MV Agusta e il marchio Elefant
Dici Elefant e pensi alle famose Cagiva della Paris-Dakar e poi a quelle di serie.
Perché con le Elefant la Cagiva di Varese ha corso la Paris-Dakar, a partire dal 1985 con Hubert Auriol, e ne ha vinte due edizioni con Edi Orioli nel 1990 e 1994. Quelli furono gli anni mitici della maratona africana per eccellenza, una gara affascinante che contribuì a creare il fenomeno delle moto enduro stradali. Con il nome Elefant la Cagiva ha soprattutto costruito e venduto tante moto, dai 125 ai 900 cc, dal 1984 al 1998.
Indiscrezioni circolate in questi giorni affermano che a dicembre una società vicina a MV Agusta avrebbe depositato nuovamente il nome Elefant con, relativa domanda, presso l’ufficio europeo per la proprietà intellettuale, l’EUIPO, dopo che i diritti erano scaduti nell’ottobre del 2017.
Dal 2017 a oggi è accaduto che MV Agusta è passata di mano dalla famiglia Castiglioni alla nuova proprietà Sardarov, la quale sta sviluppando le strategie future per la casa motociclistica; strategie nelle quali potrebbe rientrare un modello – o una linea di prodotti – con appunto questa denominazione.
Stabilito che un nome depositato non fa per forza un prodotto di serie, resta il fatto che Elefant sarebbe perfetto per dei modelli Adventure con un passato glorioso; come fatto recentemente da Honda, che ha rispolverato il nome Africa Twin, e da Yamaha con la nuova Ténéré 700.
E poi, passateci l'ipotesi, si tratterebbe anche di mettere un punto fermo dopo che Ducati ha presentato a EICMA il concept DesertX, su base Scrambler 1100, una moto esteticamente ispirata proprio alle Cagiva-Ducati della Dakar.
La cosa non è stravagante, perché va ricordato che nel 1985 la Cagiva acquistò la Ducati - dalla VM Motori che la gestiva malamente - e gestì il marchio bolognese, rilanciandolo seriamente, fino al 1996, quando cedette il 51% della proprietà al fondo texano TPG. Due anni dopo cedette la quota restante.
L'operazione consentì a Claudio Castiglioni di partire con il progetto MV Agusta e di presentare nel 1997 la famosa F4 750; se la storia fosse andata diversamente, quella moto si sarebbe molto probabilmente chiamata Cagiva.
L’idea di una nuova moto nel solco della Cagiva Elefant era già stata comunicata nove anni fa, quando in MV Agusta era approdato Massimo Bordi. Bordi aveva diretto la Ducati durante la gestione Cagiva, ai tempi del progetto Superbike e ai tempi dell’operazione Paris-Dakar: le moto erano sviluppate a Varese ma erano spinte dal bicilindrico a L Ducati costruito a Borgo Panigale.
Già nel 2011 si parlò quindi del rilancio del marchio Cagiva - che smise la produzione con la Mito 125 del 2007 - nell'ottica di un piano di crescita aziendale di MV Agusta. Usando appunto il nome Elefant si era parlato di una motorizzazione inedita, di un bicilindrico a V attorno ai 1.200 cc, ma il programma venne accantonato.
In questi ultimi anni, periodicamente, sono circolate voci di una rinascita Cagiva come marchio di orientamento più trasversale. Molto di recente si è parlato anche della possibilità – peraltro smentita dai vertici MV – di una gamma Cagiva elettrificata.
L’ipotesi di una Cagiva Elefant che possa competere con i modelli maxi enduro, diventati così importanti nelle vendite europee, è sicuramente affascinante e ricca di suggestioni.
Significherebbe però non limitarsi a costruire una moto ma piuttosto di realizzare una gamma di modelli a marchio Cagiva; e farlo parallelamente alla ripartenza di MV Agusta, dopo un periodo travagliato, sarebbe tutt’altro che semplice.
D’altra parte una MV Agusta Elefant, sebbene con un tre cilindri in linea che certo non sfigurerebbe, sarebbe meno d’impatto… o forse no. Vi terremo aggiornati.
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rho01, Bergamo (BG)che strano pensare che Cagiva acquistò e rilanciò Ducati..a distanza di anni, Cagiva è sparita, mentre Ducati va sempre meglio..com'è strano il mercato..
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Nicola1968, Roma (RM)Bordi è un "uomo Cagiva" averlo richiamato alla Corte mi fa ben sperare. Timur si sta muovendo bene lo dimostra anche l'arrivo di Pellegrino per ristemare la rete commerciale. Certo che pensare ad una Cagiva(Elefant) elettrica mi deprime! Meglio un partner cinese e una bella gamma di medie cilindrate più accessibile.