Kawasaki Z1000SX vs. Suzuki GSX-S1000 F
C’era una volta la categoria delle Sport-Touring. Una categoria fatta di moto carenate, relativamente comode anche per il passeggero, e spesso con un po’ di sangue sportivo nelle vene da parte di qualche mamma o nonna. Semimanubri sopra la piastra di sterzo, sella con dislivello relativo fra pilota e passeggero, strumentazioni complete, motori potenti ma (salvo notevoli eccezioni) non troppo e linea che richiamava in qualche maniera le cugine sportive: una volta era facilissimo identificare le moto da definire sport-touring.
Oggi la faccenda è diventata estremamente complicata, perché la categoria è morta e risorta, trasformandosi più in una destinazione d’uso che non in un segmento contraddistinto da moto identificabili per caratteristiche comuni. Provate a mettere nella stessa stanza una grossa crossover, una semicarenata, una sport-touring “vera” – bisogna cercare bene ma ci sono ancora – e chiunque non sia esperto di moto penserà che il curatore dell’esposizione abbia raccolto modelli senza un filo logico.
E invece è proprio così: chi ama la guida brillante ma vuole (o deve) tenere presente le esigenze del turismo o del commuting quotidiano oggi non ha più un segmento dedicato, ma può (o deve) scegliere fra modelli molto diversi fra loro per estetica, posizione di guida, impostazione, configurazione motoristica, prezzo e blasone. Tutte però capaci di coniugare tanto gusto alla guida con un livello di praticità sufficiente per godersele anche in una vacanza di un weekend o a volte ben di più.
Stavolta abbiamo pensato bene di mettere a confronto due semicarenate afferenti a pieno titolo a questa… non-categoria. Due moto sulla carta vicinissime per derivazione, impostazione tecnica ed estetica, prestazioni e addirittura praticamente coincidenti nel prezzo, ma che all’atto pratico si sono dimostrate contraddistinte da un’indole completamente diversa fra di loro. In cosa? Ve lo spiegheremo dopo. Iniziamo con il vedere come sono fatte, fermo restando che come da nostra tradizione non ci interessa promuovere una vincitrice quanto piuttosto offrirvi gli elementi giusti per capire quale fra queste due moto è quella che fa per voi.
Ergonomia e Comfort
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Spettacolare. Ci si siede comodi, con una posizione neutra, un manubrio ben rialzato e comandi posizionati tutti al posto giusto. Le sospensioni a lunga escursione e con taratura sul morbido fanno si che le irregolarità del fondo vengano percepite ma mai sofferte. Efficace la protezione aerodinamica, che lascia scoperte solo le spalle dei più alti, grazie ad un plexi regolabile.
Il capitolo lamentele si limita ad un picco di vibrazioni attorno ai 7.000 giri come sulla crossover Versys, sensibile tanto in accelerazione quanto in rilascio ed amplificato dalla rapportatura cortissima; è comunque facile girarci attorno e non infastidisce alle andature costanti tipiche di statali ed autostrade.
☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
La Suzuki è più sportiva e si sente subito. Il manubrio crossistico è più basso e carica sensibilmente i polsi, le pedane decisamente più alte e la sella è degna di una supersportiva – per andare forte sul misto è perfetta, sui lunghi trasferimenti un po’ meno. Soprattutto in autostrada dove il plexi, non regolabile, si limita ad alleviare un po’ la pressione dell’aria, ma in generale serve un po’ di spirito di adattamento per prepararsi a gustare le grazie della GSX-S su un bel percorso a curve.
Le vibrazioni sono scarse, in compenso le sospensioni dalla taratura piuttosto sostenuta, pur scorrendo bene sul pavé, prediligono i fondi lisci su cui esprimono al meglio precisione e compostezza ciclistica.
Strumentazione e comandi
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Completo e leggibile il cruscotto misto analogico-digitale, anche se manca l’indicatore del rapporto inserito che, soprattutto in considerazione della rapportatura corta e ravvicinata mutuata dalla sorella naked, potrebbe essere piuttosto utile.
In compenso, dovunque si posi la mano si trovano leve, pulsanti ed interruttori di qualità eccelsa. Un punto in più per la funzione di “memoria” per le impostazioni del controllo di trazione.
☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Decisamente più sportivo il quadro della Suzuki GSX-S, lo stesso di modelli più economici e meno prestigiosi, che risulta a volte di difficile leggibilità soprattutto per quanto riguarda il contagiri in caso di luce forte, ma confermando la sua indole mostra in bella evidenza il contamarce.
Lode per tutti i comandi a manubrio e pedale, anche se la pompa del freno non è del tutto all’altezza del resto della moto.
Finiture
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Difficile lamentarsi. Verniciature brillanti, superfici piacevoli al tocco, dettagli ricercati e lavorazioni impeccabili delle superfici metalliche fanno della Kawasaki Z1000SX una moto molto ben fatta. Grande la capienza per le valige (con borsa interna impermeabile) in questa configurazione Tourer; insomma, per pretendere di più bisogna (giustamente) pagare di più; vista la vocazione turistica sentiamo al limite solo la mancanza di un piccolo vano interno alla carena dove riporre il biglietto dell’autostrada e qualche spicciolo, ma stiamo davvero cercando il pelo nell’uovo.
Nota di merito: dopo le lamentele in merito alla scarsa accessibilità del registro precarico del mono a valige montate, ecco arrivare una bella unità anodizzata che fa capolino sul lato destro della moto.
☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
La GSX-S è perfetta come arriva dal Giappone. Belle le verniciature, ottimo l’accoppiamento delle plastiche: dove si posano l’occhio o la mano la sportiva Suzuki è ben pensata e realizzata. C’è qualche caduta di tono dopo l’adozione del kit SW-Motech: le valige sono belle e pratiche, ma il sistema di fissaggio è un po’ macchinoso e richiede un po’ di lavoro – ma soprattutto un po’ di allenamento – per montaggio e smontaggio.
Bocciati i paramani, non tanto per la funzionalità ma perché lo spostamento degli indicatori di direzione fa si che nella carenatura restino due “buchi” tappati da sagome in plastica veramente orribili.
Con il passeggero
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Comodo, rilassato e con una buona visuale e due maniglie comode a cui attaccarsi nei momenti difficili: il passeggero gode di un trattamento regale sulla Kawona, e può godersi il viaggio o diventare parte attiva nella guida, a scelta. Le valige non intralciano più di tanto, anzi, diventano appoggi alternativi quando ci si vuole rilassare.
☻ Suzuki GSX-S1000F
Lasciate perdere. Il passeggero è appollaiato su uno strapuntino in stile supersportiva, non ha vere maniglie a cui attaccarsi e la sua presenza preclude il montaggio della borsa superiore, che deve trasformarsi in zaino e venire indossata. La GSX-S1000F, sotto questo aspetto (ed altri) è una sportiva pura.
Prezzo (dotazione di serie ed accessori)
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
La Z1000SX costa 12.890 euro, completa naturalmente di ABS e con una dotazione standard che a differenza della sorella naked prevede il controllo di trazione disinseribile e regolabile su tre livelli, la doppia mappatura (una a potenza piena ed una a potenza ridotta, da circa 100 cavalli) e l’indicatore di guida economica. Le sospensioni sono ovviamente completamente regolabili.
Una quotazione che sale a 13.790 euro nell’allestimento Tourer da noi provato, che aggiunge le valige laterali da 28 litri con borse impermeabili interne e la protezione serbatoio in gel. Manca il cavalletto centrale, francamente quasi imprescindibile per un modello con ambizioni turistiche, ma per il resto il prezzo appare giustificato alla luce di finiture e contenuti tecnici
☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Curiosamente, la GSX-S1000F costa la stessa identica cifra della Z1000SX nella versione di base: 12.890 euro, a cui vanno aggiunti 559 euro se si vuole il kit SW-Motech per riprodurre l’allestimento provato da noi. La dotazione di serie prevede sospensioni completamente regolabili, ABS, e controllo di trazione disinseribile e regolabile su tre livelli.
Al di là di qualche leggera caduta di tono come il già citato cruscotto, soprattutto considerandone l’indole e la destinazione d’uso sportiva, la GSX-S1000F si può certamente definire offerta ad una quotazione più che onesta, anche perché al di là delle basi tecniche si tratta di un modello di progettazione decisamente più recente, aspetto evidente in diversi frangenti.
