I ragazzi di Anvil hanno uno stile inconfondibile, tanto nell'impostazione delle loro special, quanto in aspetti apparentemente secondari. Battezzare con un'espressione forte (che non riportiamo perché, tradotta, è una parola forte), una special del genere è forse eccessivo. La genesi del nome, affiancatosi ad un più tecnico Seiemmezzo prende il via quando il proprietario, un ex pilota, ha portato una vecchia Dominator 1991 ai due soci di Anvil per dare il via al progetto.

La moto è stata completamente rivisitata, cassando il telaietto reggisella e creando da zero un'unità che garantisse i risultati (estetici) desiderati. Il parafango posteriore è stato realizzato in alluminio con un piccolo alloggiamento per il gruppo ottico. Il serbatoio viene da un mercatino, anche se il modello di provenienza è del tutto ignoto; la sella è in pelle bovina con impunture a mano. Il manubrio è un Renthal.

Completano il quadro cerchi da motard, ospitanti pneumatici Continental TKC80 e gestiti da sospensioni rinfrescate e nettamente irrigidite nella taratura, mentre lo scarico è stato modificato da Anvil stessa ottenendo uno schema 2-in-1; filtri e pedane sono realizzati per lo scopo da Anvil.

Il risultato è sicuramente azzeccato da un punto di vista estetico (anche la livrea è stata realizzata da Phonz e Marco) dato l'obiettivo iniziale: realizzare un modello ispirato alle moto da cross anni 70. E viste le foto possiamo tranquillamente dire che anche dinamicamente questa scrambler sappia fare il suo (sporco) lavoro.

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