MV Agusta Brutale 800 vs Kawasaki Z800
Appartengono alla stessa fascia di mercato, la MV Agusta Brutale 800 e la Kawasaki Z800, anche se il prezzo differisce di mille Euro abbondanti, 8.890 per la Kawa, 9.990 per la MV, che possono crescere fino a 9.490 Euro per la giapponese dotata di ABS, e 10.390 Euro per l'italiana con cambio elettronico. Ma pur appartenendo alla stessa categoria, quella delle naked sportive di cilindrata medio/alta, le differenze tra queste due moto sono molto più profonde di quanto non ci saremmo aspettati. Sulla carta l'italiana poteva apparire come una versione vitaminizzata della 675, con il conseguente rischio di togliere clientela a quest'ultima. Sbagliato. Le differenze nel comparto ciclistico, vedi sospensioni più raffinate, e soprattutto le prestazioni del tre cilindri, la pongono uno o forse addirittura due gradini sopra la “piccola” di Varese, più adatta a chi si vuole approcciare al mondo delle naked sportive. La 800 è un'altra cosa, è una moto studiata per chi di esperienza e chilometri ne ha già parecchi alle spalle, un naked che può dare tanto, ma che al tempo stesso chiede tanto, una moto che necessita di un paio di attributi per essere guidata con soddisfazione.
Di tutt'altra pasta la Kawasaki Z800, che seppur altrettanto aggressiva esteticamente, è decisamente più facile da capire e meno impegnativa da guidare rispetto all'italiana. Più tradizionale dal punto di vista ciclistico, con la Z800 si entra in sintonia più rapidamente. Dà confidenza da subito e mette in mostra una guida facile e divertente.
Estetica
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Dinamica, compatta, moderna, con gli stilemi tipici del marchio MV, la brutale 800 è una naked che difficilmente può passare inosservata. Attrae gli sguardi come poche altre moto sanno fare, e rispetto alla Kawa ha dalla sua una dotazione tecnica che appaga maggiormente l'appassionato. Compattezza del motore a tre cilindri, telaio a struttura mista, personalità del terminale con le tre “cannemozze”, monobraccio in alluminio, sono solo alcuni dei particolari che attirano lo sguardo dello smanettone di turno o del semplice passante
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
La giapponese colpisce molto per il look spigoloso, quasi estremo, una personalità forte che difficilmente può piacere a tutti e che più facilmente può dividere in due fazioni ben distinte chi la guarda. O piace o non piace, bianco o nero, le tonalità di grigio non sono contemplate (neanche se sono cinquanta …) mentre l'occhio dello “specialista” non apprezzerà alcuni particolari riguardanti la dotazione tecnica che ne abbassano il punteggio globale, vedi il forcellone in acciaio o le pinze freno prive di attacco radiale.
Finiture complessive
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Alla MV ci hanno abituato bene, l'attenzione maniacale al particolare mostrata, o meglio esibita da alcuni modelli usciti dalla fabbrica varesina ha fatto storia. I tempi cambiano, gli orizzonti si allargano, e anche alla MV Agusta si è dovuti scendere a qualche compromesso, almeno nella fascia bassa della gamma (se di basso si può parlare). Nulla si può dire degli assemblaggi e della cura dei singoli particolari, quasi sempre “marchiati” MV, mentre anche le plastiche più economiche sono trattate in maniera tale da “vendersi bene”, e rendere ottimamente sia al tatto che alla vista. Anche sottopelle regna l’ordine.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Ben fatta e ben costruita, la Zeta non esibisce materiali nobili ma riesce a comunque a far ben figurare quelli più tradizionali e meno pregiati. Ordinata e curata sotto ogni aspetto, la naked giapponese si può certamente definire ”un prodotto ben fatto”, e come la rivale è curata anche sottopelle.
Ergonomia e confort
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Il voto non particolarmente alto è chiaramente riferito al comfort offerto dalla Brutale 800, che ha visto prevalere ben altri aspetti in sede di progetto. Sella rigida e sospensioni votate alla guida sportiva più che alla conservazione delle terga pensano all'esaltazione dello spirito di chi guida. Certo, a cavallo della Brutale 800 si sta bene, i comandi sono al posto giusto e tutti intuitivi da utilizzare (la sola leva del freno è regolabile), mentre le dimensioni contenute della moto non influiscono sull'abitabilità anche nei confronti dei guidatori più alti. Il passeggero, invece, è meglio che se ne stia a casa propria.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Copia incolla di quanto scritto sopra. Anche la naked giapponese non è dotata di una sella particolarmente confortevole, mentre la postura di guida differisce dalla rivale italiana in particolar modo per le dimensioni decisamente più abbondanti del serbatoio. La pratica passeggero è sovrapponibile a quella della Brutale, e cioè, meglio soli… che male accompagnati!
