Nico Cereghini: “Intervisto la Desmosedici, la protagonista dell’anno!”
Ciao a tutti! Si può scherzare per esorcizzare un altro anno bisestile? Si deve. Per la gioia dei lettori che apprezzano la satira (ce ne sono ancora?), incontro la Desmosedici. Ma la trovo agitata.
“Non sono mai stata così in ansia. Per Marc Marquez? Macchè, per Dall’Igna. L’ho anche chiesto a Babbo Natale: Gigi deve lasciarmi in pace, ho vinto tutto, ho messo sette piloti diversi sul gradino più alto del podio e tre piloti in cima alla classifica mondiale, Bagnaia ha fatto il bis per la prima volta e poi il titolo costruttori e quello delle squadre. E invece…”.
... Invece Gigi è incontentabile.
“Non gli basta stravincere, non si ferma mai. Ho tutti i tipi di abbassatore ammessi, il mass damper, il cucchiaio, ali e alette dovunque, sul codone mi hanno messo le creste dello stegosauro. Finalmente potremmo tirare il fiato, dico io, e invece no. Ogni volta che lo vedo entrare nel reparto corse… lui mi scruta serio con quella barbetta che vibra tutta e io tremo. Spero che non sia vero, ma mi hanno detto che sta inventandosi un sistema per modificare la posizione di manubrio e pedane con la piattaforma inerziale, per allungare il pilota sul dritto e accorciarlo in curva…”.
Poveretta! Provo a distrarla un po’. Il tuo pilota preferito?
“Pecco. Lui mi tratta bene, mi fa vincere, non potrei desiderare niente di meglio. E’ anche molto educato, non come quei piloti di una volta, quelli che scleravano come matti e lanciavano il casco dentro il box col rischio di spaccare tutto, o quelli che non volevano andare dallo psicologo, o quegli altri che tenevano il muso dalla mattina alla sera perché non voltavo… Abbiamo avuto tempi grami, noi Desmosedici, bisogna ricordare che abbiamo molto sofferto”.
Ma c’è anche una bella storia, in MotoGP per la Ducati...
“Mia mamma aveva vinto facile con le Bridgestone e con quel manicaccio di Stoner, invece mia zia aveva sofferto tanto con Valentino, poverina. Poverino anche lui, che aveva vinto con la Honda e con la Yamaha e invece con noi niente… Poi Jorge Lorenzo, che ha cominciato a vincere solo quando non se ne poteva più e lo abbiamo mandato all’inferno, lui e i suoi cinquanta serbatoi…”.
E adesso Marc Marquez, un altro big! (qui la Desmosedici si rianima un bel po’)
“Mi hanno detto che con la Honda si stava intristendo, costretto a succhiare le ruote come i bambini con le caramelle… Ma ha scelto il miglior antidepressivo del mondo: la moto che vince tutto. Mi dicono che non voleva creare disturbo, sai com’è altruista: ha pianto per una settimana per il timore di urtare Bagnaia, Martin e Bezzecchi... Per lui è stata una decisione molto difficile. E ha fatto tutto Marc, in Ducati non ne sapevano niente (ride…). Se Bagnaia è contento? Come una Pasqua, non c’era niente di meglio per far felice un bicampione del mondo… Buon Anno, Buon Anno anche a lui e a tutti i piloti Ducati!”.
Ciao.