Nico Cereghini: “La Grecia in moto: si parte?”
Ciao a tutti! Ben più di cento commenti la settimana scorsa alla mia superficiale indagine sulla nostra prima uscita (vedi l’editoriale): il bello dei motociclisti è che hanno voglia di raccontare le loro esperienze, e quello che mi piace soprattutto è che dallo scambio possiamo imparare cose utili. E allora vado avanti con la Grecia. Perché la Grecia? Perché tra le nostre mete di viaggio è sempre stata una delle più amate, ma poi la terribile crisi economica che l’ha coinvolta (dal 2010, già quasi dieci anni fa!) ha pesato naturalmente anche sul turismo, e molti di noi non l’hanno più considerata. Le voci che arrivano dalla Grecia sono piuttosto preoccupanti ancora oggi: l’idea corrente è che le sistemazioni, le strade e i traghetti possano riservare sorprese sgradite al viaggiatore. Ma è davvero così? Ci piacerebbe ottenere informazioni più precise proprio qui, in questa pagina: chi è stato in Grecia di recente, o chi in Grecia addirittura vive o lavora, ci potrebbe raccontare come vanno le cose.
Perché questo è il momento di programmare la prossima estate con la moto. Ci sono motociclisti che non si muovono dalla nostra splendida Italia e li si può benissimo capire: tutte le vacanze di una vita non basterebbero per conoscerla davvero, dal nord al sud è un’unica meraviglia da scoprire. Quelli che invece vanno all’estero amano le strade alpine dell’Austria o della Svizzera, raggiungono le capitali del nord Europa, oppure cercano il caldo, il sole e il mare. E in questo caso le più gettonate sono la Spagna, il sud della Francia, la costa croata, la Turchia, tutte mete bellissime e senz’altro da vedere e da vivere. Ma la Grecia, almeno per me, è sempre stata una spanna più su.
Ci andai la prima volta nel lontano 1973. Laverda SF 750 rossa con manubrio basso in due pezzi, bagagli per due dalla tendina canadese fino a qualche pentola e al fornelletto a gas. Allora viaggiavo così, portapacchi con sacche militari legate ai lati. Ero troppo carico, certo, però tornai con delle braccia tali che il Bol d’Or di settembre a Le Mans, con la Laverda-Segoni in coppia con Giancarlo Daneu, mi parve una passeggiata. In quella prima vacanza percorremmo tutta la costa della Repubblica sociale federale jugoslava fino a Dubrovnik, poi il Montenegro, il Peloponneso, Atene, Kalabaka e le Meteore, infine rientrammo da Igoumenitsa ad Ancona col traghetto. La seconda volta, negli anni Ottanta, ci concentrammo sul nord del Paese con Salonicco e le tre dita della Calcidica, col monte Athos e i suoi 2.000 metri; anni più avanti Corfù e le isole dell’Adriatico, poi Tassos, che è l’isola del miele in cima all’Egeo. Risale al 2007 l’ultima mia puntata da quelle parti. Della Grecia mi porto nel cuore il sole, il mare, il vento, i colori, le strade polverose, le isole, il fascino di Olimpia e dell’Acropoli, i mille gradini scolpiti nella pietra dai monaci medievali in cima alle rocce delle Meteore per difendersi dai Turchi. Perché la cultura e la storia hanno lasciato delle tracce particolarmente suggestive, in Grecia. Poi tra i piatti semplici e molto saporiti della sua cucina apprezzo naturalmente l’insalata, i dolmades, che sono foglie di vite ripiene di riso, cipolle e pomodoro con erbe aromatiche; e il retzina, il vino bianco resinato che qui mi darebbe fastidio ma laggiù, magari seduti al tavolino all’ombra, in una piazzetta di paese, chissà perché diventa perfetto.
Insomma, come tutti i viaggi in moto – e forse anche più di tutti - quello in Grecia riempie i ricordi di ogni motociclista viaggiatore.
Se non avete ancora vissuto questa esperienza vi raccomanderei di programmarla al più presto. E’ per questo che rinnovo l’invito ai lettori che sono in grado di aiutarci: come si viaggia oggi in Grecia, come ci accoglie la gente, come sono le strade e i traghetti?
ma non mi piace preferisco Rodi.
Da visitare in moto Rodi è assolutamente impareggiabile, centinaia di spiagge bellissime,cibo
ottimo e gente molto simpatica e cordiale( se per qualche motivo non li fai inca...re).
Le strade principali sono perfette, un poco meno quelle secondarie che portano alle spiagge dove
si può fare un minimo di fuoristrada.
Non è vero che girano tutti senza casco, c'è chi lo usa e chi no, i controlli di Polizia sono
praticamente inesistenti, comunque meglio non fare i fessi perché se ti beccano sono cavoli
amari.
Non è consigliabile girare di sera lungo le statali o le stradine, poca illuminazione e capre
che saltano fuori all'improvviso anche di giorno e anche gatti (poveri disgraziati lasciati a
morire di fame e mantenuti dai turisti) appena arriva l'inverno li avvelenano in massa, pratica
molto diffusa in Grecia per contenerne il numero invece di sterilizzarli, i cani non esistono.
I prezzi prima erano molto contenuti, da quando c'è stata la crisi con il relativo aumento di
iva e più controlli fiscali, si spende molto di più ma sempre meno che in Italia.
Vale veramente la pena di andarci almeno per una volta.