Yamaha MT-07 2021 TEST. Media brillante [GALLERY E VIDEO]
Sono passati ormai sei anni da quando la famiglia Yamaha MT nella sua seconda iterazione - quella di quel Dark Side of Japan che vi abbiamo raccontato durante il nostro MotoFestival - si è arricchita della... figlia di mezzo. Quella MT-07 che, da sola, è stata capace di vendere la metà delle 250.000 unità in cui si è diffusa la famiglia Hyper Naked, dall'ammiraglia 1000 alla piccola 125. Merito dell'equilibrio della formula MT-07, che è sempre stata capace di non sacrificare il fattore divertimento, il look e la dinamica della guida, nonostante un prezzo decisamente d'attacco.
Insomma, una media "vera" all'interno della gamma che, da sola, rappresenta quasi il 20% delle vendite Yamaha, capace di allettare neofiti (c'è anche depotenziata per la guida con patente A2) ed esperti allo stesso modo perché, appunto, Yamaha ha puntato tutto sul fattore fun, definendo una moto che sul piano della guida ha sempre soddisfatto tutti. Una piccola revisione nel 2018, per correggere il tiro su alcune piccole sbavature, ed eccoci qui, con la terza generazione della MT-07. Che cambia radicalmente look senza toccare troppo la sostanza - del resto, squadra che vince...
Il look, dicevamo, quello si, cambia nettamente. Con il model year 2021 la famiglia MT va infatti incontro al suo secondo restyling, e seguendo le orme della sorella maggiore MT-09, la 07 diventa ancora più nuda, con sovrastrutture minimaliste, più tecniche nell'aspetto e superfici ridotte al minimo. E con il discusso cupolino, che muta radicalmente nella linea rispetto al precedente.
Pochi ritocchi qua e là - anche sul piano tecnico, perché seguendo la Tracer anche la MT-07 si adegua all'Euro-5 - e la MT rimane sulla cresta dell'onda. E quindi, inauguriamo il 2021 di Yamaha (che festeggia, tra l'altro, il primo posto nel mercato moto Italia nel 2020) con una gita in Puglia per scoprirne le nuove doti dinamiche.
Com'è fatta
proporre i nuovi temi stilistici del “Dark Side of Japan” in versione 2021. Improntate al minimalismo, le sovrastrutture coprono il minimo indispensabile delle componenti tecniche, valorizzando finiture salite di livello rispetto alla precedente generazione della 07.
Le masse sono tutte concentrate sull’avantreno - scelta stilistica a cui la famiglia Hypernaked Yamaha è da sempre fedele - con grintosissimi fianchetti che ora integrano i convogliatori e un look generalmente più maturo: la MT-07 appare ora ancora meno economica e più vicina alla sorella maggiore anche se, inevitabilmente, un occhio meticoloso ed esperto può cogliere qua e là qualche compromesso necessario per non far levitare il prezzo.
Protagonista del design è il gruppo cupolino/gruppo ottico anteriore. Sicuramente divisivo al momento del primo disvelo del modello, dal vivo propone una firma ottica e un andamento molto più leggibile e gradevole di quanto non sia nelle foto. Insomma, traducendo: le foto non gli rendono affatto giustizia, e dal vivo è molto più gradevole e meno “strano”, con un affascinante look robotico in tono con lo spirito Dark Side of Japan. Tecnicamente, l’unità è full-LED, più leggera e potente di quella del modello precedente. Stessa tecnologia per il gruppo ottico posteriore e i lampeggiatori, leggeri ed eleganti.
A livello di ergonomia cambia anche la posizione di guida, più rialzata e intuitiva, con un manubrio a sezione conica più largo di 30 mm (nel modello precedente avevamo criticato proprio la scelta di un’unità un po’ troppo stretta) e diverse sagome e raccordature per il gruppo sella/serbatoio.
Completa il quadro la nuova strumentazione LCD negativa, più leggera e completa ma soprattutto ora (finalmente!) comandata direttamente dai blocchetti a manubrio, con un colpo d'occhio nettamente più pulito dal posto di guida, anche perché a Iwata hanno prestato molta attenzione a dettagli come il passaggio cavi o la finitura della piastra di sterzo superiore. Il risultato, come dicevamo all'inizio, è una MT-07 nettamente più matura e raffinata nell'aspetto. Scusateci l'abusatissimo vocabolo, ma decisamente più premium.
Il motore
L’unità che spinge la MT-07 rimane, ovviamente, quel gioiellino che è il bicilindrico frontemarcia CP2 da 689 cc con fasatura dell’albero motore a 270° (soluzione che Yamaha ha sempre portato avanti dai tempi della TDM 850) che, pur non essendo a rigor di logica realmente un crossplane, porta comunque avanti la stessa filosofia che troviamo, ad esempio, nel CP4 di MT-10 e soprattutto YZF-R1.