Condizioni d’acquisto e tagliandi
☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Kawasaki offre due anni di garanzia sulla Z1000SX, con tagliandi ogni 6.000km. Per quanto riguarda l’acquisto, le concessionarie offrono diverse possibilità di finanziamento; al momento (e per tutto il 2016) è in vigore la promozione “Operazione 50%”, che consente di finanziare l’acquisto per metà del suo valore pagando la prima rata dopo tre mesi.
☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
La garanzia per la Suzuki GSX-S1000F è dei canonici due anni, con primo tagliando a 1.000km e i successivi ogni 12.000 oppure ogni anno, condizione che da sola vale un punto in più per la Casa di Hamamatsu. Per quanto riguarda il finanziamento, Suzuki assieme a Findomestic offre la campagna “Fifty fifty” con metà del periodo di pagamento a tasso fisso e la seconda metà completamente a tasso zero e zero spese accessorie.
Motore e trasmissione (dati strumentali rilevati da Moto.it)
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Pastoso, ricco di coppia e con una voce allo scarico meravigliosa: il motore della Kawasaki è un davvero piacevole da guidare e ben fatto. Praticamente in linea con le dichiarazioni i valori riscontrati al banco, con una curva di coppia lineare e senza buchi, si attesta ad un valore di potenza massima a 140 cavalli all’albero che si traducono poi in 128,5 alla ruota. Ottimi anche cambio e frizione: preciso e netto negli innesti il primo, morbida e gestibile la seconda.
☻☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Il motore della Suzuki è semplicemente pazzesco: lo si percepisce già alle prime sgassate da fermo, perché il quattro cilindri derivato dal motore a corsa (relativamente) lunga del GSX-R K5 si dimostra grintoso, cattivo e prontissimo a prendere giri, doti che conferma poi su strada. Al banco si rivela ancora più potente di quanto non dichiari la Casa madre, con un valore (155 cavalli all’albero) che – non a caso – avrebbe soddisfatto i clienti di una supersportiva di qualche anno fa ed un’erogazione davvero meravigliosa per linearità e pulizia.
Frizione e cambio non sono nulla di meno di quanto non ci si possa attendere da una Suzuki: perfetti.
Consumi
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Nessuna delle due eccelle per parsimonia nel consumo, con valori rilevati pressoché equivalenti. La Kawasaki esprime un 14,6km/l in città, che diventano 17 in autostrada, con una rapportatura che tiene il motore a 5.800 giri a 130km/h effettivi. Dove invece fa sensibilmente peggio rispetto alla rivale è nell’extraurbano (con 18,2km/l) probabilmente per la rapportatura corta, bassi un po’ meno pronti e per qualche chilogrammo in più soprattutto con il pieno.
☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Anche in questo caso non siamo davanti ad una moto che va “senza benzina”, visto il consumo non certo contenutissimo. I valori in città ed autostrada sono peggiori ma molto simili rispetto a quelli espressi dalla Kawasaki, con 14,3km/l in città e 16,7 in autostrada, mentre sul misto la Suzuki si prende la rivincita con un bel 20,8km/l.
Comportamento in città
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Non stiamo certo parlando di uno scooter, ma la Kawasaki SX in città se la cava benone. La posizione di guida comoda e rialzata offre una buona visuale nel traffico, e le sospensioni filtrano qualunque asperità di dimensioni inferiori al triplo da Supercross. La rapportatura corta trae spesso d’impaccio, anche se si finisce per usare il piede sinistro più di quanto non si vorrebbe per evitare di stare troppo alti di giri.
La sezione frontale non contenutissima (e le valige ben fatte ma ingombranti, tenete come riferimento qualcosa meno degli specchietti) fa si che filtrare nel traffico non sia impresa banale. In compenso, il motore fluidissimo e la frizione di burro fanno si che ci si possa muovere ad andature trialistiche senza il minimo sforzo.
☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Agile e scattante, la Suzuki in città è più aggressiva e sguscia meglio nel traffico, rendendo l’eventuale tragitto casa-lavoro impresa più divertente della media. In compenso le sospensioni rigide, pur scorrendo bene, lasciano passare un po’ di più irregolarità dell’asfalto e sollecitazioni del pavé: sulla Kawasaki si sta più comodi.
Il marcato on-off dell’acceleratore si rivela un po’ fastidioso ai bassi regimi, ma niente di trascendentale.
