VECTRIX
Maxiscooter: l'alternativa elettricaDal punto di vista estetico ha una bella figura, slanciato e moderno, nelle colorazioni grigio metallizzato e bordeaux metallizzato risulta un veicolo elegante.
La guida è facile ed intuitiva. Fluida e piacevole. Le batterie sono collocate al centro del telaio in alluminio e ad una spanna da terra. Con il loro peso conferiscono grande stabilità al mezzo.
Sorprende l'assenza di rumore, il silenzio. Si riconosce che il motore è acceso perché si accende una spia "go" sul quadro. Non ci sono altri segnali.
Zero rumore e zero vibrazioni. Queste caratteristiche lo rendono un mezzo pulito non solo per quanto riguarda le emissioni di PM10: non genera inquinamento acustico. Vi assicuro che fa godere. Ci si sente con la coscienza a posto, puliti dentro, liberi. E' un po' come andare in bicicletta, ma senza sudare, molto più veloci e belli comodi.
Lo spunto al semaforo è un po' scarso, ma dopo i 30 km/h recupera molto bene ed ha un'accelerazione vicina a quella di un 400 cc. (La scheda tecnica del Vectrix cita una potenza massima di 20 Kw a 3.000 rpm).
Arrivati a 100 km/h subentra un limitatore e non va oltre. Ci si deve accontentare di questa velocità di punta che è comunque adatta all'uso che si fa del mezzo.
La manopola per accelerare nel Vectrix serve anche per rallentare. E' un sistema brevettato che si chiama DAaRT: ruotando l'acceleratore in senso inverso si attiva un sistema di frenata a recupero di energia, invertendo la polarità del motore elettrico. In questo modo l'energia dispersa in frenata viene recuperata, la frenata è uniforme e sicura, agisce da freno motore consentendo un migliore controllo anche in curva. Se si ruota l'acceleratore in senso inverso da fermi, si inserisce la retromarcia. Considerato il peso del Vectrix anche questo accorgimento può far comodo nelle manovre.
L'autonomia è un aspetto rilevante. L'uso su strade veloci la compromette. Facendo il pendolare da Erba a Milano ero costretto a ricaricarlo la sera a casa e la mattina in ufficio. Il percorso è di circa 40 km, con un bel tratto di autostrada. Giunto a Milano mi restavano circa 15 km di autonomia residua. Quanto basta per una commissione da qualche parte, ma insufficiente a tornare a Erba. Con una presa comoda nel cortile dell'ufficio e nel garage di casa il problema era risolto.
L'uso cittadino è migliore: l'autonomia aumenta notevolmente con il diminuire della velocità. Con una ricarica si fanno 80 – 90 km. Ogni 3 – 4 giorni rimettevo il Vectrix in carica.
Per caricare lo scooter si apre la sella e si estrae un cavo di 3 – 4 metri e lo si infila in una normale presa di corrente a 220 V. Il carica batterie a bordo impegna 1,5 Kw. La carica dura 2 – 3 ore. Non ci si può permettere quindi di fare un viaggio lungo più di 90 km e fermarsi a fare il pieno! Mai. Non c'è modo di portarsi dietro una batteria di scorta.
Il pacco batterie ha una capacità di 3.7 kWh ed è progettato per durare fino a 1.700 cicli completi di ricarica. Sulla base di un percorso medio da 160 a 240 chilometri alla settimana e di 2-3 cicli completi di ricarica alla settimana, il pacco batterie è previsto poter durare 10 - 15 anni. Cicli di ricarica parziali non creano "l'effetto memoria" caratteristico di altri tipi di batteria.
Ma chi lo fa il Vectrix? La Vectrix Corporation è un'azienda americana creata nel 1996 per sviluppare e commercializzare Veicoli a Zero Emissioni di gas inquinanti. In Italia la guida della compagnia è affidata a Carlo Di Biagio, persona di spicco nel mondo dei motori: è stato infatti amministratore delegato di Ducati. Nel progetto gli americani hanno investito un po' di tonnellate di milioni di Euro e sono presenti a livello mondiale nei paesi più evoluti tra cui Inghilterra, Svizzera, Australia, Stati Uniti.
Per alcune persone particolarmente sensibili all'ambiente l'adozione dell'elettrico è un obbligo a prescindere dai costi, per altri il vantaggio di poterlo usare anche nei giorni di limitazione del traffico costituisce una leva fortissima all'acquisto, alcuni invece godono del silenzio. Ma la maggior parte è gente venale, che un occhio al grano lo da'. E allora inizia un lavoro da certosini: nel calcolo dei costi del Vectrix non ci si può limitare a vedere il prezzo di listino ma vale la pena armarsi di un po' di pazienza, un bel foglio di excel ed entrare nel dettaglio di tutte le componenti di costo previste nel ciclo di vita di uno scooter.
Il prezzo di listino è di Euro 10.575 Euro.
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Un analogo scooter a benzina potrebbe costare sui 5.500 Euro. La differenza di prezzo è di 5.000 Euro. Se compro un Vectrix e rottamo un 50 cc Euro 0 potrei ottenere un incentivo di Euro 1.000 (il contributo varia da regione a regione ed alcuni concessionari non lo danno perché a loro volta non riescono a farsi rimborsare dalla Regione.) L'incentivo è inoltre subordinato alla proprietà del cinquantino per almeno 2 anni.
Facendo una quarantina di km al giorno per 4 anni, con il risparmio di carburante probabilmente si ammortizza la differenza di costo. Senza contare ulteriori elementi di calcolo: il Vectrix è composto da un numero inferiore di componenti rispetto ad uno scooter tradizionale, caratteristica che si traduce praticamente nell'annullamento dei costi di gestione il Vectrix viene targato per una potenza di soli 3,8 Kw e quindi l'assicurazione costa circa la metà rispetto ad un normale 400 cc. sul Vectrix non si paga la tassa di circolazione per 5 anni. Per completare l'offerta economica Vectrix propone un programma quadriennale di garanzia totale, assicurazione, manutenzione ed assistenza stradale a 2.000 Euro.
Ciliegina sulla torta: per guidare il Vectrix è sufficiente la patente B, in qualsiasi anno sia stata conseguita. A differenza di un 125 può però andare anche in autostrada. E come una bicicletta può andare nelle zone a traffico limitato!
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Quando le batteria avranno finito la loro vita quanto mi costera' sostituirle.
In conclusione dopo 10 anni di uso di questo scooter tra il costo elevato d'acquisto e la probabile sostituzione delle batterie ho qualche dubbio che economicamente sia vantaggioso.