Una soluzione che valorizza la coppia e la reattività del propulsore, determinando una curva d’erogazione particolarmente estesa e favorevole, ma che richiede l’adozione di un contralbero che però a Iwata sono riusciti a rendere leggero e poco ingombrante. I cilindri DiaSil montati con offset sul carter, ma anche i pistoni forgiati, contribuiscono a ridurre gli attriti interni e quindi a definire il carattere brillante e gustoso del bicilindrico bialbero a otto valvole.
Nella versione 2021, il motore Yamaha CP2 è stato completamente rivisto per adeguarsi alle normative Euro-5. La necessità di ridurre la rumorosità - non solo quella di scarico, ma anche quella meccanica - ha portato i tecnici Yamaha a lavorare un po' dappertutto: dall'impianto di aspirazione al comando della distribuzione, fino al cambio, per rendere tutto quanto più scorrevole e silenziato.
Si perde qualcosina in termini di prestazioni, penalizzate dalle normative Euro-5, ma si tratta davvero di pochissimo. La potenza massima si attesta a 73,4 cavalli a 9.000 giri contro i 75 dichiarati per l’unità precedente, e la coppia perde per strada un Newton/metro, con un valore di picco pari a 67 Nm a 6.500 giri. Peraltro, se anche i valori massimi calano un po’, la curva di coppia diventa più regolare, favorendo l’efficacia nella guida sportiva.
La ciclistica
La MT-07 monta un telaio in tubi d’acciaio a spessore variabile con schema a diamante che sfrutta il propulsore come elemento stressato; il forcellone è un’unità scatolata asimmetrica in acciaio, con monoammortizzatore (regolabile nel precarico e nell'estensione) azionato da leveraggi progressivi secondo lo schema Motocross. All’avantreno troviamo una forcella convenzionale con steli da 41 mm.
L’impianto frenante conta su una terna di dischi con la coppia anteriore che passa da 282 a 298 mm di diametro (e ora con profilo circolare, non più a margherita) lavorati da pinze a 4 pistoncini a montaggio assiale. Al posteriore troviamo un’unità singola da 245 mm; i cerchi da 17 pollici a 10 razze in lega leggera calzano pneumatici Michelin Road 5 nelle misure 120/70 e 180/55.
La sella rimane piacevolmente bassa - 805 mm - e il peso a secco si attesta a 168 kg, uno solo in più della versione Euro-4 nonostante la superiore complicazione.
Disponibilità, colorazioni, optional e prezzo
Yamaha MT-07 arriva in questi giorni - febbraio 2021 - nelle concessionarie, nelle tre colorazioni Storm Fluo, Icon Blue e Tech Black, al prezzo di listino di 6.999,00 f.c. e con la possibilità di averla in versione 35 kW per la guida con patenti A2 (successivamente ripotenziabile al valore standard). Diverse le possibilità di personalizzazione, con una lista accessori piuttosto lunga naturalmente esplorabile attraverso il configuratore presente sul sito ufficiale Yamaha o nel dettaglio sulla sezione apposita.
Per chi volesse, poi, Yamaha mette già a disposizione dei pacchetti che uniscono diversi accessori. Si parte dallo Sport Pack, che propone unghietta parabrezza, lampeggiatori a LED progressivi, portatarga in alluminio e placche grip sul serbatoio (389 euro) arrivando allo Sport Pack Pro (che vedete nella gallery sotto) che a tutto quanto sopra aggiunge lo scarico completo Akrapovic (2.091 euro) e finendo con lo Urban Pack che propone parabrezza sport, piastra portapacchi, bauletto, presa USB e paragraffi serbatoio.
Alla guida
È proprio un bel guardare, quello che si fa sulla Yamaha MT-07 2021. Il colpo d’occhio sul ponte di comando è migliorato non poco: la strumentazione a LCD “negativa” è visibile anche sotto il sole più forte, c’è molto più ordine in zona cruscotto, e i comandi a manubrio - blocchetti e leve - sono decisamente di classe superiore a quelli del modello precedente.
Non avendo un ricordo freschissimo della MT-07 precedente, fatichiamo un po’ a notare la diversa sistemazione in sella, comunque accogliente per tutte le taglie; ciò che invece è subito percettibile è la maggior larghezza del manubrio. Il centimetro e mezzo per lato contribuisce a dare un gran bel controllo, e soprattutto la sensazione di un mezzo più adulto e prestante.