Comportamento in autostrada
☻☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Siamo quasi a livello di tourer “vera”: la Z1000SX protegge bene piloti di (quasi) ogni statura grazie al plexiglass regolabile, e procede stabile e comoda per lunghi tratti lasciando scoperte solamente parte delle spalle. Se si insiste a lungo oltre i limiti di legge si va incontro ad un antipatico picco di vibrazioni, ma alla fine… potete prenderlo come un allarme di superamento dei limiti.
☻☻ Suzuki GSX-S1000F
La GSX-S è decisamente più sportiva rispetto alla Kawasaki e in autostrada paga dazio: la protezione aerodinamica è scarsina, e l’assetto sostenuto a lungo andare affatica un po’. In compenso le vibrazioni sono piuttosto ridotte, e pur non essendo il suo pane quotidiano qualche trasferimento si affronta senza patire troppo.
Comportamento sul misto
☻☻☻ Kawasaki Z1000SX
Non se la cava niente affatto male: il misto, soprattutto quello di montagna, è uno degli scenari d’elezione per chi ama questo genere di moto. Presa da sola, la Kawasaki sfiora l’eccellenza, mentre nel confronto con la Suzuki paga un po’: il peso, che sulla bilancia non è molto diverso, qui si sente di più e il motore appare un po’ meno corposo ai bassi. E quella taratura morbida delle sospensioni – ad escursione più ampia – che in città ed autostrada rendono tanto gradevole la SX, sul misto la penalizza un po’ in termini di agilità e precisione.
Per contro, soprattutto se si guida puliti, si apprezzano un bel cambio dalla rapportatura ravvicinata, impianto frenante al di sopra di ogni critica ed una stabilità irreprensibile anche quando l’asfalto si fa un po’ sconnesso. Inoltre, potete divertirvici anche in coppia mantenendo una buona guidabilità – ricordatevi solo di aumentare il precarico con il già citato registro remoto…
☻☻☻☻ Suzuki GSX-S1000F
Più sportiva e grintosa, la GSX-S1000F sul misto è una vera goduria. Facile da inserire in curva grazie al manubrio largo e alla posizione di guida azzeccata, si rivela gustosissima e precisa sia sul lento che sul veloce grazie ad un motore soprannaturale ma anche ad una ciclistica azzeccata e composta, che suggerisce maggior prudenza solo sullo sconnesso perché la taratura marcatamente sportiva delle sospensioni causa qualche saltello di troppo soprattutto al retrotreno.
L’unica nota negativa viene dall’acceleratore, il cui marcato effetto on-off disturba in uscita di curva e guasta un po’ la festa. Viene voglia di rivolgersi all’aftermarket, perché il resto del quadro generale è davvero d’eccellenza. Passeggero? Se volete divertirvi, onestamente lo lasceremmo a casa.
Per chi sono?
Se avete letto con attenzione fino a qui l’avrete capito: Kawasaki Z1000SX e Suzuki GSXS1000F hanno un’impostazione comune ma anime molto diverse. Pur provenendo entrambe da naked (Z1000 e GSXS1000) a loro volta derivate da sportive (ZX-10R e GSX-R1000K5), sembra che l’albero genealogico della Suzuki sia più corto o che, fra una generazione e l’altra, i geni sportivi si siano mantenuti dominanti. L’evoluzione seguita dalla Kawasaki è stata invece leggermente diversa, con geni racing un po’ recessivi o magari un’educazione… in collegio, che l’ha resa un po’ più raffinata ed educata e meno grintosa.
In entrambi i casi abbiamo moto comode, capaci di regalare tanto gusto nella guida sul misto e di affrontare bene qualunque situazione (a ruote sull’asfalto, s’intende) pur con due personalità nettamente distinte. Se volete una moto sportiva che vi imponga meno sacrifici rispetto alla classica supersport a manubrio basso, e che magari sia la compagna ideale per i viaggetti del fine settimana magari sulle Alpi, su qualche passo bello “mosso” in solitaria, la Suzuki sembra fatta per voi. Non a caso è facile immaginarsela come la versione Factory delle special autoprodotte dai più intraprendenti motociclisti tedeschi che da diversi anni montano manubri larghi sulle supersportive giapponesi.
