TEST: La nuova Triumph TF 450-RC. Sviluppata da Carmichael, ci ha stupito per il suo motore [VIDEO e GALLERY]
Finalmente, o meno male, non saprei come iniziare. Finalmente perché era da quando provai la TF 250-X che non vedevo l’ora di salire in sella alla più grande 450. “Meno male” che abbiamo dovuto aspettare solo qualche giorno dopo EICMA, dove è stata presentata, per provarla. Insomma la curiosità era davvero tanta.
Per l’occasione siamo volati fino ad Atlanta dove Triumph Racing ha, da poco, costruito il proprio reparto corse. In pieno stile USA, quindi, 2 piste da motocross, 2 piste da supercross è una struttura nuovissima dove sono presenti uffici, sale dedicate allo sviluppo motori e sospensioni, lavaggi, palestra per i piloti, insomma non manca davvero nulla. Abbiamo avuto l’onore di visitarla, ma, come in tutti i reparti racing che si rispettino niente telefono e niente foto. Siamo però riusciti a guardare ed analizzare per bene la TF 250-X di Austin Forkner, colpo di mercato di Triumph, e se già la moto di serie è rifinita con un alto standard qualitativo, la moto factory pare un gioiello.
Passiamo però alla protagonista di questa giornata, purtroppo piovosa e fangosa, la nuova arrivata 450.
Come è fatta? La Ciclistica
Squadra che vince non si cambia. Il telaio è lo stesso, in alluminio, della 250, cambiano i supporti motore, qui non scaricati, per volontà di Ricky Carmichael, per avere una moto più rigida e precisa. Il feeling è quasi immediato, e in ingresso curva è precisa, anche nelle condizioni in cui abbiamo svolto il test, questo grazie sia ai supporti motore sia alle nuove piastre di sterzo, più rigide su questa 450.
Le sospensioni sono Kayaba, chiaramente regolabili, con 310mm di escursione all’anteriore e 305mm al posteriore. Il setting è sostenuto, sono tarate per un utente di circa 80kg, e la forcella ha assorbito bene i colpi anche dei salti più grandi, indice quindi di una taratura sostenuta. Mandarla a pacco è una missione difficile.
I freni, Brembo, non hanno di certo bisogno di presentazioni, ci è piaciuto soprattutto il feeling sulla leva anteriore e le pastiglie di serie si accoppiano bene con i dischi Galfer, le piste erano veloci e non abbiamo mai avuto in tentennamento da parte degli impianti frenanti.
Infine il peso. 108.6 KG con il pieno, di 7 litri, poco più di 6.5 kg, la rendono il nuovo riferimento della categoria. Ma non è solo leggera sulla bilancia, essendo ben bilanciata, anche a livello di guida si apprezza tale leggerezza.
Il nuovo motore 450. Come si comporta?
Facile. E potrei fermarmi qui. Il nuovo motore 450cc, monoalbero, 5 marce, con valvole in titanio, trattamenti DLC e pistone forgiato è facile. Aggiungerei intuitivo soprattutto nella mappa standard, della mappa Carmichael ve ne parlerò dopo. Spinge forte perché comunque eroga 62 cavalli e 49 nm di coppia ma la potenza viene spalmata bene e la curva di erogazione è rotonda, senza picchi strani. Ha una bella schiena da zero a metà, sopra non impressiona ma comunque continua a spingere anche ad alti regimi, anche quando si insiste con la marcia.
Ottimo il cambio, spaziato bene e anche la rapportatura finale 13-49 era giusta per il tracciato che ha ospitato la prova. Forse per i tracciati che abbiamo in Europa opterei per una corona da 50 o 51 denti per curvare in terza anche nelle nostre piste che sono un po’ più stette e tortuose di queste americane. Ma è tutto da vedere.
L’elettronica
Launch control, traction control, quickshifter, selettore mappe e modulo Wi-Fi. Il tutto realizzato dall’italianissima Athena-Get. Direi che possono bastare come aiuti alla guida.
Nel fango di oggi il traction ci ha senz’altro aiutato in parecchi frangenti. Ma mi riservo di privarlo su di un terreno ottimale.
Il quickshifter può essere molto utile in partenza. Sul 450, dove spesso si anticipa il cambio marcia, o comunque è difficile fare un seconda-terza full gas, ha forse meno utilità che sul 250, però comunque è positivo che ci sia. Il modulo Wi-Fi ci permette di collegare il nostro smartphone alla ECU della moto e variare alcuni parametri come anticipo accensione e quantità di benzina, in modo da poter plasmare a nostro piacimento la curva di erogazione. Con le condizioni di oggi, noi ci siamo trovati molto bene con la mappa mellow-wet.
RC, una sigla che mette la pelle d’oca.
Non è una pura e mera azione di marketing dove vengono cambiate solo le grafiche, anzi, Ricky ci ha messo le sua firma, RC appunto, e soprattutto la volontà di realizzare una moto secondo le sue preferenze.
Ma andiamo con ordine. La TF 450 per questo MY2025 sarà disponibile solo in versione RC che monta di serie i seguenti componenti: manubrio ODI piega RC4. Avevo dei dubbi sulla sua altezza, forse troppo basso, dato che the GOAT non è propriamente alto, ed invece secondo me ora la triangolazione manubrio, sella, pedane è giusta, sulla 250, che esce con il Pro Taper, ero andato infatti da abbassare parecchio il manubrio.
Paradisco anteriore e gancio partenza x trig regolabile su due posizioni e coperchio frizione Triumph Racing realizzato da Hinson. Copertina sella con extra grip, molto utile oggi visto le condizioni climatiche, ma comunque in generale una sella con parecchio grip ci aiuta a rimanere più rilassati e meno appesi al manubrio quando andiamo a dare gas. Arriva poi un kit di grafiche dedicato, con l’iconico 4 che ha reso famoso Ricky.
Come vi anticipavo, supporti motore pieni e quindi più rigidi e a livello di gomme Carmichael ha scelto le Dunlop MX34 in favore delle Pirelli MX32 con cui esce la TF250-X. Infine, la ciliegina sulla torta, la mappa motore RC4. In questa configurazione l’erogazione del motore cambia parecchio, e la consiglio solo a chi ha un po’ di dimestichezza con il 450. Sopra spinge forte, non finisce mai, ma la vera differenza la si ha dal primo tocco del gas fino a metà. Motore pieno, che sale rapido di giri, meno intuitivo della mappa standard, con quel giusto pop che torna utile per saltare fuori dai canali più fondi. Una mappa pronta gara.
Promossa o bocciata?
La moto ci è piaciuta molto, mette subito a proprio agio e l’erogazione del nuovo motore è davvero azzeccata ed in un fondo così pesante siamo riusciti a provarla per bene, con ben tre configurazioni diverse. Allo stesso tempo però, proprio il fondo, fangoso, non ci ha permesso di testare al meglio le doti ciclistiche, ci piacerebbe quindi provarla in delle condizioni ottimali, magari da noi, in Italia, dove le piste sono anche più piccole e tortuose.
Nel complesso comunque una moto che non ha disatteso le aspettative, che erano altissime visto quanto ci era piaciuta la piccola 250. Brava Triumph, esordire così, anche il 450, visto le masse in gioco non era affatto scontata come cosa. Il mondo del motocross ha una nuova pretendente alla corona.
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DoboloOnore a Triumph per questa 450 dove ha fatto il percorso giusto partendo dalla 250, Mattia ci metti una passione che fai venir voglia di mollare quel che si sta facendo e prendere la moto, tutto in necessario e puntare verso la pista più vicina. SI hai reso l'idea un paradiso di terra, tanta tanta roba.