, come velocità pura, sia inarrivabile...
Ma sarà così veloce anche con nomi pesanti a mordergli le caviglie?? Sarà così forte di testa da gestire il martello Lorenzo?? La pressione che ti mette Rossi? La velocità costante di Pedrosa??
Ci sono tante domande ancora irrisolte... piloti velocissimi ce ne sono stati tanti in motogp, ma non tutti hanno dominato quanto la loro velocità pira gli avrebbe consentito di fare... Stoner in primis.
@loris
Poi ci sono le incognite Rossi e Marquez,uno che è la "vecchia volpe" e io sono abbastanza sicuro che zitto zitto morderà gli stinchi.E quando avrà la moto a posto...proverà a vincere il mondiale.Ce l'ha nel sangue.E ha voglia di vincere,tantissima.
Marquez...boh,in Moto 2 a mio avviso aveva la moto migliore e nn di poco.Vedendo quanto gli altri guadagnassero al giro avere su un dritto la possibilità di passarne uno al giro...nn è poco.Poi sicuramente nn è un brocco ma non lo è nessuno in MotoGP.Cioè Pedrosa dava 30 secondi in 250,Lorenzo stravinceva contro Dovizioso...e Bradl ha dato del gran filo da torcere a tutti l'anno prima e forse ha vinto perchè Marquez s'è fatto male ma non è che Bradl sia sto fenomeno.Va forte,magari con l'ufficiale andrebbe più forte.
Vedremo.
Spero solo che prima o poi cambino le regole,le gomme e l'elettronica.