Poche le possibilità di regolazione delle leve, anzi una sola, quella del freno anteriore.
Strumentazione
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Totalmente digitale, compatta e poco leggibile, questa è la strumentazione della Brutale 800. Scendendo nei particolari possiamo dire che è paragonabile per numero di informazioni “tradizionali” visualizzate a quella montata sulla Z800, ma quelle specifiche la concorrente è lungi da poterle mostrare. Vedi i set up del controllo di trazione o delle mappature del motore.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Anch'essa totalmente digitale, e anch'essa caratterizzata da una leggibilità non proprio ottimale, la strumentazione della Z800 è completamente diversa almeno dal punto di vista estetico rispetto a quella della Brutale 800, ma ha tutto il necessario per il tipo di utilizzo per cui è stata pensata questa moto. Da segnalare che seppur manchino gli indicatori del controllo di trazione e delle mappature motore, non disponibili su questa moto, è ben evidente quello dell'ABS, dotazione che sarà disponibile solo a metà del prossimo anno sulla moto italiana.
Prezzo
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Il giudizio riguardo il prezzo della Brutale 800 tiene conto in particolar modo di due aspetti, il primo è la “freschezza” del prodotto trattato. Questa moto deriva dalla B3 675, che è una moto estremamente moderna e innovativa. Il motore è nato da poco ed è al top per prestazioni e caratteristiche tecniche, il comparto ciclistico è di tutto rispetto anche nei confronti delle concorrenti dirette, mentre l'elettronica è praticamente senza rivali. Entro l’anno prossimo dovrebbe arrivare l’ABS, mentre il cambio elettronico è già nel listino degli optional. Direi che il voto se lo è meritato
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Anni fa sarebbe stato impensabile che una moto giapponese potesse risultare più cara di una europea a parità di categoria e dotazioni. Valutazioni e svalutazioni dello Yen hanno influito negativamente, e il risultato è questo. Mille Euro di differenza sono una bella somma, ma va anche detto che la dotazione elettronica della moto italiana è il nuovo riferimento nella categoria.
La prova su strada della Kawasaki Z800
Motore
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Il motore della Brutale 800 è da poco arrivato sul mercato, è un modernissimo tre cilindri dalle caratteristiche estremamente sportive, e dagli ingombri e relativo peso davvero strabilianti. Questo è quanto appare a motore spento nei confronti del rivale giapponese, basato su un progetto che ha parecchi anni sulle spalle e che ha nel peso elevato, oltre che nelle dimensioni globali, due aspetti sfavorevoli. Poi si dà fuoco alla polveri, e allora i numeri danno ancora ragione, non per molto a dire il vero, alla moto italiana. I 125 CV (92 KW) a 11.600 giri con una coppia di 8,25 Kgm a 8.600 sono 12 in più del quattro cilindri giapponese, che però eroga i suoi 113 CV ben 1.400 giri prima (con una coppia massima di 8,5 Kgm erogata con 600 giri di anticipo rispetto al tre cilindri). A fare la differenza però sono la cattiveria, la reattività e l'allungo del tre cilindri nei confronti del quattro cilindri Kawasaki, caratteristiche che non si desumono dalla lettura di semplici numeri sulla carta, ma che si provano esclusivamente guidando.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Il quattro cilindri montato sulla Z800 è una vecchia conoscenza, essendo strettamente derivato da quello che equipaggiava la precedente Z750. Il confronto con il giovane tricilindrico italico se si limitasse ai numeri potrebbe essere perso ai punti, ma alla prova dei fatti, come scritto sopra, il confronto è ben diverso. Va comunque sottolineato come le prestazioni della moto giapponese siano più alla portata di tutti e non mettano mai in crisi il pilota. Sia che sia esperto, sia che si tratti di un giovane biker. L'italiana richiede invece capacità, e tanto "auto-controllo".