Subito protagonista il rinnovato motore CP2: pronto ai richiami dell’acceleratore, è però pastoso e docile, e non dà mai l’impressione di aver perso qualcosa con il passaggio all’Euro-5. Anzi, la voce rimane gustosa, bella “piena” e invita a giocare con l’acceleratore anche quando non ce ne sarebbe bisogno. La schiena è degna di un motore di cilindrata superiore, tanto che anche con i rapporti lunghi è raro dover scalare una marcia per riprendere con vigore. Nel caso dobbiate farlo, comunque, il cambio è rapido, preciso e morbidissimo negli innesti.
Come potete intuire dalle immagini, il nostro test si è svolto in condizioni meteo ben lontane da quelle ottimali, ma la cosa non ci ha impedito di gustarci la MT-07. Vista l’estrema variabilità delle superfici incontrate, qualche volta avremmo desiderato la presenza di un controllo di trazione anche se, va detto, la dolcezza della risposta del propulsore lo rende superfluo nella quasi totalità delle situazioni.
A livello ciclistico abbiamo apprezzato una taratura delle sospensioni ben sostenuta che valorizza l’agilità e la… giocosità della MT-07. L’impressione, tutta da confermare, è che possa essere un po’ troppo rigida per gli asfalti più dissestati, ma in questo caso basterà agire sulla taratura del monoammortizzatore. E per contro, la sella è comoda e accogliente, e non affatica nemmeno dopo lungo tempo alla guida.
Peraltro, così assettata la MT-07 è agile e precisa rimanendo comunque stabile e comunicativa, dando gusto nella guida sportiva anche quando le temperature non sono ideali grazie al comportamento delle Michelin Road 5 di primo equipaggiamento con il freddo e l’umido.
L’impianto frenante si comporta bene, anche se i più esperti chiederanno quasi sicuramente un po’ più di mordente sul primo attacco: il comando a leva richiede un po’ di forza per esprimere la potenza che ci si aspetta. La scelta delle pastiglie freno è stata sicuramente fatta in funzione della facilità d’uso, e basterà eventualmente ricorrere a soluzioni più aggressive al primo cambio per adeguare l’impianto ai… pruriti dei più veloci.
Capitolo comfort: al netto della totale assenza di protezione dall’aria, la MT-07 accoglie bene il suo pilota. Comoda per una gita di una giornata, offre totale assenza di vibrazioni e risulta molto poco affaticante - sia fisicamente che psicologicamente - nella guida brillante. Solo nei lunghi trasferimenti a velocità autostradale ci si stanca un po’, ma non stiamo sicuramente parlando del suo pane quotidiano. E per una gita fuori porta, bagagli e plexi sport spostano sicuramente più avanti il limite di percorrenza in totale relax.
Per chi è la MT-07?
Vi rimandiamo all’apertura: la Yamaha MT-07 è un mezzo validissimo per chi cerca una moto che lo porti nel mondo delle “grandi” dopo aver fatto esperienza con una 125, magari da prendere con la limitazione a 35 kW e poi da ripotenziare, senza però esagerare con le prestazioni. Un mezzo che, allo stesso tempo, non… vada stretto dopo pochi mesi, e che anzi accompagni il pilota nel suo percorso di crescita motociclistica.
Allo stesso tempo, è un’ottima scelta anche per il motociclista maturo che non vuole troppe complicazioni, magari torna in sella dopo tanto tempo senza moto, oppure cerca un mezzo economico ma gratificante, capace di stampargli un bel sorriso in faccia tutte le volte che c’è qualche curva da fare senza dover costantemente temere per la propria patente.
È un mezzo versatile e gustoso anche in città, dove la leggerezza gli permette di divincolarsi dal traffico rapidamente e senza sforzo. Unico difetto? Ecco, ad essere davvero pignoli, nel 2021 ci sarebbe piaciuto scrivere dell’arrivo del controllo di trazione. Però è anche vero che la potenza non è certo da MotoGP e che l’erogazione è davvero regolarissima. E che nessuna delle concorrenti dirette ne è dotata, a meno di non aggiungere quasi 1.000 euro - siamo oltre il 10% di differenza di prezzo - e che la guida “analogica” è per una volta davvero rinfrescante. Insomma, mettiamo da parte la pignoleria, e godiamoci un gioiellino che non smette mai di farci divertire.
Sono stati utilizzati:
Casco Arai Profile-V
Giubbotto Alpinestars SP-X
Jeans Alpinestars
Guanti Alpinestars Equinox Outdry
Scarpe EleveIt Tank WP
Maggiori info:
Moto: Yamaha MT-07
Meteo: Variabile, 7°
Luogo: Brindisino
Terreno: Urbano, extraurbano
Foto: Alessio Barbanti, Matteo Cavadini
In relazione alle MT 07 io comprerei certamente la xsr 700 ma non questa non ha anima.
Sicuramente meglio la trident bella e possibile.