Le quattro cilindri mille del Sol Levante rappresentano lo stato dell’arte in tema di motociclette sportive e ci mostrano il livello tecnologico – altissimo – raggiunto dalle quattro sorelle giapponesi.
Nella comparativa che segue evidenziamo quali sono i tratti somatici di ciascuna, senza arrivare a dirvi mai quale sia la migliore, ma indicandovi le caratteristiche di guida che possono influenzare una scelta.

Si tratta in fin dei conti di ottime moto e, a spostare l’ago della bilancia, sarà solo il gusto – soggettivo -  di ciascuno di noi.
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Honda CBR 1000 RR
Grande personalità estetica e fruibilità, ottenuta grazie a un assetto di guida indovinato e a un propulsore ricco di coppia, la Cibierremille è paragonabile per facilità di guida ad una seicento. Come una seicento si comporta anche sulla bilancia, grazie al profondo lavoro di alleggerimento svolto dai tecnici Honda.

Un giusto settaggio delle sospensioni ed ecco che anche la pista diventa terreno di conquista. Fastidiosa la tendenza al fading dei freni, un po’ meno quella dell’avantreno a decollare, reazione non sempre spiacevole e in parte dovuta alla centralizzazione delle masse, caratteristica che emerge anche solo guardando la CBR lateralmente.

Prezzo: 13.900 Euro

Kawasaki ZX10-R
La verdona mette sul banco uno dei propulsori più performanti. Potenza al top: 188 cavalli rappresentano una scuderia di primordine, ma soprattutto 11,5 Kgm di coppia straripanti e disponibili in gran quantità sin dai bassi regimi regalano prestazioni maiuscole. Le pesanti modifiche effettuate sulla ciclistica, hanno portato ad un comportamento più sano, con reazioni più intuitive ed a portata di piloti terrestri.

Ad una agilità discreta, a dispetto di dimensioni e volumi da seicento,  si contrappone una stabilità ottima. Valida l’accoglienza per il pilota e l’eventuale passeggero, che risulta meno sacrificato rispetto alle concorrenti dirette.

Prezzo: 13.700 Euro

Suzuki GSX-R 1000
Dimensioni abbondanti e una posizione di guida decisamente comoda non mettono in secondo piano che tra le gambe ci sia un propulsore che fa delle prestazioni e della cattiveria il suo biglietto da visita. 185 cavalli in linea con la concorrenza,  ma che grazie a sofisticate cure e arcani magheggi degli ingegneri nipponici, sembrano decisamente più numerosi e arrabbiati.

A tenerli a bada ci pensano sia il pilota che le due mappature alternative alla full-power, che permettono di adattare ad ogni situazione il comportamento del propulsore. Ciclistica non molto svelta, ma stabile e sincera, che sommata ad una più che onesta protezione aerodinamica, rende la Gixxer, una buona stradista e certamente la più adatta ai lunghi trasferimenti nella sua categoria. Ottimo l’impianto frenante che non fatica a tenere a bada le esuberanti prestazioni di cui è capace il quattro cilindri Suzuki, anche e soprattutto in pista.

Prezzo: 13.880 Euro

Yamaha YZF R1
Appagante grazie a un’estetica da top model, la superbike di Iwata si distingue per le doti di agilità ed attitudine alla pista, situazione in cui emerge anche la notevole potenza del propulsore ai regimi medio alti.  Coppia abbondante, in particolare nella zona alta del contagiri, e fluidità di ripresa in uscita di curva, rendono la Erreuno estremamente divertente tra i cordoli. Rapida nei cambi di direzione come nessun’altra, stabile e precisa sul veloce, la jap richiede solo di essere assettata al meglio per poter essere sfruttata a fondo.

Grande divertimento e sicurezza sono assicurati da un impianto frenante decisamente al top per prestazioni e resistenza alla fatica. L’utilizzo quotidiano è stancante a causa dell’elevato calore proveniente dal motore e dall’impianto di scarico, che investe costantemente le gambe del guidatore.

Prezzo: 14.000 Euro
 

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