Stefano Michelotti. “Benelli è pronta per le cilindrate maggiori”
Del successo di Benelli in Italia abbiamo già parlato. Ne riassumiamo rapidamente la storia da quando è stata rilevata da Qianjiang Motorcycle nel 2005, diventando Benelli QJ.
Ci sono voluti dieci anni per raggiungere le 5.000 moto vendute nel mondo. Nel 2014 le immatricolazioni in Italia sfiorarono le 500 unità, quest’anno saranno poco meno di 8.000 «Con una produzione che arriverà a 155.000 unità» ci ha detto Stefano Michelotti, project manager Benelli, in questa intervista registrata a EICMA.
«Le due versioni definitive di Leoncino 800 presentate a Milano introducono novità nel motore oltre che nella ciclistica, e sono differenziate per la misure della ruota anteriore, nell’altezza da terra della sella, e per altri dettagli. I modelli lanciati nel mercato europeo sono pensati comunque per il mercato globale».
La produzione di tutti i modelli è affidata allo stabilimento cinese di QJ. «A Pesaro nascono i primi concept: nel caso di modelli dedicati ai mercati occidentali abbiamo più libertà progettuale, meno per modelli dedicati ad altre aree del mondo».
Intanto Benelli va verso le cilindrate maggiori, misurandosi con concorrenti molto preparati in quei segmenti e con clienti esigenti. «Proprio per affrontare questo tipo di concorrenza e di clientela, due anni fa abbiamo riorganizzato il reparto R&D di Pesaro. E’ strutturato in tre aree: un nuovo centro stile, reparto motori e telai, che naturalmente lavorano a stretto contatto con i tecnici in Cina».
«Negli ultimi anni ci siamo concentrati nella gamma prodotti, sviluppando almeno tre modelli nelle diverse cilindrate da 125 a 750: è stato un lavoro importante. Subito dopo ci siamo concentrati sull’aumento della qualità e dell’affidabilità: è vero che l’intervallo dei tagliandi è al momento di 6.000 km - d’altra parte il costo della moto è competitivo rispetto alla concorrenza -, ma è anche vero che non abbiamo lamentale importanti da parte dei clienti. Nella gamma 2019 c’è stato un progresso a livello di finiture e di qualità percepita».
Michelotti risponde poi anche alle critiche rivolte al peso di alcuni modelli dell’offerta Benelli, così come parla delle prossime motorizzazioni elettriche, presentate come Benelli e Keeway: un altro marchio presente nel portafoglio QJ.
Trovate l'intervista completa nel video in alto.
Per concludere , il mercato sembra apprezzare sempre piu' moto economiche ed accattivanti come la trk e la tenere 700 mentre sta snobbando altri modelli , della stessa categoria o quasi, ingiustificatamente cari, vedi ktm adventure 790 e Husqvarna svitpilen.
p.s.:felice possessore di una trek 1130
Fatto sto preambolo da moralista, veniamo al sodo: le moto come la trk pesano molto perchè sono state fatte volutamente voluminose, per richiamare moto di cilindrata maggiore, e con materiali di poco pregio dunque pesanti.
Hanno sospensioni anteriori dello stesso diametro di una rocket 3, però costruite internamente da oj in cina, e avranno usato materiali meno pregiati e più pesanti per tutta la moto.
Non si venga per favore a dire che i trenta kg di differenza con la honda cb500x sono dovuti in parte anche all'abs, primo perchè entrambe ce l'hanno, secondo perchè è una sciocchezza.
Con rispetto per il signore, a cui auguro di mantenere il posto di lavoro in italia - anzi spero che benelli avvii un top di gamma interamente made in Italy ed assuma altra gente.