Al contrario, se vi piace la guida brillante ma privilegiate comodità e la possibilità di viaggiare con un passeggero (anch’egli comodo) troverete affinità elettiva con la Kawasaki Z1000SX, decisamente più accogliente, protettiva ed educata anche su fondi non perfetti. Per una volta, il prezzo non sarà una discriminante – anche se la versione Tourer della Kawasaki vi fa spendere qualcosa in più rispetto all’allestimento con borse morbide SW-Motech di Suzuki – ma potrete dare libero ascolto alla vostra propensione. Oppure, perché no, al gusto estetico. Di una cosa potrete stare sicuri: qualunque scegliate, non vi sbaglierete.
Maggiori informazioni:
Moto: Suzuki GSXS1000F e Kawasaki Z1000SX
Meteo: Sereno, 18°
Luogo: Passo del Penice
Tester: Edoardo Licciardello, Andrea Perfetti
Terreno: Misto extraurbano, città, autostrada
Rilevamenti strumentali: Maurizio Tanca
Rilevamenti al banco prova: Superbike Snc, Novate Milanese (MI)
Testo di Edoardo Licciardello
Foto di Thomas Maccabelli
Video di Fabrizio Partel
Sono stati utilizzati:
Casco Airoh ST 701, HJC RHPA-10 Plus
Giubbotto Tucano Urbano Straforo, Rev’It!
Guanti Dainese
Scarpe Ixon Zebra, TCX Boots
Rilevamenti strumentali
Kawasaki Z1000SX
MAPPA F (full power)
Potenza all'albero: 140 cv DIN (103 kW) a 10.350 giri
alla ruota: 128,5 cv (94,5 kW)
Coppia all'albero: 10,5 kgm (122,5 Nm) a 8.915 giri
alla ruota: 9,6 kgm (94 Nm)
Mappa L (Low power)
Potenza all'albero: 106,6 cv DIN (78,4 kW) a 9.280 giri
alla ruota: 97,6 cv (71,8 kW)
Coppia all'albero: 9,6 kgm (122,5 Nm) a 6.280 giri
alla ruota: 8,8 kgm (86,2 Nm)
Consumo Città: 14,6 km/l
Consumo Extraurbano: 18,2 km/l
Consumo Autostradale: 17 km/l a 130 effettivi/5.800 giri circa
Velocità massima: oltre 230 km/h
Pesi: 233,5 kg col pieno (19 litri) – 219,5 kg a vuoto
Scarti tachimetro: 50 effettivi = 53 indicati
90 effettivi = 95 indicati
130 effettivi = 136 indicati
Suzuki GSX1000F
Potenza all'albero: 155,3 cv DIN (114 kW) a 10.700 giri
alla ruota: 142,5 cv (104,8 kW)
Coppia all'albero: 11,3 kgm (110,7 Nm) a 9.270 giri
alla ruota: 10,4 kgm (102 Nm)
Consumo Città: 14,3 km/l
Consumo Extraurbano: 20,8 km/l
Consumo Autostradale: 16,7 km/l a 130 effettivi / 6.000 giri
Velocità massima: oltre 230 km/h
Pesi: 225,5 kg col pieno (17 litri) – 214 kg a vuoto
Scarti tachimetro: 50 effettivi = 54 indicati
90 effettivi = 96 indicati
130 effettivi = 139 indicati
Il passeggero sta su una sella larga ma dura, il triangolo anca-ginocchia-piede è perfetto, pero il busto è caricato sul serbatoio. La mia zavorrina, dopo il tratto sul Bracco, alla mia domanda... come ti senti sulla seduta?come il CBR 600 f o Fazer? (moto possedute in passato)...risposta... no piu o meno come il GSX-R! (come già descritto sopra).A quel punto sono tornato indietro è ho acquistato il Versys. In breve, se pensate di acquistarla per viaggiare da soli è la moto perfetta!!!se invece pensate di viaggiare oppure passare la giornata sui passi in coppia...pensateci bene prima di acquistarla, provatela in 2 e valutate, a mio avviso per viaggi brevi (100-150 km non oltre, con tratti di autostrada) si può fare, oltre rischiate di essere pizzicati sui fianchi per necessità di soste non programmate ma necessarie da parte del passeggero. Spero di aver dato qualche consiglio utile agli indecisi, come lo sono stato io...