E finalmente l’estate arrivò o meglio ritornò, come il suo caldo eccessivo e di conseguenza coi suoi temporali violenti. Certo troppa acqua non fa rima con moto d’epoca. Magneti che si bagnano, candele da cambiare. Andiamo per ordine.
Ci si trova la sera di giovedì a San Pellegrino, cena al Bigio hotel sotto le stelle, si salutano le solite facce note e durante la cena si da un occhio alle previsioni del tempo, uno dice: mah domani danno acqua. E l’altro gli risponde: ma come fa a piovere va che bel cielo che c’è. Ultime parole famose. L’indomani ore 7,00 ci si sveglia sotto un uragano, se pensate che l’evento venga annullato o posticipato non conoscete i motociclisti veri. Cominciano a saltar fuori tute anti pioggia di tutti i colori a ricoprire i completi di pelle e pronti via, alle 9 in punto come se fosse la partenza della 24h di Le Mans i motori cominciano a scoppiettare. Si parte, direzione montagne. Le moto centenarie non mollano e i loro piloti nemmeno. È una sfida. L’uomo contro la moto, nel senso che bisogna tenerla in strada e contro la montagna che con questo tempo si fa rispettare più che mai. il silenzio della montagna viene rotto dai piacevoli rombi delle moto. Le strade assomigliano a dei torrenti, in alcuni casi l’acqua è marrone, carica di terra.
Non è proprio la giornata ideale per andare in moto, non tanto perchè ci si bagna ma per l’aumento del rischio in generale. Però a noi piace così. Arriva finalmente il momento del pranzo e una volta parcheggiata le moto al’agriturismo, un tiepido raggio di sole si scaglia su noi motociclisti bagnati. Sembra di essere in Irlanda. Il cielo si apre e il cortile dell’agriturismo viene trasformato in uno stenditoio. Chi l’avrebbe mai detto poche ore fa. Finito di pranzare riprendiamo la strada. In gran parte si è asciugata e finalmente posso dare un po’ di gas col mio BMW K100. Che libidine, una moto che esteticamente con gli occhi di oggi è un po’ fuori dal tempo, non ha il fascino delle moto anni 60 e 70. Ricalca un po’ quel periodo in cui tutto doveva essere futuristico per piacere, forme squadrate e appuntite tecnologie come l’iniezione elettronica e il conta marce. Dopotutto bisogna contestualizzarla nel periodo in cui è stata pensanta. Con questo modello si voleva fare la guerra alla Goldwing e stracciare il progetto, considerato vetusto, del bicilidrico boxer di bmw. La moto ha una frenata superlativa per essere una moto del 1984.
Il giorno dopo i nostri mezzi vengono esposti a villa Gromo insieme alle quattroruote. Gli occhi attenti dei commissari ASI stileranno una classifica per premiare una più bella sia Auto che Moto. A seguire la cena all’interno della villa. Per la premiazione bisogna aspettare il giorno dopo, domenica su sponde del fiume Brembo ai piedi dell’hotel ai piedi del Grand Hotel San Pellegrino Queste meraviglie che hanno fatto la storia attendono di essere premiate. Questa ricorrenze hanno un sapore davvero unico, gli ingredienti sono pochi ma semplici belle moto, belle auto, bella gente. Un trittico che al giorno d’oggi non è così scontato da trovare: gli appassionti ASI che partecipano a questi eventi sono davvero persone squisite, per noi giornalisti incaricati di seguire questo tipo di eventi è un piacere sedersi con loro a conversare, a scherzare e a condividere bei momenti sulla strada come in questi casi. Ora si va incontro alla pausa invernale e a queste moto spetta qualche mese mese di letargo, ma con la prossima primavera spero vivamente di poter essere ancora dei vostri.
Quello che io lamento in proposito, si riferisce al fatto che il contatto di detto relè, se si incolla, continua a far girare il motorino di avviamento anche senza chiave inserita, cosa non buona....