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Le Special più belle del 2020

- Tante le special passate durante il 2020 tra le nostre pagine: qui ne trovate 10 che ci hanno incuriosito per la loro originalità o la loro raffinatezza
 Le Special più belle del 2020

Il 2020 è stato un anno vivace per le Special: forse per il tanto tempo avuto per restare in garage e lavorare sulle proprie creazioni, o forse per la scarica di creatività che un periodo non semplice può generare nelle menti - e nelle mani – più estrose e preparate, abbiamo ospitato proposte originali dal design raffinato e tecnicamente intriganti, oltre a quelle che per una ragione o per un'altra sono riuscite a smuoverci gli istinti motociclistici più selvaggi. Non sono mancate le citazioni più subdolamente orientate a colpire l'immaginario, ma è anche vero che il mondo custom e special si distingue anche per essere un'avanguardia di soluzioni o di progetti che in alcuni casi passano, in qualche mod,o un tormentato Rubicone e ispirano modelli di larga produzione.

Qui trovate, in una valutazione totalmente soggettiva e opinabile che prescinde da giudizi di valore, 10 special che ci hanno incuriosito durante il 2020: fateci sapere se sono piaciute anche a voi.

Iniziamo dalla Honda CBX 1000 sei cilindri costruita dall'engineering olandese Wimoto che unisce anni '80 e ingegnerizzazione moderna e che punta per far colpo sulla totale pulizia del lato destro privato del braccio del forcellone e degli steli della forcella. Dal minimalismo tecnologico passiamo all'opulenza art decò: la Good Ghost di Kingston Custom parte da una BMW R100 RS del 1980 e mostra le linee aerodinamiche volute dal suo ideatore Dirk Oehlerking: ricercata e iconica nel citare anche la calandra delle prime roadster della Casa di Monaco, un vero pezzo da esposizione che, infatti, proviene da un customizer che ha già alcune delle sue creazioni esposte all'Haas Museum di Dallas.

Molto più rombante, prestazionale ed adrenalinica, la Ducati 999 Black Edition by Freeride: una moto che nella sua versione di serie non aveva forse riscosso il gradimento estetico di tutti, ma che è pur sempre la più vincente delle SBK Ducati. In questa interpretazione ad opera degli specialisti francesi, restano immutati soltanto telaio, serbatoio e disposizione verticale dei fari anteriori, tutto il resto è modificato per definire una aggressiva naked/café racer da pista.

Restiamo in circuito, questa volta con una Yamaha XR9 Carbona, realizzata dallo specialista spagnolo Bottpower nata per celebrare il successo del 2017 al Pikes Peak su base XSR 900, ma che stravolge completamente il modello di serie: come tutte le Yard Built è previsto il kit di modifica per i modelli standard pre 2020 per chi si fosse invaghito dell'aggressività della special iberica.

Il mito della Parigi-Dakar è ispirazione per moltissimi customizer, tra tutti abbiamo scelto il thailandese Ek Chalermphol e la sua special nata da una BMW Urban GS standard. Sembra reduce dalla passarella sul Lago Rosa ma è pensata con un occhio alla funzionalità e all'utilizzo reale.

Vi mancano gli anni '90? Le Streetfighter più ruspanti? Ecco a voi la Bullenbeisser con il benemerito telaio Harris Magnum 4 in tubi che fin dagli anni '90 costituisce l'ossatura di numerose special. Il motore, ovviamente, è il Suzuki 1100, che domande!

Il mondo maxi-scooter non resta indenne dalla voglia di estremo e di spostare i limiti: da Lobomotive arriva una elaborazione tecnico-estetica di cui si può dir tutto tranne che sia banale. Un T-Max 530 alleggerito di 25 kg, dotato di ruote da 17” in magnesio e di freni in carbonio che avvicina la YZF-R1 allo scooter sportivo e viceversa.

Se siete ancora abbastanza giovani da ricordare certi cartoni animati giapponesi o così giovani (dentro) da amare i manga e gli anime, non resterete insensibili alla colorata special di ICON, la Brand New Jack realizzata sulla base della nuova Suzuki Katana 1000, mentre se siete in allerta per l'uscita della Ducati Scrambler Desert X presentata come concept ad EICMA 2019 potrete godervi la WSL Avventura, una moto quasi estrema fatta per i rally derivata da una Hypermotard 1100 spinta da un motore Ducati 1100, in un mix di vintage e modernità che il preparatore Walt Siegl aveva già mostrato nel 2017 ma che torna adesso di ancora più scottante attualità.

Chiudiamo allo stesso modo di come abbiamo iniziato, con una sei cilindri: l'inglese Allen Milyard ha però concepito la sua Kawasaki Z1 Super Six utilizzando come base di partenza due (ripeto: due) Z1 900 a quattro cilindri del 1974. Dategli un'occhiata!

 

 

 

 

 

Honda CBX 1000 Wimoto Special: sei cilindri, tutto monobraccio
Kingston Custom Good Ghost: la special art decò
Ducati 999 Black Edition by Freeride: la riscossa del brutto anatroccolo
XR900 Carbona, una Yamaha XSR "Yard Built"
BMW Urban G/S Dakar
Bullenbeisser: direttamente dagli anni '90 una streetfighter con telaio Harris e motore Suzuki 1100
Yamaha TMAX Lobomotive: stile R1 SBK e freni da MotoGP
ICON Suzuki Katana: estetica manga e ali
Adventure Ducati, la Desert X di Walt Siegl Motorcycles
Kawasaki Z1 Super Six: trasformazione a sei cilindri
  • Adami Ezio
    Adami Ezio, Villafranca di Verona (VR)

    Come riportato nella premessa, esprimo il mio giudizio soggettivo.
    Ne salvo tre, quelle che possono essere ancora definite delle moto che potremmo anche vedere circolare su strada.
    Sono la BMW, la Ducati da enduro e la Kawasaki 6 cilindri, le altre sono solo elucubrazioni mentali.
    Capisco che sono vecchio ma il mio gusto è ancora questo.
    Per alcuni casi(Honda 6 cilindri e Suzuki 1100), sono dispiaciuto che siano state rovinate e definitivamente distrutte due belle moto che stavano bene così come erano nate.
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