Fenomeno Benelli TRK 502: tutti i perché di un successo di pubblico e di vendita
Il successo di vendita che sta incontrando la Benelli TRK 502 rappresenta un classico esempio di case history motociclistico, osservato con grande attenzione dai maggiori costruttori.
Arrivata in vendita nel 2017, la TRK 502 si è inserita in un segmento già affollato - quello delle enduro stradali di media cilindrata – dove non mancavano concorrenti del calibro di Honda e Kawasaki, solo per citare un paio di nomi importanti.
Al termine del 2017 sono state 929 le TRK 502 immatricolate in Italia, numero che ha posto la bicilindrica Benelli al diciottesimo posto nella classifica generale delle moto più vendute, classifica guidata dalla BMW R 1200GS con 3.755 esemplari.
Nel 2018 alla versione base si è aggiunta la TRK 502X, qui trovate la nostra prova.
La 502X si distingueva per la ruota anteriore da 19 pollici invece che da 17, le sospensioni di maggiore escursione, nuovi dischi freno, protezioni tubolari e altro ancora. A non cambiare era il motore: bicilindrico parallelo da 48 cavalli a 8.500 giri.
A fine 2018 la TRK 502 ha totalizzato nelle due versioni la cifra di 2.233 unità, salendo al quinto posto nella classifica delle moto più vendute, con sempre in prima posizione la 1200GS di BMW con 3.615 unità.
E siamo arrivati ai primi sette mesi di quest’anno, con le immatricolazioni della TRK a quota 2.364 unità (terza posizione in generale) per un risultato che è già superiore a quello dell’intero 2018.
E proprio nel mese di luglio appena concluso sono state 433 le TRK vendute (+30% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso), cifra che ha portato l’enduro stradale di Pesaro al primo posto nella graduatoria mensile davanti alle solite best seller BMW 1250GS e Honda Africa Twin.
Nel 2019 ha anche debuttato la TRK 251, versione ridotta (il motore è un monocilindrico di 24,5 cavalli) e ispirata alla 502.
In prospettiva l’obiettivo del secondo posto a fine anno è insomma ampiamente alla portata della TRK 502.
E dire che gli inizi della Benelli a conduzione cinese non erano stati semplici.
Qianjiang Group (QJ) acquisì la casa di Pesaro a fine 2005 dalla Benelli srl. Un’operazione da 59,7 milioni di euro, compresi i 52,7 di passività, e un piano di rilancio focalizzato sul mantenere una parte progettuale e il design a Pesaro e sul trasferire la produzione in Cina negli esistenti impianti Qianjiang.
Alle prevedibili difficoltà iniziali della Benelli QJ si è sommata la crisi globale iniziata nel 2008 e così ci sono voluti alcuni anni prima di rimettere dritta la barra. Un programma di sviluppo della gamma che proprio dall’arrivo della TRK 502 nel 2017 ha mostrato maggiore chiarezza strategica e una buona potenzialità di crescita.
Mentre si attende l’arrivo dell’inedita versione TRK 800, il motore a due cilindri del resto già c’è, la 502 continua a marciare decisa.
Con dimensioni maggiori rispetto alle dirette concorrenti, buone prestazioni, comfort più che buono, versatilità e con prezzo conveniente, la TRK ha insomma risposto in maniera molto convincente alla domanda esistente.
Il fatto che la moto sia fabbricata in Cina non è più visto come un limite, vuoi perché molti prodotti ad alta tecnologia arrivano dal quale paese, e vuoi perché l’affidabilità del modello non ha finora mostrato lacune degne di nota.
Il design nasce in Italia e a Pesaro, sede storica di Benelli, alla fine del novembre scorso è stato inaugurato l’R&D del Gruppo QJ. L’idea è chiara: avere sempre di più la testa pensante in Italia, dove la sensibilità alle esigenze del mercato europeo è più forte che in Asia, e la gestione produttiva in Cina dove la competitività dei costi è elevata.
Dossier Benelli TRK 502
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spitfire66, Parma (PR)la moto stilisticamente è goffa ma il prezzo aggiusta tutto e la rende appetibile. Poi nulla toglie che sia una moto confortevole e pratica, adatta ai viaggi e con buone capacità di carico. Se vogliamo fare un paragone nel settore auto, è un pò come la Dacia Duster.
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aug3335, Montichiari (BS)Mamma cara