Nico Cereghini: “MotoGP. Così proprio non va, deve cambiare”
Ciao a tutti! Ho ascoltato tanti pareri, le dichiarazioni di Bagnaia e di Jimenez nel podcast dello Zam, ho sentito altri piloti che stimo. Mi sono fatto la mia idea, il nuovo format è problematico, ma c’è altro che concorre: il regolamento tecnico che ha messo tutti i piloti sullo stesso livello, le gomme troppo estreme, l’aerodinamica. Non dico che sia tutto sbagliato, ma c’è da correggere parecchio.
Premessa. Non fate l’errore di sottovalutare il problema: non è normale registrare in cinque Gran Premi 114 cadute in top class contro le 87 della Moto3 e le 77 della Moto2. Parto dal format: Antonio Jimenez è un tecnico da 35 anni nel mondiale e dice che i piloti sono ansiosi fin dalla prima uscita in P1, alla seconda uscita della P1 già devono cercare i tempi perché entrare nella Q2 è fondamentale, partire nelle prime tre file è determinante per la gara.
“L’aggressività fin dal venerdì, testimonia Jimenez, è una cosa nuova. Devi subito forzare, non sei ancora a posto, e cadi”. Lui propone che la P1 non conti per le qualifiche, e che il warm-up di 10 minuti come minimo raddoppi. Oggi, soppressa la FP4, non c’è modo di simulare la gara.
Il regolamento tecnico. A Dorna pareva bello aumentare lo spettacolo, così hanno fatto un regolamento che livella le prestazioni. E questo aveva anche senso, la gara è bella con tanti piloti che possono vincere, ma adesso ci siamo cacciati in una situazione molto difficile, anche perché le moto vanno sempre più forte, soprattutto in curva, e gli spazi di fuga su molte piste non bastano più...
E’ un dato di fatto: nel mondiale non c’è mai stata una situazione come questa, con tanti piloti e tante moto ad altissimo livello. Oggi abbiamo la metà della griglia che può vincere la gara e l’altra metà che punta alla top five, e questo complica parecchio le cose. Ai tempi di Ago c’erano solo due o tre piloti che potevano vincere e gli altri lontani; e ancora negli anni Ottanta e Novanta con gli americani e gli australiani che dominavano, poi nei Duemila con Valentino eccetera: al massimo erano quattro i piloti che si disputavano le vittorie, non dieci.
E infine le gomme. Magari i piloti non possono esprimersi liberamente, ma noi da anni diciamo che Michelin fa gomme troppo estreme, che lavorano su range ridottissimi di temperature, che la gomma davanti non è a posto, che basta niente per andare in sovrappressione e perdere grip. L’urgenza di sorpassare, magari forzando se occorre, arriva anche da qui.
Come ne usciamo? Sappiamo che l’associazione dei costruttori sta ragionando sulla riduzione delle cilindrate o delle potenze per il nuovo regolamento 2026-2031. Si starebbe anche valutando se mettere limiti allo sviluppo dell’aerodinamica. Ma le gomme devono assolutamente cambiare: Dorna e FIM devono pretendere che Michelin se ne faccia una ragione, che servono gomme molto meno estreme. Ma queste sono tutte soluzioni che chiedono tempo… e a breve?
A breve, oltre a modificare in fretta il format, bisogna cambiare qualcosa nel FIM Steward Panel per riportare tranquillità. Oggi è un caos: poca omogeneità di giudizio, penalizzazioni che sembrano illogiche. Proponiamo che i membri siano fissi, senza rotazioni, e che vengano messi per iscritto i principi generali: non certo una casistica di tutti i contatti e le dinamiche teoriche, che sarebbe impossibile, ma almeno i fondamentali. E per tutti i contatti di gara ci vuole la conclusione scritta, che siano giudicati scorrettezze o incidenti di gara. Nero su bianco, sempre.
L’organo disciplinare ci vuole. C’è chi dice: lasciamo fare a loro, ai piloti, che se la giochino, se me le dai te le rendo, se la sono sempre cavata così. Sì, è vero, ma oggi è molto diverso perché -come ho dimostrato- i piloti in MotoGP sono tanti, tutti vicini, tutti velocissimi e tutti con la fretta di guadagnare posizioni al più presto prima che la gomma davanti li molli.
"La MotoGP più simile alla Moto3", dichiarava quale obbiettivo della strategia in atto e io commentavo "quindi altrettante cadute e giochi di scia?".
Ovviamente con la debacle del Rossi post-Ducati ancora in corso, c'era tanta paura del dopo VR46 e del conseguente ripiombare della MotoGP nel Purgatorio delle differite notturne sulle TV locali.
Quindi sono state formulate delle idee su come rendere il prodotto di per sé stesso desiderabile dalle masse e non solo dagli intenditori, gradito agli utonti e non solo agli utenti, ideale per quelli alla ricerca dell'effetto WOW, che si annoierebbero a guardare i trenini di moto che spaccano il centesimo al giro, giro dopo giro, e per i quali il pilota in solitaria che spazzola le curve, equivarrebbe a un compito in classe di matematica l'ultimo giorno di scuola, con la media sul registro del 5.85...
Io credo/temo che 'spettacolo', nel senso più volgare e basico del termine compreso da codesti soggetti, nel motorsport non possa prescindere da 'rischio'. Lo spettatore medio(cre) vuole tanti sorpassi, vuole stormi di moto che come m&ms nello strappo all'angolo della confezione, si addensino e schiaccino agli imbocchi delle curve nelle staccate e sì, ammettetelo, anche che qualche carenata se la scambino.
QUESTA è la tipologia di pubblico, quello superficiale, ignorante e per questo numeroso, che Dorna & Co ha obbligatoriamente scelto come target di mercato e i gusti di QUESTA tipologia di pubblico viene assecondata dalle recenti scelte del format.
Pilota e moto in fuga che ammazzano gare e mondiali, no. Per cui i primati tecnologici e/o di piloti fenomenali, devono essere brevi e contenuti. Infatti tu stesso Nico proponi la limitazione pure dell'area tecnologica ultimamente venuta alla ribalta, l'aerodinamica, dove alcune case stanno umiliandone altre... ma quindi cosa resterebbe come ambito tecnologico su cui fare la differenza? Motore bloccato, elettronica unica, gomme uguali per tutti e quindi scelte sulle ciclistiche anch'esse abbastanza contingentate, aerodinamica limitata e poi volete pure i piloti che in pista non si ritrovino raggruppati in un numero superiore a tre.
Ripeto: a questo punto scrivete delle trame da consegnare ai piloti, che poi le realizzino in pista, così che le gare vengano fuori come le volete voi.
La WrestlGP!