Regolamenti MotoGP

Suzuki, nove motori per il 2014?

- La rientrante MotoGP della Casa di Hamamatsu potrebbe usufruire di una deroga allo stringente vincolo sul numero di propulsori stagionali in vigore nella massima categoria
Suzuki, nove motori per il 2014?

 E' passato quasi inosservato, nel contesto del nuovo regolamento 2014, l'alleggerimento del vincolo di cinque motori per pilota concesso alle Case debuttanti nella massima categoria del motomondiale. In un momento in cui nuove entrate nel Mondiale sembravano quantomeno improbabili nessuno ha fatto troppo caso alla regola inserita da Dorna ed MSMA nel nuovo regolamento: dove le moto dei costruttori iscritti alla MSMA (massimo quattro) sono vincolate a non punzonare più di cinque motori a stagione, quelle dei costruttori "nella prima stagione di partecipazione" potranno utilizzarne fino a nove, oltre a non dover sottostare al (pleonastico) limite di quattro moto in pista.

 

Suzuki, dopo l'abbandono di fine 2011, con il regolamento attuale non sarebbe stata considerata debuttante avendo partecipato ad almeno una stagione completa dal 2007 ad oggi. Ma l'attuale regolamento verrà appunto superato da quello proposto a Valencia 2012, allargando così le maglie della rete per favorire il rientro della Casa di Hamamatsu.

Il prototipo con cui Suzuki prenderà parte al Mondiale 2014
Il prototipo con cui Suzuki prenderà parte al Mondiale 2014

Vale la pena di notare come già in passato, sia nel 2009 che nel 2010, Suzuki abbia dovuto, e potuto, usufruire di deroghe regolamentari avendo superato il limite previsto; allo stesso modo, non disponendo di un team privato, alla squadra gestita da Paul Denning è stato concesso di ingaggiare un debuttante (Alvaro Bautista) proveniente dalle categorie inferiori, mentre Marco Simoncelli e Ben Spies avevano dovuto sottoporsi alla trafila voluta dalla Rookie Rule.

 

E' altresì molto probabile che non venga applicata la norma che impone a nuovi partecipanti di appoggiarsi alla struttura di un team privato già esistente, che verrebbe abolita (in quanto superata dal nuovo regolamento che, di fatto, dovrebbe rendere ridondanti se non proprio uccidere le CRT) o comunque derogata. Il razionale sotteso da questa ipotesi sarebbe il fatto che la regola era nata pensando all'ingresso di nuove strutture private, e non del Team ufficiale di una Casa che farebbe parte di diritto - avendone del resto già fatto parte - della MSMA. La compagine, è notizia di qualche giorno fa, verrà guidata da Davide Brivio, ex Team Manager Yamaha e fino ad oggi in forze alla VR46, società di gestione dell'immagine di Valentino Rossi.

 

  • lacontessa
    lacontessa, Reggio nell'Emilia (RE)

    @max 38202

    il limite di consumo a cui si riferisce alessandro è inteso come limite massimo di capienza dei serbatoi. Eliminare il vincolo non genera alcun problema ne tecnico ne di costi, evitando situazioni paradossali come quelle in cui incappò il povero simoncelli, costretto a correre gare ad handicap con motore castrato/magrissimo per riuscire ad arrivare in fondo, complice il suo peso e la sua stazza che si riflettevano negativamente sul consumo della honda.

    Per capire appieno l'assurdità dell'attuale regolamento basti pensare che le art vanno meno delle sbk poichè il motore deve durare il triplo come minimo..
  • Marci 1952
    Marci 1952, Milano (MI)

    MA BASTA

    Con sti limiti di motori e consumi.
    La MotoGP è la max espressione del motociclismo e non deve avere nessun limite,Via anche il limite delle prove centellinate,per sviluppare una moto ci vogliono prove e prove in pista sia col pilota che con i collaudatori.
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