Royal Enfield GT 650 RS Crazy Garage: dalla Corea una rivisitazione in chiave SBK anni '80
Le Royal Enfield sono moto che si prestano benissimo alla customizzazione, alle modifiche e alle personalizzazioni anche estreme, tanto che la stessa Casa ha dedicato una sezione del proprio sito istituzionale alle custom e special realizzate dai preparatori sparsi per il mondo e, tra le altre cose, ha commissionato la moto che vi presentiamo in questo articolo allo staff dei coreani di Crazy Garage: l'imperativo era di mantenerne il DNA originario della ma allo stesso tempo di trasformarla in una piccola belva pronta ad aggredire i cordoli con in sella lo stesso fondatore di Crazy Garage, Kim Chi-Hyun.
Si tratta di una Continental GT 650 ribattezzata GT 650 RS, e non fa nulla per smentire la sua aria di racer dedicata alle gare in pista: prende decisamente ispirazione dalle Superbike che con Wes Cooley, Eddie Lawson, Freddie Spencer, Mike Baldwin si davano battaglia negli U.S. durante i primi anni '80 nel campionato AMA. Senza carenatura, senza paura: solo telaio, sospensioni, motore e tanto gas.
Si è quindi partiti spogliando totalmente la moto d'origine e cercando di ottenere il massimo in termini dinamici: la modifica più evidente è il serbatoio da nove litri che viene realizzato in acciaio da Crazy Garage e che si sposta sotto la sella e la coda, anch'essa totalmente rimodellata in chiave AMA Superbike.
Il motore è stato elaborato, ricordiamo che la Continental GT 650 di serie sviluppa 47 cavalli, con pistoni ad alta compressione, albero a camme, frizione rinforzata, ed è stata installata una centralina Dynojet Power Commander con autotune, che compensa anche la rimozione dell'airbox e il nuovo sistema di scarico singolo per ogni cilindro. La potenza non viene dichiarata, ma immaginiamo che il bicilindrico indiano possa aver guadagnato una manciata di cavalli e qualche centinaio di giri in più, quello che serve per le gare in circuito cui questa special è destinata e che potranno certamente giovarsi del quickshifter, del gas rapido e di un interrutore sul manubrio per cambiare rapidamente la mappa di accensione. Per il resto, tutta l'elettronica non indispensabile in pista è stata eliminata, così come l'ABS, mentre il radiatore dell'olio viene posto appena sotto il cupolino.
Se guardiamo l'impianto frenante anteriore, un doppio disco Brembo servito da pinze triple bridge con convogliatori d'ariae pompa RCS, il pensiero va immediatamente a quelle che saranno le presumibili gran doti di staccatrice della GT 650 RS, sia per le prestazioni non esagerate del motore che per la leggerezza che l'intero insieme sembra mostrare. Al posteriore un singolo disco è ancorato al forcellone monobraccio derivato da una Honda VFR 400R, moto da noi praticamente non importata ma che tra gli appassionati delle piccole sportive anni '90 è una specie di mito: era l'edizione a cilindrata ridotta della RC30. Di pari raffinatezza le sospensioni Öhlins, con la forcella USD da 43 mm e il mono posteriore TTX, ruote Marchesini e strumentazione ridotta all'osso completano la customizzazione.
Ora attendiamo che Kim Chi-Hyun la porti in pista, ma se volete vederla più da vicino potete dare un'occhiata a questo video del canale ufficiale Royal Enfield: lo trovate qui sotto!
Fonte e foto: rushlane.com
Questa in particolare non risulta molto di mio gusto estetico, ma sembra ben studiata e soprattutto è la dimostrazione di quanto spazio di manovra ci sia per la customizzazione della piattaforma 650 (anglo)-indiana.
Forse l'up-grade di cavalli è più di una manciata, pregevole l'anteriore con forcella rovesciata, doppio disco, pinze performanti, e interessante la scelta del forcellone mono-braccio, comunque dubito che il telaio Royal Enfield si possa prestare ad un uso sportivo in pista.