Suzuki SV 650 e SV 650X 2021. In Giappone e presto in Italia
Suzuki Giappone ha annunciato il lancio della nuova versione SV650 m.y. 2021 il prossimo 28 gennaio.
La moto, che si conferma anche nell'allestimento SV650X, sarà disponibile con le medesime colorazioni anticipate da Suzuki UK che già a novembre ha inserito la naked di media cilindrata Suzuki nella gamma 2021.
Suzuki Italia dovrebbe rilasciare a breve un comunicato relativo al nostro mercato ed è certo che la moto avrà l'omologazione Euro 5.
Sul fronte delle novità, le notizie provenienti dal Giappone confermerebbero quanto abbiamo già scritto. Ovvero che la sola media stradale rimasta a portare avanti la raffinata motorizzazione bicilindrica a V appare rinnovata nel propulsore - unicamente per quanto riguarda i nuovi standard sulle emissioni – e nelle colorazioni, mentre conferma l'estetica e la ciclistica.
Le colorazioni lanciate in Giappone sono le stesse del Regno Unito: Metallic Matt Black con telaio e ruote blu, Glass Sparkle Black e Pearl Brilliant White con telaio e ruote in rosso, e Glass Sparkle Black con telaio in color magnesio e ruote nere. Le moto sono insomma sempre a base nera e con il serbatoio abbinato a diverse tinte di telaio e ruote.
Il V2 di 90° e di 645 cc ha distribuzione bialbero e quattro valvole per cilindro, doppia candela di accensione, corpi d'iniezione con doppia valvola a farfalla, sistema easy start e Low RPM Assist.
In Giappone è confermata la precedente potenza di 76 cv a 8.500 giri (il modello UK è accreditato invece di 73 cv a 8.500 giri e questo andrà verificato dalle notizie di Suzuki Italia per capire se si tratta di questione legate alla Euro 5 o meno); la coppia massima è rimasta di 64 Nm ma a 6.800 giri invece che a 8.100.
Che i modello giapponese possa essere diverso dal nostro lo suggerirebbe anche il dato del peso in ordine di marcia di 197 kg. Peso che sul modello UK è salito a 200 kg dopo le variazioni anche all'impianto di scarico.
La ciclistica è quella nota sul modello lanciato nel 2016, con telaio a traliccio in tubi di acciaio di medesimo interasse, geometria di sterzo immutata, ruote da 17 pollici sempre con pneumatici 120/70 e 160/60, freni da 290 mm (il bidisco anteriore) e 240 mm. La forcella è di tipo tradizionale e c'è il mono posteriore centrale.
L'estetica rimane quella nota e lo stesso vale per il faro, gli indicatori di direzione e per la strumentazione.
La versione SV650X, qui sopra, si distingue per il manubrio basso in due pezzi, il piccolo cupolino, la sella con finitura bicolore e la cover nera sullo scarico. E' disponibile anche in Giappone nell'unica tinta Glass Sparkle Black, con ruote nere e telaio color magnesio.
Ora non ci resta che attendere le conferme su caratteristiche, prezzi e tempi di arrivo in Italia.
Ma il design della SV avrebbe davvero bisogno di una svecchiata, per riportarne la qualità estetica a quella motoristica: impressionante come in Suzuki abbiano sviluppato negli anni questo bicilindrico a V, progettato oltre 20 anni fa, fino a portarlo alla omologazione Euro 5, senza doverne aumentare la cilindrata o perdere in erogazione di potenza.
Secondo me la versione X invece è una soluzione furba ed economica per rendere, con poca spesa, più gustoso e interessante un pacchetto tecnico complessivamente ancora apprezzabile, forse penalizzato da soluzioni che ormai risultano essere un po' datate senza essere diventate, come suol dirsi ai giorni nostri, "iconiche".
Cambiando porta targa, frecce e scarico della X esce fuori una moto dall'aspetto perfino originale e piacevole, quasi una special di serie.
Peccato che pesi, interasse e geometria dei semi manubri la penalizzino rispetto alla versione base nella guida disimpegnata, nello stretto e in città.
L'Euro 5 era un'ottima occasione per modernizzare la gamma, come ha fatto Aprilia con le nuove 660 ad esempio. Ed invece noi Suzukisti siano ancora qui con il solito e semplice aggiornamento delle colorazioni.
Qualcuno ha citato Katana e V-Strom 1050. Se per la seconda posso essere d'accordo che sia stato un bell'aggiornamento, per la Katana direi di no. La V-strom 1050 ha portato cambiamenti prevalentemente estetici partendo dalla base della 1000 che ha tutt'ora poco da invidiare alle concorrenti, visto il prezzo tutto sommato concorrenziale. E' stato comunque aggiornato il motore e l'elettronica, che, cambio rapido a parte, ha quasi tutto.
La Katana è un altro discorso... E' in tutto e per tutto una Gsx-s 1000 con semicarena. L'attuale GSX-S 1000 è una moto del 2015 che all'uscita era già "vecchia" rispetto agli standard del segmento. Attualmente ha senso solo per il prezzo inferiore alla concorrenza.
Considerato che la Katana ha un prezzo di partenza del tutto simile alle Speed Triple, S1000R (2020), CB1000R ed MT10, direi che l'attuale insuccesso potrebbe non tanto dall'estetica (che a me onestamente piace), ma anche da una scarsità di contenuti che le rivali hanno anche a parità di prezzo. Tra l'altro ha anche la concorrenza interna della GSX-S che costa 1000 euro in meno ed è la stessa moto.
Discorso simile può essere fatto per le V2 650 protagoniste dell'articolo, che cambiano nulla, nemmeno nell'estetica, rispetto alla base di 4 o 5 anni fa.
Per concludere, tutti (o quasi) innovano, Suzuki rispolvera ma invecchia. Al momento la tendenza è questa.