Prestazioni
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Prima di parlare di prestazioni, dovremmo dare un’occhiata ai dati dichiarati per quanto riguarda il peso. Nel caso della Brutale 800 vengono dichiarati 167 kg a secco, che in ordine di marcia non dovrebbero oltrepassare i 190. Se i 125 cavalli del motore si devono portare a spasso meno di 200 kg di moto è facile dedurre che di birra la MV Brutale 800 ne ha da vendere, e alla prova dei fatti è così. Le prestazioni sono elevatissime con una velocità massima dichiarata di 245 km/h, e accelerazioni che mettono in difficoltà l’avantreno… che tende spesso e volentieri a decollare.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
In senso assoluto la Z800 ha delle prestazioni di tutto riguardo, ma in questo preciso confronto ne esce decisamente ridimensionata. 229 kg in ordine di marcia sono troppi per poter pensare di impensierire la rivale italiana dal punto di vista delle prestazioni pure. È altresì vero che la naked di Akashi è più facile e intuitiva da condurre, meno reattiva in particolare nel misto stretto, ma sempre lineare nelle reazioni e più adatta a chi ha meno esperienza, e aggiungerei anche “manico”.
Comportamento in città
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
La compattezza della moto e la capacità di girare basso e riprendere del tre cilindri danno una mano alla naked italiana nell’uso cittadino. Il leggero ritardo di risposta del ride by wire infastidisce andando a basse andature, mentre tende ad attenuarsi man mano che le velocità si alzano. Le buone doti di ripresa limitano l’utilizzo del cambio, preciso e rapido, e della frizione (non particolarmente leggera ma lineare nello stacco).
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Se da una parte il maggior peso e la minore agilità condannano la Z800 al secondo posto, dall’altra si nota una maggiore piacevolezza del quattro cilindri quando si guida in scioltezza a bassa velocità. Lineare e discretamente brioso nel prendere giri, anche il propulsore della Z800 consente di limitare al minimo l’uso del pur ottimo cambio e della frizione.
Comportamento nel misto
☻☻☻☻☻ MV Brutale 800
Non si potrebbe volere di più. Troppo buono? Forse, ma per chi ha un po’ di esperienza sulle spalle e ama la guida aggressiva, consentita da una moto che concede tanto ma che richiede altrettanto in cambio, la Brutale 800 è un giocattolo coi fiocchi. Potenza da vendere, ciclistica rigorosa e agile allo stesso tempo, fanno della naked varesina una vera belva da misto, stretto o veloce che sia. Precisa e rapida come nessun altra moto nei cambi di direzione, l’avantreno della Brutale 800 è capace di solcare l’asfalto anche sul veloce, dove l’unico limite è l’inesistente protezione dall’aria.
L’impianto frenante è all’altezza della situazione e anche qualche cosa in più, basti pensare che si può agire con un solo dito sulla leva anche durante le frenate più impegnative, mentre la risposta è sempre pronta e la modulabilità ottima.
☻☻☻☻☻ Kawasaki Z800
Il misto stretto non è il terreno ideale per una sfida con la tre cilindri italiana, il peso in più si sente e rende più impacciata la guida, mentre man mano che le velocità salgono e le curve aprono il loro raggio, le distanze tra le due moto si assottigliano. Precisa e stabile quanto l’italiana, la Z800 è anch’essa dotata di un avantreno solido, mentre l’impianto frenante ha a che fare con una massa decisamente superiore che obbliga ad agire con maggior forza sulla leva del freno. In compenso c’è l’ABS, e questo è un punto a suo favore.
mv agusta brutale
Ho provato le versioni "piccole"...
A parte l'estetica che è puramente soggettiva (a me è sempre piaciuta di più la giapponese), salendo sopra ad entrambe le moto ho trovato subito più comoda la Z800. Io sono alto 1,81 e sulla Z sto molto comodo. Salendo sulla Brutalina mi sentivo molto stretto, piuttosto limitato e soprattutto dopo 10 minuti sentivo tutta la durezza e la scomodità della sella (mi sembrava di stare su una cassapanca!). Quindi, come "Ergonomia e Comfort" per me vince decisamente la giapponese. Poi, come detto anche da altri, bisogna sempre vedere l'affidabilità e la durabilità della Brutalina, visti i pareri e i commenti che girano in rete... Questo, unito al fatto che se si compra una Kawasaki nuova un po' di sconto lo si ottiene a differenza della MV Agusta (almeno questa è stata la mia esperienza), direi che anche il fattore prezzo andrebbe rivisto...